Vivendo nella provincia di Modena, oltre alle ricette dei nostri piatti tipici, non si poteva non ricordare i nostri vini con brevi cenni, non vogliamo certamente sostituirci ad esperti e studiosi, solo darne menzione.
Il primo è, in assoluto, il Lambrusco, in seguito daremo notizie di altri vini.
Lambrusco di Modena DOP E DOC
Il termine fu adottato nientemeno che dai Romani che lo chiamarono “labrusca” dal latino “labrum” (orlo, margine) e “ruscum” (selvatico).
Era già noto anche prima dagli Etruschi e dai Greci: Catone stesso ne accennava nel II sec. a.C.
Cresceva spontaneamente nei perimetri dei campi e veniva quindi considerata una vite selvatica che, in seguito, venne addomesticata dall’uomo.
Da Carpi, nel 1850, il vino partiva verso la Francia e la frazione carpigiana di Santa Croce diede il nome ad un lambrusco tra i più conosciuti il Salamino di Santa Croce (Salamino dalla forma allungata e sottile dei grappoli che ricordano una specie di salamino allungato).
Altro vino che ha ottenuto il marchio DOC è il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, così chiamato per la colorazione rossa del fogliame assunta in autunno, si distingue per struttura e pienezza di corpo.
Il fiore all’occhiello del lambrusco modenese è sicuramente il Lambrusco di Sorbara DOC, anche lui frizzante con un colore rosso brillante meno intenso dei suoi cugini ma più elegante.
Quindi, riepilogando:
Il nord-est della provincia di Modena, la cosiddetta “bassa” modenese (Sorbara, Bomporto, Bastiglia, Campogalliano, Carpi, Modena, Nonantola, Ravarino, San Prospero, Soliera) è zona di produzione del Lambrusco di Sorbara.
Nei terreni del Carpigiano a nord-ovest della provincia di Modena (Campogalliano, Camposanto, Carpi, Concordia sul Secchia, Cavezzo, Medolla, Mirandola, Novi, San Felice sul Panaro, San Possidonio, Soliera) è coltivato il vitigno per il Lambrusco Salamino di S.Croce.
Dall’alta pianura e dalle colline modenesi (Castelvetro, Castelnuovo Rangone, Castelfranco Emilia, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sul Secchia, San Cesario, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola) ha origine, infine, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.