L’Istituto Galilei e il nostro territorio – Il nuovo secolo

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L’Istituto Galilei e il  nostro territorio

Il nuovo secolo

Inizia il terzo millennio e Mirandola riesce finalmente a recuperare anche se solo parzialmente il proprio castello grazie anche ad accordi raggiunti con l’azienda edile Zaccarelli, quella di maggior rilievo dopo la fine della Coop Muratori.

Proseguendo le attività iniziate nel decennio precedente e grazie ai progetti interculturali il “Galilei” ha superato le barriere nazionali ed è ora conosciuto anche in tante scuole delle nazioni europee con cui si realizzano scambi che coinvolgono studenti e famiglie (Inghilterra,Olanda, Finlandia, Germania, Spagna…).

Si consolida il sodalizio tra A.I.M.A.G. e “Galilei” e proprio grazie alla società Quadrante, ente certificatore del gruppo A.I.M.A.G., si realizza la certificazione del laboratorio tecnologico, collegato direttamente al SINCERT.

Entra in vigore l’autonomia scolastica e dal 1 settembre 2000 viene assunta la nuova denominazione Istituto Superiore Statale “Galileo Galilei”. Gli iscritti si mantengono costanti tra le 1.100 e 1.200 unità, ma cambia l’utenza. Con l’arrivo in massa di lavoratori extracomunitari nei decenni precedenti la scuola si trova ad accogliere sempre più alunni di altre nazionalità.

Nell’ambito dell’integrazione il “Galilei”, in collaborazione con l’amministrazione locale e le associazioni di volontariato, svolge un grande lavoro di scolarizzazione e/o qualificazione professionale dei giovani extracomunitari.

Relativamente ai percorsi scolastici, si consolidano i rapporti con le aziende del territorio per consentire agli studenti l’effettuazione di efficaci stage e, per un breve periodo, anche di percorsi integrati realizzati con Iride Formazione (ex Ufficio Formazione Professionale)..

Siamo proprio ora nel periodo più pesante della crisi economica scoppiata a livello mondiale e la scuola, in attesa della Riforma, si interroga sul suo futuro, apprestandosi alle sfide che le emergenze didattiche ed educative impongono.

Comincio a nutrire speranza che dopo quasi mezzo secolo l’Area Nord avrà un collegamento autostradale con l’A22, grazie alla Cispadana. Speriamo che dopo circa 14 anni venga portata a termine la tangenziale di Mirandola e si dia avvio a quelle di S. Prospero, Sorbara e Bastiglia, così da eliminare i “tornanti in pianura” della SS12 per Modena e rendere di nuovo competitive (parlando di trasporti) le aziende dell’Area-Nord ed appetibili le cattedre del “Galilei” anche ai colleghi di Modena e non solo a quelli di Bologna.

Ubaldo Chiarotti

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