Il savòr è un dolce tipico della tradizione contadina della Bassa. È un dolce mieloso scuro e di sapore molto intenso ricco di calorie, adatto ai periodi invernali, quando appunto, le calorie, erano necessarie per lavorare nei campi.
Ogni massaia (razdòra) aveva la ricetta tramandata da madre in figlia o figlio.
Si parte con del mosto di uva, rossa o bianca, molto matura quindi ricca di zuccheri naturali, facendolo bollire non troppo forte, perché si concentra troppo veloce e prende un sapore sgradevole di bruciato.
Si concentra il mosto fino al 50%, si preparano gli ingredienti che si vogliono aggiungere: mele e pere cotogne tagliate a spicchi, pere volpine sempre a spicchi, mele dalla polpa soda grattugiate, buccia di melone secca a cubetti (questa si deve preparare in estate conservandola in un vaso di vetro ben chiuso), zucca a pezzettini, noci, mandorle dolci sbucciate, nocciole, pinoli, uva passa, fichi secchi piccoli interi, buccia di arancia e limone canditi a cubetti. Le frutte fresche debbono essere circa la metà del tutto, mentre l’altra metà dei frutti secchi e canditi debbono essere in parti più o meno uguali.
Rovesciare il tutto nel pentolone del mosto mescolando ogni tanto; fare bollire, non troppo forte per qualche ora fino a quando, facendo la prova piatto, vedete che il composto ha un bel colore marrone scuro e denso (tipo miele) assaggiate la frutta dai pezzi più grossolani, se è cotta ma non si scioglie e i frutti secchi sono più teneri, a questo punto si dovrebbe essere giunti alla fine, totale di tempo circa 7-8 ore. Si lascia intiepidire e mette invasi che si possono chiudere bene, non è necessario farli bollire di nuovo.
Il “savòr” si accompagna molto bene con formaggi teneri (squacquerone, tomini, casatella ecc,) ottimo per colazione, merenda e come dessert.
Viene inoltre utilizzato come farcitura dei tortelli e del “basulàn“
L’immagine del Savòr è di proprietà di Scatti Golosi