I sughi (in qualche paese della Bassa detti anche sugoli) sono un derivato del mosto d’uva: il mosto, fresco e cioè non ancora fermentato, viene messo sul fuoco dentro un pentolone. Diciamo che per fare 10 piatti di sughi occorrono 2 litri circa di mosto che viene messo a bollire avendo cura, con un mestolo forato, di schiumare ogni tanto i futuri sughi dalle eventuali parti di bucce e dai vinaccioli ancora presenti.
Poi questo mosto cotto viene fatto raffreddare e infine è rimesso sul fuoco, lento, aggiungendo poco per volta della farina bianca, nella misura di 100 gr. di farina per ogni litro di mosto.
Il tutto va mescolato lentamente ma con una certa continuità. Quando la crema tende leggermente a solidificarsi, essa si raccoglie con il mestolo per poi metterla a riposare nei piatti fondi o nelle scodelle fino a quando essa diventa un blocco ben compatto.
I sughi così ottenuti si consumano dopo il definitivo raffreddamento anche se essi possono conservarsi intatti nel loro sapore anche per alcuni giorni. In ogni caso sono veramente deliziosi.
Tratto da : La cucina mirandolese – Storia, tradizioni e ricette.
A cura di Giuseppe Morselli
Edizioni CDL
L’immagine è della Signora Maria Lara Cavicchioli
Abito in Piemonte dal lontano 1963 . Seguo con molto piacere ciò che pubblicate. Le ricette che ho letto oggi mi riportano alla mia infanzia quando mia zia preparava i pani di Natale li spennellava con la saba per un mese , mentre mia mamma faceva ogni autunno i sughi. Mi piacerebbe acquistare il libro indicato , mi potete dare indicazioni in merito ? Grazie
Maria Grazia Zini
Buongiorno Maria Grazia l’editore del libro è la C.D.L. di Finale Emilia, non conosciamo il distributore, il libro è presente nelle librerie e edicole mirandolesi, comunque penso lo possa richiedere direttamente alla C.D.L. il cui numero di telefono è 339 4307756.