Gli antenati del Barnardon – Il Gran Mirandolano dell’anno 1787 – MDCCLXXXVII

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IL GRAN MIRANDOLANO, astrologo per divertimento. Sopra l’an­no MDCCLXXXVII. In foglio; cm. 64x42 .Tip. Eredi Soliani, Stam­patori Ducali, Modena (Archivio di Stato di Modena).

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IL GRAN MIRANDOLANO, astrologo per divertimento. Sopra l’an­no MDCCLXXXVII. In foglio; cm. 64×42 .Tip. Eredi Soliani, Stam­patori Ducali, Modena (Archivio di Stato di Modena).

Questo è uno dei numeri più antichi del Gran Mirandolano in foglio; se è vero che anche la versione in foglio risale al 1775 (o ancor meglio a qualche anno dopo) questo è veramente uno dei primissimi esemplari. È un lunario molto interessante sia dal punto di vista tipografico che da un punto di vista genera­le.

La figura che si vede in testata rappresenta l’Astrologia che sostiene con una mano il disco del Cielo sul quale si vedono i segni zodiacali del Cancro e della Bilancia. Ai lati è distribuito un Discorso Generale, che troveremo in tutti gli altri lunari (e duecento anni dopo anche nel Barnardon) di contenuto generica­mente astrologico, di discreto interesse, al quale si rifaranno, quasi sempre con minore ricchezza, i lunari degli imitatori. Anche nel Calendario vero e proprio sono date saltuarie, per quanto ovvie, indicazioni di carattere meteoro­logico, intercalate da notìzie curiose; chiare e in risalto tipografico le variazio­ni delle fasi lunari.

In calce si hanno le date delle Feste Mobili (cioè la Pa­squa, la cui data, come si sa, varia da un anno all’altro essendo stabilita sul­l’anno lunare che è diverso da quello solare e quelle Festività che dipendono dalla data della Pasqua), i quattro Tempora (che sono i giorni di digiuno e di vigilia che si debbono osservare per ognuna delle quattro Stagioni, che sono pure regolati dalla Pasqua) e le Appartenenze dell’Anno cioè alcune caratteri­stiche dell’anno in corso.

Il Lunario è stampato a Modena dai celebri eredi Soliani, stampatori ducali, nel 1786. Per avere una idea dell’epoca storica in cui il lunario si moveva, si pensi che allora non era ancora scoppiata la Rivoluzione Francese (1789). A Modena e alla Mirandola regnava l’insignificante e dimenticato Duca Ercole III.

Tratto da: Nona i me car mirandules

Autori: Vilmo Cappi e Giuseppe Morselli

Edizioni Franco Bozzoli e Leonardo Artioli

Anno 1978

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