IL TAR, SCACCO ALLA GIUNTA DI MIRANDOLA
Il TAR si è pronunciato sulla decisione di Mirandola di uscire (dal primo gennaio 2021) dalla Unione dei Comuni. La sentenza è chiara, e insolitamente dura. Non sappiamo se il Comune avvierà una azione di ricorso al Consiglio di Stato rendendo ancora più precario il loro operare nei prossimi tempi, e mettendo ulteriormente in crisi la coesione territoriale. Ci auguriamo non avvenga.
Hanno voluto giocare una partita a scacchi ignorando le regole e senza avere strategie, usando la forza al posto della intelligenza.
Tutti i nostri inviti a un approccio ragionato per migliorare l’Unione, anche in ragione della maggioranza di cui dispongono nel consiglio di Mirandola e nel consiglio della Unione, sono stati respinti.
E’ apparso chiaro il carattere illogico e infondato delle loro scelte, l’azione prepotente che non si addice a una istituzione pubblica.
Quello che è emerso dalle riunioni con i tecnici incaricati da Mirandola e quelli incaricati dalla restante Unione è la complessità dei problemi che si dovranno affrontare, i costi di consulenti e esperti richiesti per la separazione (alla fine supereremo i 100.000 euro solo per questo, spese che potevamo diversamente impegnare) e le diverse difficoltà che si riverseranno su tutti i comuni della Unione e oltre a questo l’impoverimento in termini politici dell’Area Nord.
In questa fase di analisi, conoscenza guidata e competente della Unione abbiamo preso atto che la costruzione è stata fatta male, con errori e egoismi locali non più compatibili con l’interesse comune.
In tempi di covid-19, la più grande crisi mondiale dopo quella del 2007, non si può insistere oltre e con una responsabilità pesante non voluta e non sottoposta al giudizio dei Mirandolesi. L’Unione era nata per sostenere un principio di uguaglianza fra tutti i cittadini dell’Area rispetto ai servizi erogati. Non sarà così perché una ideologia egoistica e discriminatoria cancellerà la base di ogni civismo che sta nel livello minimo di solidarietà garantito dal sistema pubblico dei servizi?
Ci aspettiamo che la maggioranza leghista di Mirandola cambi strada e si impegni a ricominciare con un progetto politico amministrativo che parta da zero, se necessario, per una nuova Unione della Bassa Modenese.
La sconfitta della Lega non deve diventare la sconfitta dei cittadini e del territorio dei nove comuni. Gli elettori hanno dato loro un mandato molto ampio adesso devono essere davvero responsabili.
Lista Civica +Mirandola