La Mirandola – Storia urbanistica di una città – Una delle prime città bastionate – II° capitolo

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UNA DELLE PRIME CITTA’ BASTIONATE

La sistemazione urbanistica della Città avvenne, come si è visto, praticamente in due tempi.

La prima fase si ebbe dalla metà circa del secolo XV (1450-60) alla metà circa del secolo seguente (1544), fu dovuta a Giovan Francesco I Pico e conti­nuata dai successori (il figlio Galeotto, il nipote Giovan Francesco II, il pronipote Galeotto II) e determinò la nascita di una città in un certo senso provvisoria (città quadrangolare); la seconda fase cominciò praticamente nell’anno 1561 e si protrasse per un certo tempo nel secolo successivo; fu voluta da Ludovico II, proseguita dai successori e determinò la nascita di una città definitiva (città ottagonale).

Ugualmente diverse città italiane riportano la loro sistema­zione urbanistica ai secoli XV-XVI; al loro confronto la Mirandola aveva il vantaggio di avere una trama edilizia e un tessuto urbano meno organici, «spezzati» e per il tipo della loro evolu­zione del tutto bisognevoli di una sistemazione. Infatti la Città agli inizi del Rinascimento era formata in pratica da un agglo­merato di «borghi» cioè da gruppi di case che facevano ala al castello: città spontanea.

A settentrione del castello si esten­deva il Borgo di Sotto, come si è detto, chiamato anche il Borgo Franco, uno dei più belli ed autosufficienti, sorto intorno alla antichissima chiesa di S. Giustina;

a Levante, il Borgo detto Brusato perché ricostruito sulle macerie della Mirandola distrutta dal Bonaccolsi nel 1321, unito poi in un unico giro di mura al castello (Borgo della Fortezza);

a sud-est, subito al di fuori di questo, un gruppo indefinito di case sorte sponta­neamente intorno alla bella chiesa e al convento di S. Francesco detto anche il Borgo di Sopra di cui aveva fatto parte fino a poco tempo prima in pratica anche il Borgo Brusato;

a sud il Borgo Novo, relativamente recente come dice il suo nome, cir­condato da muro e fossato, all’interno dei quali si erano costruite case nuove, chiese e palazzi e si era appena ultimata la fab­brica del Duomo (1440-1470 circa).

In questo tempo infatti si erano appena ultimati e si stavano ancora costruendo gli edifici che saranno i più importanti della Città, il Duomo come si è detto, il Palazzo del Comune, il Sacro Monte di Pietà, il Convento e la chiesa delle Clarisse, l’ospedale di S. Maria Bianca insieme a qualche palazzo signorile e belle case di mer­canti ed artigiani; la floridezza della Signoria e la potenza dei Principi richiamavano in Città nobili, possidenti, mercanti, operai ed artigiani, popolo in genere e religiosi.

La prima sistemazione contemplò la inclusione dentro una unica cinta di tutti questi edifici che pur così importanti erano difficilmente raggiungibili perché isolati nel loro borgo circon­dato come si è detto da fossato e da mura. Si abbatterono le mura dei Borghi, si colmarono le loro fosse al posto delle quali si aprirono strade e piccole piazze.

Per ragioni di ordine militare e per obbedienza alle conven­zioni del trattato di pace della guerra di Papa Giulio II (1511) venne distrutto il Borgo Franco e le sue belle case furono spia­nate; il Borgo Novo il più importante e il più ricco della Città fu congiunto col giro di mura del Borgo della Fortezza; poco tempo prima si era abbattuta quella parte di mura del Borgo Brusato che lo dividevano dal Borgo di S. Francesco e la parte migliore della Mirandola automaticamente si venne a trovare chiusa dentro una unica cinta che aveva assunto l’andamento abbastanza regolare di un grande rettangolo. Poco dopo si sosti­tuirono le massicce torri angolari con massicci bastioni cioè in pratica con torri di nuovo tipo, di forma diversa e più basse, della stessa altezza delle mura, ma tanto più vaste ed agibili e meno vulnerabili dove si potevano collocare ottimamente le artiglierie che in quel tempo erano le armi più moderne e le più micidiali.

Le prime notizie su città italiane munite di bastioni, in muratura, risalgono agli inizi e alla prima metà del secolo XVI; la costru­zione dei bastioni dei rivellini della Mirandola avvenne dopo il 1511 e prima del 1524 (forse dal 1522 al 1524); la realizzazione dei bastioni angolari avvenne, stando alle cronache, dal 1541 al 1544 e pone di fatto la Mirandola, cronologicamente parlando, ai primi posti tra le città interamente bastionate in Italia.

LA FORTEZZA DELLA MIRANDOLA IN RIALZATO

Xilografia. Da:Girolamo Maggi e Jacopo da Urbino dtto il Castriota, ingegnere di S.Maestà Cristianissima ecc."Delle forticazioni delle città" in Venezia; presso Rubilio Borgominiero.1564, al segno di S.Giorgio, libro II, p.99.

Xilografia. Da: Girolamo Maggi e Jacopo da Urbino detto il Castriota, ingegnere di S.Maestà Cristianissima ecc.”Delle forticazioni delle città” in Venezia; presso Rubilio Borgominiero.1564, al segno di S.Giorgio, libro II, p.99.

LA FORTEZZA DELLA MIRANDOLA IN PIANTA

Xilografia. Da: Castriota e Maggi; opera e luogo citati, p.91

Xilografia. Da: Castriota e Maggi; opera e luogo citati, p.91

I disegni sono di mano stessa del Castriota che era al campo sotto alla Mirandola con l’esercito di Papa Giulio III.

Le figure si riferiscono alla guerra degli anni 1551-52 che conclusasi con la vittoria della Mirandola, per l’esito della vicenda militare, la posta degli interessi e il nome dei contendenti (l’Imperatore di Germania, il Pontefice e il Re di Francia) aveva reso celebre la città in tutta Europa e le aveva procurato fama di fortezza inespugnabile. La Città inoltre era già conosciutissima negli ambienti culturali, mondani ed umanistici d’Italia per la fama e le vicende di Giovanni e di Giovan Francesco II Pico e neL l’ambiente del Rinascimento padano per le opere e le realizzazioni di Gio- van Francesco I, dei figli Galeotto ed Anton Maria ed ancora di Giovan Francesco II

In ambedue le figure (orientate con il nord verso l’osservatore) si vedono chiaramente l’aspetto e la configurazione delle opere bastionate.

CASE MEDIOEVALI NELLA CITTA’ RINASCIMENTALE

Ricostruzione dell'autore; rilievi e disegno di Remigio Bruschi e Mario Venturi.

Ricostruzione dell’autore; rilievi e disegno di Remigio Bruschi e Mario Venuti.

La nuova città venne costituita in pratica unendo la Mirandola medioe­vale (Castello + Borgo Brusato + Borgo di S. Francesco) col Borgo Novo che era già stato delimitato, murato e circondato da fosse (cioè che era stato oggetto di una sua propria progettazione). Non bisogna ritenere che tutto ciò che si trovava prima, in questi luoghi, venisse sacrificato; anzi come si è detto gli elementi edilizi preesistenti che avevano certi requisiti furono rispettati dai progettisti e dai realizzatori. Ecco infatti due esempi di abitazioni medioevali di alto livello estetico e di importante valore documentativo anteriori alla sistemazione rinascimentale della città e alla costitu­zione dello stesso Borgo Novo. Il primo caso si riferisce ad una caratteristica abitazione del secolo XIII certamente pensata su moduli bolognesi (case Isolani, Grassi, ecc.) esistente fino al 1948 e «ricostruita» in base a tracce e ricordi. Il secondo si riferisce a due abitazioni dei secoli XIV-XV che sono state alterate solo nel 1965 i cui resti (facciate cortilive) si vedono ancora e hanno perciò consentito con la massima precisione la ricostruzione.

Ricostruzione dell'autore; rilievi e disegno di Remigio Bruschi e Mario Venuti.

Ricostruzione dell’autore; rilievi e disegno di Remigio Bruschi e Mario Venuti.

Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città

Autore: Vilmo Cappi

A cura: Cassa di Risparmio di Mirandola – Seconda Edizione a cura del Circolo “G.Morandi” di Mirandola.

Anno: 2000

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