Già almeno dalla prima metà del sec.XVII, come risulta dalla visita Pastorale del 23-Giugno 1640 sorgeva in Borghetto un piccolo oratorio dedicato alla Madonna che era dipinta a fresco in un atteggiamento soavemente materno col Santo Bambino in braccio.
La devozione a questa santa immagine si accrebbe in modo straordinario dal 1733 quando al dire del Papotti “….aveva cominciato ad essere miracolosa….”. Allora si videro moltiplicare le sacre funzioni; le offerte e gli ex voto non si contarono più, tanto che si credette inviare un Sacerdote per disciplinare l’intenso concorso dei pellegrini e dei devoti.
Ma se la cosa poteva rallegrare i buoni per il gran bene che ne poteva venire, praticamente sorgevano inconvenienti che se non troncati al più presto, potevano degenerare in gravi mali.
Le molte offerte che i fedeli facevano alla Madonna interessarono diabolicamente la cupidigia dei ladri che fecero del sacro luogo l’oggetto di furti sacrileghi. Inoltre il concorso dei fedeli specialmente al sabato e nelle feste cominciava a destare preoccupazione al Parroco che si vedeva disertare le funzioni Parrocchiali.
Non valsero disposizioni per regolare la moltitudine anche perché il Sacerdote D. Ghirelli preposto al Santuario per una mal compresa devozione popolare stava creando quasi una nuova parrocchia, infatti gli abitanti di Borghetto avevano deciso di allargare l’Oratorio diventato insufficiente.
Tutte queste vicende sono descritte in sette lettere conservate nell’ Archivio di Curia di Carpi e scritte al Vescovo di Reggio dal Provicario foraneo della Mirandola Don FELICE BESUTTI dall’Agosto al Settembre 1736.
Alla fine si chiese al Vescovo il permesso di trasportare la Sacra Immagine nella Chiesa Parrocchiale e ugualmente si chiese ciò al Duca di Modena RINALDO D’ESTE che in data 20 Agosto 1736 risponde al Parroco, alle confraternite e al popolo di Cividale, “….per quanto concorra il permesso del Vescovo si faccia il trasporto nella parrocchiale e il Governatore (della Mirandola) assista …
Fu necessario segare il muro su cui era dipinta la Madonna, il che si fece con grande accorgimento e il solenne trasporto avvenne il 9 Settembre 1736 seconda Domenica del mese. II giorno dopo il Provicario Foraneo pieno di gioia dava al vescovo relazione del grande avvenimento notando che evidente compiacimento la parte che egli vi ebbe, ” Ill.mo Rev.mo Mons Padr.ne Colendissimo – Sabato sera mi portai preventivamente sul fatto benché corresse tempo piovoso a fine di fare ulteriore osservazione e disposi le cose per il trasporto della Santa Immagine fissato alla seguente Domenica, bramoso di essere di fare cadere la funzione in tale giorno e per essere festivo e per essere consacrato ai Santo Nome di Maria piacque a Dio Signore che nonostante la stravaganza occorsa alla notte par la pioggia caduta nelle seguente mattina fattasi inaspettatamente il cielo sereno e predisposta tutte le cose in rassetto, col l’intervento dal signor Marchese Governatore, con l’accompagnamento di molti ecclesiastici in cotta, Confraternite, ad accompagnamento regolato di molto popolo con suoni, cantici e lodi nello spazio di un ora e mezzo in punto per un buon miglio di strada assistita dalle milizie di sessanta vomi (sic) felicemente fu portata l’Immagine Sacra in macchina (trono) di più di centosessanta pesi poi collocata in Chiesa dalla porte del Vangelo, ove sarà posata fino a che le sia adattala la sua sede e sia fatto l’altare in decoroso sito da me scielto per il più proprio e approvato…”
La lettera dove aver descritto la funzione mattutina e pomeridiana continua “... questa giornata fu destinata alla sollecita demolizione dell’Oratorio nel qual sito ho ordinato l’alzamento di una colonna perché non rimanga al tutto abolita la pia memoria … crederei che questa resoluzione sia per sedare lo scisma e turbolenze a riunire qual popolo tumultuante, perchè la maggior parte e migliore mi abbia applaudito …“.
La Processione aveva percorso la via Mazzone e via Provana ora via Della Motta, e la Madonna rimase nel presbiterio dell’Altare Maggiore fino al 1738 quando terminata la bellissima cappella in Cornu Evangelii con copiose elemosine, de fedeli, ivi fu intronizzata con solenne pompa.
E ancora oggi già quel lontano 1738 la devota Immagine della Madonna del Borghetto riscuote gli omaggi figliali dei parrocchiani nella sua artistica reggia settecentesca di ordine ionico, alta m. 9 e larga m. 5 mentre nei luoghi dei suoi primi trionfi si erge rinnovato nei lunghi anni un pilastro commemorativo con sacro tabernacolo secondo il desiderio di Don Besutti, e che ora (1956 ) custodisce e mostra ai fedeli una statuetta della Madonna Pellegrina.
Estratto da “La devozione alla Madonna in Diocesi di Carpi”
Di Monsignor Antonio Bellini
Ho avuto onore di
Avere la conoscenza della sacra effige una povera donna la tiene stretta a se ho voluto osservare e cercare di capire la vera storia che vive custododisce la sacra effige della beata vergine toccanti la solo con la mano lei mi resa serena oggi capisco tutto il solo dolore sempre sballottata e derisa ma credo che oggi ci vorrebbe tanta fede io lo trovata in lei ieri ho pregato la prima vota con un rosario in mano per il mondo intero sempre sia lodato la vergine madre buon pomeriggio