Staggia – Frazione di San Prospero

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Staggia negli anni 60

Saluti_da_Staggia

Ci sembra giusto ricordare le nostre frazioni, un tempo ricche di storia e, sempre più spesso, dimenticate e trascurate.

Staggia

Frazione del comune di San Prospero, da cui dista circa 4 chilometri. Stagia, in lingua longobarda, era un segno di confine. In passato, apparteneva al distretto di Roncaglia, ed è ripetutamente nominata in carte nonantolane, a partire dal 1140. La primitiva chiesa di Staggia era dedicata a San Michele, poi si chiamò Santa Maria della Staggia: era soggetta al monastero di Nonantola, ma non se ne trovano notizie anteriormente al secolo XIV. Sia il centro che la chiesa di Staggia tanto l’antica che l’attuale si trovano sull’alto di una motta, ora presso­ché impercettibile, ma di grande rilevanza in passato, tanto da essere circondata da un fossato.

Nel secolo XIV fu alle dipendenze del comune di Modena, poi ebbe reggenza comunale propria, e costi­tuiva, con Borgofranco (l’attuale Villafranca) e San Mar­tino di San Prospero, la masseria di Roncaglia di sotto. Di notevole importanza storica sono le due strade che racchiudono il centro di Staggia: una è la via Bosco, ove confluiva l’antica Strada Zanasio (dal termine longobar­do zana che significa luogo con fosse ed acque stagnan­ti): è la più importante e ci dimostra l’esistenza di estesi boschi attorno a Staggia; l’altra è la Via Gallerana. L’an­tica chiesetta di San Michele venne probabilmente edifi­cata nella prima metà del secolo VII (se ne parla in documenti del 1140, del 1155, del 1174), dagli stessi Longobardi, che usavano dedicare al loro protettore na­zionale, l’arcangelo guerriero, le cappelle e le chiese che andavano edificando. Al suo posto venne poi costruita dalla famiglia Tosatti la chiesa parrocchiale, dichiarata di giuspatronato nel 1491. Nel 1834 la facciata fu edifi­cata con mattoni di pietra a vista. E’ ad unica navata; l’interno con quattro cappelle ad ogni lato «ha sobri de­cori in stucco che definiscono le cornici architettoniche e gli accessi alle cappelle. Moderna e contrastante è la decorazione limitata a fregi d’impronta e con figure simboliche» (A. Garuti). In genere, le ancone, alcune di notevole interesse, sono in scagliola con dipinto.

Il 23 marzo 1904 il campanile venne scapitozzato da un fulmine, e fu completamente rifatto nella parte supe­riore.

Nel territorio di Staggia si trova anche via Sparato: essa ricorda l’attentato del 16 novembre 1849, quando uno studente di farmacia di Cavezzo, certo Luigi Rizzatti, sparò al duca Francesco V, che stava viaggiando da San Felice a Modena, con un piccolo convoglio di due calessi. Il gruppo si era fermato in località Tre Torri per far riposare i cavalli: e il Rizzatti, da un suo podere pre­se di mira il duca. L’attentato andò a vuoto, lo studente arrestato, trasferito a Modena e condannato al carcere, da cui fu tratto dieci anni più tardi, dopo la partenza del duca.

A ricordo dell’attentato sorse poi la cappella detta tuttora del Duca.

Tratto da: Enciclopedia Modenese

Autori: Giancarlo Silingardi – Alberto Barbieri

Il Segno dei Gabrielli Editori

Anno 2004

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