Le unità di misura nel dialetto della Bassa

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MISURE DI LUNGHEZZA

Un pél: un pelo – la misura più minuscola.

Un negar d’ongia: un nero d’unghia – misura millimetrica. Un dida: larghezza di un dito – 2 cm. circa.

Sinch dida: larghezza di cinque dita – 10 cm. circa.

’Na spàna: una spanna – da 20 a 25 cm. circa.

Un bràss: lunghezza di un braccio – da 50 a 60 cm. circa. ’Na gamba: lunghezza di una gamba – da 70 a 80 cm. circa. ’Na pèrdga: la « pertica », bastone in legno, diritto, ser­viva in moltissime occasioni – lunghezza approssi­mativa m. 2,50.

MISURE DI QUANTITÀ’

Un brislìn: una briciola – quantità insignificante.

’Na prèsa: quanto si può prendere con la punta di due dita.

Un pugndìn: quantità presa con la punta delle cinque dita.

Un pùgn: contenuto di una mano chiusa.

’Na manàda: quanto può stare nel palmo di una mano.

’Na brancàda: ciò che si può trattenere con le due mani.

’Na caplàda: quantità contenuta in un cappello.

’Na brasàda: quanto si può stringere fra le braccia.

’Na snàda: quantità infilata dentro la camicia dalla cin­tola in su – in particolar modo « frutta ».

’Na sporta: una sporta.

’Na mina o quarta: recipiente di legno a forma cilin­drica – contiene la quarta parte di un sacco.

Un sach: un sacco, 90 Kg. circa.

’Na còrga: grosso cesto di vimini usato per il trasporto dei maiali piccoli (lattonzoli).

’Na navàssa: recipiente di legno a forma di nave – viene usato per il trasporto dell’uva vendemmiata – por­tata: 8-10 quintali.

Un sbandèran – ’Na scunsùbia: In gran quantità.

MISURE DI DIMENSIONE

’Na cagadura ad’ mosca: dimensione piccolissima.

’Na cagàda: dimensione ristretta.

Un mùcc: un mucchio – dimensione indefinita, adatta­bile al caso.

Un cagàr: riferimento alle dimensioni di una concimaia.

’Na fìgna: cumulo di fieno, di paglia o di stecchi di ca­napa – a forma di cono.

Un branch: dimensione indefinita – riferimento a un branco di animali – adattabile al caso.

’Na ciàpa: dimensione (area) di un appezzamento di ter­reno coltivato.

’Na guardadùra: fin dove può arrivare lo sguardo.

Un stùs: l’eco di un botto forte può arrivare oltre la zona dove arriva lo sguardo.

’Na fumana: dimensione indefinita – quando la nebbia calla può coprire una zona vastissima.

Tratto da: San Felice sul Panaro – La sua storia il suo dialetto

Autori: Elena Zavatta – Mario Bozzoli – Riccardo Pellati

A cura della Banca Popolare di San Felice sul Panaro

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