Le banche mirandolesi e il “VI° Prestito Nazionale”

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Pubblicità mirandolese - Cassa Risparmio e Banca Popolare di Mirandola

Curiosa questa pubblicità datata 1920 di due importanti banche mirandolesi.

Il VI prestito viene deliberato nel settembre 1918, dopo la vittoria italiana nella “Battaglia del Piave”. La Grande Guerra non è ancora vinta, ma è solo questione di settimane, e si vede! E nel decreto costitutivo del VI Prestito, che è datato 24 Novembre 1919 (cioè dopo i trattati di Versailles e di Saint-Germain) la finalità esplicita del prestito è quella di provvedere al graduale rimborso del debito di tesoreria scaturito dalle spese di guerra. La sottoscrizione del prestito verrà aperta nel 1920. Rispetto ai prestiti precedenti non è cambiata solo la finalità, ma anche la “modalità di colloquio” tra lo Stato ed il Cittadino. Cessa il “clima di mobilitazione popolare” e si torna alle regole economiche tradizionali.

E’ interessante notare che per il VI prestito vengono previste delle possibilità inedite con l’intento di incentivare la piccola impresa agraria ed il lavoro autonomo individuale o familiare. Diventa infatti possibile per i debitori di canoni enfiteutici, di rendite fondiarie e di censi, di redimere i fondi e riscattare le rendite ed i censi pagando con cartelle del VI prestito 20 annualità del canone o della rendita o del censo dovuti.

Successivamente la possibilità di riscatto viene estesa anche a qualunque prestazione perpetua che risulti affrancabile.

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