Giovanni Bergamini ha presentato ieri 20 aprile il volume di racconti Pavignane Imperiale.
L’occasione è stata offerta dal Festival il Cantastorie – Fiera del Libro di Mirandola, nel centro culturale il Pico, anche sede della biblioteca Garin.
Al pubblico presente l’autore ha rammentato che la frazione di Pavignane, che molti conoscono perché la incrociano lungo la provinciale Mirandola-Finale, si è trasformata, nella sua immaginazione, in una grande città capace di ospitare racconti di tutti i tipi, da quelli paesani, con il colore, i pettegolezzi e il matto irrazionale e saggio, a quelli della nostalgia e dell’infanzia che raccolgono memoria e miti locali, a quelli della modernità che rispecchiano le trasformazioni e le deformazioni conseguenti alla civiltà dell’informazione.
Ha raccontato che Imperiale è l’antichissima strada che passava per il borgo al tempo del Sacro Romano Impero quando la via che portava a Roma scendeva a Trieste poi a Mantova, poi, passato il Po a Ostiglia, costeggiava le valli per andare a Nonantola.
Ha raccontato che la sua Pavignane è immaginata sul limitare di un tratto di golene del Po rimaste paludose, ormai abbandonate al silenzio e al mistero. Questo è perfetto nascondiglio che da sempre accoglie chi si cela alla vista, come dei banditi, o chi vuole essere solo intravisto come gli Dei fluviali.
Infine, al pubblico ha letto il racconto incipit della raccolta che racconta come per un guasto dell’automobile sul ponte del Po il protagonista decide di tornare a vivere nel proprio paese natale.
Una raccolta di racconti che si legge come un romanzo perché i brani si ricollegano gli uni agli altri e i protagonisti sono sempre i medesimi.
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