Il convento antico di San Francesco al tempo del suo massimo splendore

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Disegno a penna di Giacinto Paltrinieri del sec.XIX; in "Miscellanea di Memorie riguardanti la chiesa di San Francesco"; mms, presso la Biblioteca Comunale di Mirandola.

Convento antico

Se si eccettuano la chiesa e il primo chiostro del Convento (ora adibito ad edificio scolastico) nulla rimane del Convento antico di S. Francesco che con le sue dipendenze, i chiostri, gli orti e il giardino costituiva uno dei più interessanti complessi monastici della regione e certamente il più bello e il più importante, dal punto di vista artistico ed architettonico, dei conventi della Mirandola.

Il disegno riproduce con grande evidenza rievocativa, in pianta, il piano terreno del Monastero come si trovava ancora agli inizi del secolo XIX e ripropone un pesante, severo, giudizio di biasimo per coloro che ne hanno voluto e permesso la distruzione.

La facciata di ponente del “nuovo” convento

Disegno in china di Diego Cappi, 1928

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Come si presentò il Convento dopo la sua ricostruzione avvenuta nel­l’anno 1824; in seguito, negli anni 1929-30 e 1932 anche questo fabbricato venne abbattuto per consentire la costruzione del Ginnasio-Liceo e della Biblioteca Comunale.

Come si vede, dal punto di vista architettonico l’edificio era del tutto insignificante; della parte antica utilizzava il solo chiostro anteriore che ristrutturato nel secolo XVII ed oggi destinato, come si è detto, ad uso della scuola, conserva al centro del suo prato una magnifica vera da pozzo in marmo coeva delle tombe gotiche della chiesa.

Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città

Autore: Vilmo Cappi

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L’unico chiostro dell’antico convento rimane sul lato sinistro della chiesa di San Francesco e sarà parte integrante della nuova Biblioteca Comunale. Non esiste altro dell’antico convento che con le sue dipendenze, i chiostri, gli orti e il giardino occupava una vasta zona ed era uno dei complessi monastici più importanti della regione e certamente il più bello e importante, dal punto di vista architettonico, di Mirandola.

Un disegno a penna di Giacinto Paltrinieri, posto nell’Archivio Comunale, ce ne lascia una fedele pianta e alzata. Fu ricostruito in parte nel 1824 per ospitare il Ginnasio e i frati che  erano addetti all’insegnamento scolastico. La prima biblioteca, ad uso degli studenti e dei frati, era sistemata al piano superiore e conservava in alto al centro della sala un bellissimo stemma comunale disegnato e colorato a mano. Una ulteriore ricostruzione degli anni 1930 /32 servì ad introdurre il nuovo Ginnasio-Liceo e la Biblioteca Comunale con ingresso in via Verdi. Sul prato, al centro del chiostro, è posizionato un magnifico pozzo in marmo, coevo delle tombe gotiche veneziane della chiesa. Sotto le arcate sono collocate diverse solenni memorie scolpite su marmo della storia mirandolese e antichi stemmi che nel medioevo e rinascimento erano sulle mura e sulla porta della Città. Sono inoltre presenti tre massicce lapidi che adornavano le mura del castello che celebrano Giovan Francesco I, Galeotto I e Giovan Francesco II Pico nell’evoluzione edilizia della rocca e dell’oppido nel XV e XVI secolo.

Tratto dal sito Internet: Mirandola terre dei Pico a cura dell’Amministrazione Comunale di Mirandola

L'ex Liceo Ginnasio "Giovanni Pico" - Per gent.conc. di Roberto Neri

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