Willy l’è mort!

Commenti (0) Le barzellette della Lory

Imaginemas Jusfen, ormai vecc, ch’al cumpis nuantadu ann.

Als desda, al guarda i dìì di sò pè ed esclàma:

“Buondì dìi di mè pè! Cum stâv? Savì chè incò a cumpì nuantadu ann? Av arcurdà  ch’a pasegiavan in dal parch ogni dmenga dop mezsè? E al volti ch’a balavam al valzer in dla pista da ball? Bon complean, dìi di pè!”

“Buondì, znocc!” L’ha continuà, ” Cum stâv? Al savì che incò a cumpì nuantadu ann? Che temp quand a marciavam in parada e quand a saltavam i foss a la longa! Bon complean snocc!”

Po’ Jusfen al va più in su e al guarda l’inguine:

“Ciao Willy, picul bastard! Pensa, s’at fuss viv incò, at cumpirev nuantadu ann!”

Traduzione

Immaginiamoci Jusfen, ormai vecchio, che compie novantadue anni.

Si sveglia,  guarda le dita dei suoi piedi ed esclama:

” Buongiorno dita dei miei piedi! Come state? Sapeto che oggi compite novantadue anni? Vi ricordate che passeggiavamo nel parco ogni domenica pomeriggio? E le volte che ballavamo il valzer nella pista da ballo? Buon compleanno, dita dei piedi!”

“Buongiorno ginocchia!” Ha continuato, ” Come state? Sapete che oggi compite novantadue anni? Che tempi quando marciavamo in parata e quando saltavamo u fossi alla lunga! Buon compleanno ginocchia!”

Poi Jisfen va più in su e guarda l’inguine:

“Ciao Willy, piccolo bastardo! Pensa, se tu fossi ancora vivo, compiresti novantadue anni!”

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