Detti e proverbi – Chi imprèsta sold a’i’amigh, al pèrd i sold e as fà di nemigh

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Chi imprèsta sold a’i’amigh, al pèrd i sold e as fà di nemigh

Chi presta i soldi agli amici perde i soldi e si fa dei nemici.

Scrive Cicerone nel “De Amicitia”: “l’ami­co sicuro si vede quando la situazione è malsicura”. Ciò nonostante, nelle nostre zone, il prestare soldi anche agli amici è sempre stata una pratica mal ac­cetta. Certamente se la situazione è molto grave, si cerca di intervenire in un qualche modo specie per alleviare le pene dei familiari ma come dimostra­zione di generosità caritatevole.

I prestiti veri e pro­pri invece, per la tranquillità dei contraenti, erano supportati da documenti legali, la sola parola non bastava; infatti ammonivano gli anziani: “Sens’atar i è tutt amigh, ma a la sira ognun a cà sùa” (senz’altro sono tutti amici, ma alla sera ognuno a casa sua). Questo significa anche che il legame più forte della nostra comunità  era quello strettamente fa­migliare, del gruppo di persone che al termine della giornata lavorativa si riunivano alla stessa tavola per la cena. Quello era il gruppo di persone verso le quali il capo famiglia aveva primaria e diretta re­sponsabilità. Ciò ci distingue da altre zone d’Italia nelle quali è il gruppo parentale allargato il nucleo trainante dell’intera comunità. Da noi invece, per ragioni storiche, il concetto di famiglia si è sempre più ristretto fino a giungere all’unico nucleo coniu­gale. Se quindi già le parentele sono sentite con una certa distanza, figuriamoci le amicizie. Un prestito agli amici, ricordano i vecchi, può trasformarsi in una occasione di futura discordia. San Girolamo di­ceva: “È facile trasformare un amico in nemico se non si mantengono le promesse”. Da un amico ci si aspetta il massimo della serietà e dell’onestà e se questa aspettativa molto alta viene disillusa, si cre­ano poi rancori sordi e feroci. Si dice nel bergamasco: “Amis del dè d’incò, invece d’aiutat i te trà zo” (amici del giorno d’oggi, invece d’aiutarti ti tirano giù). Questo proverbio insomma è uno di quelli ti­picamente senza età, che mantiene nel tempo la sua validità, perché costruito non su un costume ma sul­la natura stessa dell’essere umano.

Tratto da: “I Soldi, la Roba”

Autori: Giuliano Bagnoli e Sandro Bellei

Anno: 2015

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