Secondo la tradizione, questo squisito e popolare dolce deve il suo nome non a una improbabile origine anglosassone ma a un evento storico. Quando il Ducato di Modena era uno stato autonomo, aveva una residenza in città anche l’ambasciatore d’Inghilterra, il quale dava ovviamente dei ricevimenti per i personaggi altolocati dell’epoca.
Una delle sue cuoche, incaricata di preparare un dolce con biscotti e creme, combinò un gran pasticcio e, non avendo più tempo per rimediare, servì questo zibaldone dicendo che era una sua nuova creazione culinaria. Fortunatamente agli ospiti piacque molto, anzi moltissimo, tanto che in loro crebbe il desiderio di assaggiare ancora la zuppa dell’inglese, che diventò così una ricetta canonizzata e poi tramandata.
Ingredienti:
per la crema:
un litro di latte
7 cucchiai di zucchero
7 cucchiai di farina
6 tuorli d’uovo
40 gr. di cacao amaro in polvere 30 gr. di cioccolato fondente
per rivestire lo stampo:
20-25 savoiardi morbidi Alkermes q.b. Sassolino q.b.
La zuppa inglese merita di essere preparata come la tradizione contadina vuole, all’interne di uno stampo “lavorato” come quello per il budino.
Gli stampi così meravigliosamente sbalzati erano fatti in rame poi vennero predisposti in alluminio, poi in plastica ed infine, oggi, in materiale gommoso flessibile.
Prendete i savoiardi morbidi, tagliateli a metà, in senso orizzontale, in modo da ottenere due larghe falde. In una fondina unite Alkermes e liquore d’anice (Sassolino o Anicione), mescolateli poi intingete rapidamente in essi i savoiardi. Con sollecitudine disponeteli a foderare lo stampo all’interno e, se necessario, sovrapponete i bordi di questi l’uno all’altro. Preparate ora la crema, sia gialla che al cioccolato.
In una pentola disponete lo zucchero, i tuorli d’uovo e due bicchieri di latte. Mescolate per bene in modo da ottenere un composto omogeneo e cremoso. A questo aggiungete, poco alla volta, cucchiaio dopo cucchiaio, la farina. Stemperate la farina unendo gradualmente il latte ed aggiungete un ulteriore cucchiaio di farina solo quando il precedente sarà stato completamente stemperato.
Al termine, impiegati tutti gli ingredienti, dovrete ottenere un composto liquido. Passatelo per un colino e dividetelo in due parti uguali dentro due pentolini diversi. Portate ad ebollizione a fuoco basso, mescolando di continuo, uno dei due pentolini, lasciando bollire per 3 minuti il composto e fino a che risulterà addensato.
Portate ad ebollizione anche l’altro pentolino, sempre procedendo a fuoco basso e mescolando di continuo, unendo nel frattempo il cacao in polvere e i pezzetti di cioccolato fondente. Disciolti questi ultimi ingredienti, lasciate bollire anche questo composto per 3 minuti almeno, fino a che risulterà addensato.
Distribuite sul fondo dello stampo una parte della crema gialla (circa un terzo), pareggiatela poi fate uno strato di savoiardi (tagliati a metà) intrisi nella miscela dei due liquori.
Fate ora uno strato di crema al cioccolato (con circa metà della quantità) poi fate uno strato di savoiardi. Poi ancora uno strato con la rimanente crema gialla, uno strato di savoiardi, uno con la rimanente crema al cioccolato e, per finire, uno strato terminale di savoiardi, sempre ben intrisi nella miscela dei liquori. La zuppa inglese dovrà ora rimanere al fresco della cantina per una notte almeno.
Prima di andare a letto, versate ancora qualche cucchiaiata della miscela dei liquori sul fondo della zuppa, così come richiesto dalla tradizione contadina, che vuole la zuppa inglese ben irrorata di liquore.
Guai servire una zuppa inglese con i savoiardi asciutti! Per far staccare dalle pareti dello stampo i savoiardi intrisi c’è chi dice di imburrare lo stampo all’interno oppure di scaldarlo all’esterno con un canovaccio bagnato con acqua calda, ma non ci sono problemi di sorta: senza tutte queste accortezze la zuppa inglese, capovolto lo stampo su di un piatto, scivolerà senza problemi sul piatto di ceramica, lievemente svasato, per raccogliere il liquore di scolo.
Tratto da “La cucina mirandolese” di Giuseppe Morselli – Edizioni CDL
le faccio spesso con la centenaria in casa a lei piacciono le cose che faceva….la panada….maltagliati……e polenta pasticciata…..
Io metto intorno i savoiardi come indicato e negli strati fette di ciambella un po’ stagionata e sempre imbevuta nel liquore. Così ha sempre fatto mia mamma
La mia mamma, che l’aveva imparata dalla nonna, non usava i savoiardi o i pavesini, ma sempre “al balson” tagliato a fette o tritato e poi passato nei due liquori. Non faceva il contorno, ma solo i piani. I savoiardi costavano troppo! Era delizioso!
Ci credo che fosse delizioso. Proverò la ricetta della tua nonna grazie
Thanks For Sharing this amazing recipe. My family loved it. I will be sharing this recipe with my friends. Hope the will like it.
Thanks to you!