Meno evviva più fatti ! – Considerazioni di Ubaldo Chiarotti

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Meno evviva più fatti! (G. Garibaldi 1859 – Mirandola piazzetta del liceo ora piazza Garibaldi)

Maaa…  qualche mirandolese ricorda la manifestazione del 2006 con corteo di auto che sfilò all’incrocio della Cappelletta del Duca quando ancora non c’era la rotonda, appunto per sensibilizzare ANAS, Regione e Provincia a realizzarla, dopo gli innumerevoli incidenti accaduti? Bene i comuni di Mirandola e Cavezzo avevano organizzato la manifestazione sperando nella buona riuscita di essa; anche Muzzarelli che in regione si interessava ad essa, ci sperava. Era un Sabato mattina e da Mirandola ci muovemmo in “ben” 16 auto in totale, comprese quelle del Sindaco, dei vigili e dei carabinieri, la mia tappezzata con i manifesti delle foto allegate e quella di mio fratello; praticamente una vergogna, ma noi andammo ugualmente e ci congiungemmo con le altre auto dei cavezzesi, non tante in verità, ma bloccammo comunque la SS12 per circa 10-15 minuti, creando notevole scompiglio e sorpresa agli automobilisti, anche con l’aiuto delle forze dell’ordine che ci tenevano come e più di noi a dare risonanza a quell’iniziativa.

Perché ci fu così scarsa partecipazione a quella manifestazione organizzata addirittura dalle Amm. Com. di Mirandola e Cavezzo congiuntamente?

Nota: dal 1711 i cittadini della Mirandola dopo essere stati umiliati dall’imperatore austriaco Giuseppe 1° che rifiutò di accettare il riscatto della città da parte dei nobili mirandolesi al posto del Duchino,  pian piano furono educati a non discutere gli ordini del Duca di Modena con rassegnazione secolare,  con una sola grande eccezione nel 1848, quando durante il Risorgimento italiano, i patrioti mirandolesi cercarono di ammazzarlo senza riuscirci e per questo egli innalzo’ la famosa  Cappelletta.

Anche Giuseppe  Garibaldi davanti al liceo di Mirandola nel 1859, quando cercava volontari per l’impresa dei Mille, ebbe modo di accorgersi di quanto poco inclini all’azione fossero divenuti i mirandolesi, al punto che li rimproverò dicendo: “meno evviva e più fatti” ; fortuna che Francesco Montanari e qualche altro si innalzarono al di sopra della media……

Targa posta in Piazza Garibaldi a Mirandola

Targa posta in Piazza Garibaldi a Mirandola

Canaletto meno stretto

presidente autista

tornanti in pianura

Poi dopo l’Unificazione d’Italia, vari governi  e Grande Guerra arrivammo al ventennio, dove Credere Obbedire Combattere erano valori indiscutibili, sia per i fascisti che per i comunisti, le assemblee erano vietate per cui….
Arrivo’ poi la Liberazione del 1945 e qui nei nostri territori, purtroppo per il popolo di sinistra, continuò il Dogma C.O.C. sino al punto che chi osava mettere in dubbio i diktat che calavano dalla federazione modenese del PCI, veniva deriso e isolato. “T’an vra’ minga dirgal tè a Modna quel ca gh’em ad bisogn nuentar a la Mirandla; i’al sa’ lor in federasion quel chi s’à da dar…..” – “o da purtar via” ag szuntava mè!
Concludendo: la gente qui è talmente assuefatta ad eseguire gli ordini della federazione modenese che persino nel momento in cui a chiedere di manifestare era l’Amm. Com. Di sinistra, ella non si è mossa per disorientamento!
Tutto questo, negli anni ha alimentato quelle pungenti e cattive barzellette sui compagni che tanto mi hanno fatto soffrire.
Ora però con le elezioni di Finale e Novi, forse anche qui le verità calate da Modena cominciano ad essere messe in discussione!  A Mirandola staremo a vedere, perché nel campo della Sanità e della Viabilità ci hanno raccontato tante storie e negli ultimi 70 anni raramente hanno mantenuto gli impegni.

A Mirandola abbiamo tanti leoni della tastiera, anche  maleducati e con toni offensivi,  abbiamo i contestatori da BAR, ma quando è il momento di metterci la faccia in una contestazione pubblica e regolare, allora in tanti svicolano perché alla fine il ragionamento che prevale è questo: “ è meglio non esporsi “ anche per l’ospedale nei momenti determinanti abbiamo visto una scarsa partecipazione sia alla manifestazione e purtroppo anche al referendum ; 44,5% quando dovevamo raggiungere il  50+1%

Forse una popolazione più attenta e più partecipe ai momenti della vita pubblica, pronta anche alla civile contestazione, potrebbe aiutare la nostra classe politica a non sbagliare le scelte fondamentali che interessano il futuro della nostra Città e del nostro territorio.

Ubaldo Chiarotti

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