La incompiuta fiancata sinistra del Duomo che presenta caratteri di transizione tra il Gotico e il Rinascimento
Concepito di pianta e di architettura gotiche (per l’attardamento frequente delle manifestazioni artistiche in provincia e perché il gotico era ancora lo stile delle «cattedrali»), iniziato nel 1440 ma ultimato nel 1470, in Borgo Novo, quando da parecchi anni si stava lavorando alla trasformazione e alla costruzione in forme rinascimentali di questa parte della Città, il Duomo si trovò ultimato, quasi per forza di cose, imperfettamente, con parti in stile gotico (come le absidi con l’arco trionfale e le arcate delle campate) e parti in stile rinascimentale (come le volte delle navate che sono a pieno centro imperfetto, le finestre delle fiancate di forma rettangolare e, prima del restauro degli anni 1884-1885, i finestroni e le porte della facciata).
Molto probabilmente questa «modificazione» fu adottata o suggerita dai progettisti del Borgo Novo che stavano costruendo il Borgo in una concezione unitaria.
Pianta antica di Cortemaggiore
Il Duomo si trovava quasi al centro del Borgo; il suo vasto sacrato raggiungeva la Via Grande che tagliava rettilinea e trasversalmente il Borgo da nord a sud; parallele a questa correvano almeno quattro altre strade minori che si congiungevano con questa ortogonalmente in modo da offrire un reticolo viario chiaramente geometrico dove gli spazi costruiti o delimitati avevano assunto un contorno rettangolare.
Come si è detto altrove anche il Borgo, circondato da mura e fossato, aveva una forma rettangolare abbastanza regolare: lo stesso schema costruttivo ed ideale di altre realizzazioni coeve, padane, tra le quali per indicare un caso di estrema analogia (tuttora riscontrabile in pianta) si può citare il centro storico di Cortemaggiore (in provincia di Piacenza; allora chiamato Castel Lauro) costruito dal 1470 al 1480 circa dal Pallavicino: la cattedrale quasi al centro, un grande sacrato-piazza antistante, la strada maggiore trasversale rettilinea, una rete stradale minore a pianta ortogonale, ecc., all’interno di un perimetro rettangolare circondato da mura e fossato.
Il Borgo della Mirandola era di estensione minore e, come si è ripetutamente detto altrove, era stato realizzato tenendo conto anche di determinate costruzioni che preesistevano e degli altri Borghi ai quali si affiancava.
Profilo e sviluppo del portico di Strada Grande - Disegno e rilievi di Remigio Bruschi, in foglio, 1975
Scorcio del porticato di Strada Grande - Il vecchio porticato di Strada Grande del Borgo Nuovo, come compare ai nostri giorni.
Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città
Autore: Vilmo Cappi
A cura: Cassa di Risparmio di Mirandola – Seconda Edizione a cura del Circolo “G.Morandi” di Mirandola.
Anno: 2000