Maggio – Un mese pieno di feste, di fiori e di allegria.

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Maggio è il quinto mese dell’anno e finalmente un mese pieno di feste, di fiori e d’allegria, il periodo che segna un po’ il confine fra gli ultimi mesi freddi e i primi caldi, tal­volta decisamente estivi. Dopo essere stato il terzo mese dell’anno nell’antico calendario romano, deve il suo nome alla dea Maia, che nella mitologia latina era in origine la dea dei campi (denominata anche “Bona Dea”). In seguito il culto della dea Maia (o anche Maiesta) fu spostato verso l’omonima dea della mitologia greca, che era una delle Pleiadi, trasformata da Zeus in una lucente stella, che poi ha dato il suo nome all’omonima costellazione.

Maggio, oltre che essere dedicato dai cristiani al culto della Ma­donna, è un mese ricco di sole, di belle giornate e di voglia di vi­vere. Non a caso la gente di Toscana era solita festeggiare l’arrivo di maggio con grandi falò all’aperto e con le famose “maggiolate”, composizioni poetiche e musicali abbastanza simili alle classiche serenate di un tempo, ma con l’intenzione soprattutto di celebrare il risveglio della natura, il rifiorire degli amori e la grande festa del­la fioritura delle rose. Ovviamente, non tutti i giorni di maggio, co­me un tempo e così adesso, erano fatti di sole e di caldo. Una vec­chia tradizione contadina vuole infatti che nel periodo che va dal 12 al 14 maggio, si era soliti assistere ad alcuni giorni piuttosto brutti e freddi, un breve periodo chiamato l’inverno dei cavalieri .

Con possibili danni alle piante da frutto che hanno già termina­to la fase della fioritura, per iniziare quello della legagione. E an­che problemi per i bachi da seta, che in varie località si chiamava­no appunto “cavalieri”.

Sono centinaia i proverbi e i modi di dire legati al mese di mag­gio che, tuttavia, secondo quanto dice il “Barnardon” mirandolese, cresce di un’ora e 8 minuti, una crescita che è sempre più lieve per concludersi, come vedremo, il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. Probabilmente questi proverbi, che secondo qualcuno so­no il frutto del buon senso popolare e secondo qualcun altro sono soltanto i prodotti per i creduloni superstiziosi, si possono riassu­mere nel classico “Maggio ortolano, molta paglia e poco grano”. Nel senso che se il mese di maggio è piovoso i frutti dell’orto non mancheranno ma il frumento stenterà a produrre grossi chicchi; se invece questo benedetto maggio sarà asciutto e polveroso il rac­colto del frumento (e anche di alcuni altri cereali) sarà ricco e ab­bondante.

Noi, dal canto nostro, ricordiamo solo che i mesi cosiddetti “or­tolani” sono quelli in cui la pioggia abbonda. Si possono aggiun­gere anche alcuni altri proverbi dedicati a maggio, tipici della no­stra “Bassa”: uno dice che “Magg giardiner, granar alzer”, mentre “Magg fresch e ventos al fa i raccolt rigoglios”.

Tratto da: Antiche tradizioni mirandolane

Autore: Giuseppe Moeselli

Edizioni Bozzoli

Anno 2006

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