I Santi de Al Barnardon dal 11 al 17 Dicembre

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1 - S. Anastasio

11  dicembre

Sant’Anastasio era di origine romana. Edificò a Roma la basilica Crescenziana, individuata, oggi, in San Sisto Vecchio. Combatté con energia il donatismo nelle provincie settentrionali dell’Africa, ratificando le decisioni del Concilio di Toledo del 400. Questo Pontefice è conosciuto specialmente per la controversia origenista. Nel 399 gli amici di san Gerolamo si adoperarono per ottenere da lui una formale condanna dell’origenismo. Sollecitato anche da lettere e da ambasciatori di Teofilo, vescovo di Alessandria, per la partecipazione dell’Occidente a questa lotta, condannò le proposizioni presentategli. Fu in ottimi rapporti con Paolino, poi vescovo di Nola. Della copiosa corrispondenza, che Anastasio dal Laterano indirizzò a personalità di vari paesi, sono rimaste poche lettere. Dopo un pontificato breve (399-401) e molto attivo, Anastasio morì il 19 dicembre 401.

2 - S. Amalia

12  dicembre

La S. Amalia di oggi faceva parte di un gruppo di martiri in Alessandria d’Egitto nel III secolo. Erano due uomini, Epimaco ed Alessandro, e tre donne, Mercuria, Dionisia e Ammonaria (Amalia). La prima vittima fu Amalia che, dopo aver stoicamente subito inaudite torture, venne decapitata. Il giudice colpito da così profonda fede decise di decapitare subito gli altri per timore di cedere alla commozione.

3 - S. Lucia

13  dicembre

Di santa Lucia sembra esistere a Siracusa il «loculo», cioè la tomba primitiva, sulla quale sorse una chiesa, rifatta poi nel Seicento. Inoltre «esistono iscrizioni, che testimoniano una remota e fervida devozione per la Martire e un culto liturgico già stabilito dai primi secoli. Infine, esiste una di quelle “Passioni”, molto tarde, con le quali la devozione dei fedeli ha ricamato di fantasia, sopra un canovaccio certamente storico».

I racconti, che risalgono al periodo normanno e non hanno molta plausibilità storica, narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Syracusæ, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata di emorragie, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di sant’Agata, pregarono la martire catanese affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno Agata dirle: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione Agata le preannunciava anche il martirio e il suo patronato sulla città. Ritornata a Syracusæ e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo e di donare tutti i suoi averi ai poveri. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa donare tutto il suo patrimonio, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all’arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Minacciata di essere esposta tra le prostitute, Lucia rispose: “Il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vide piuttosto ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l’Arconte. Pascasio dunque ordinò che la giovane fosse costretta con la forza, ma lei diventò miracolasamente così pesante, che né decine di uomini né la forza di buoi riuscirono a spostarla. Lucia allora fu sottoposta al supplizio del fuoco, ma ne rimase totalmente illesa, sicché infine, piegate le ginocchia, fu decapitata, o secondo le fonti latine, le fu infisso un pugnale in gola (jugulatio). Morì solo dopo aver ricevuto la Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa.

14  dicembre

San Pompeo che successe a San Siro quando questi – non si sa bene in quale anno, anzi in quale secolo – riposò nella meritata gloria. Non ci sarebbe perciò da aggiungere molto altro su questo Santo, secondo Vescovo dell’elenco dei pastori che la tradizione assegna a Pavia. Anche perché, sul conto di San Pompeo, si sa assai poco, per non dire quasi nulla. Bisogna ricorrere alla vita dello stesso San Siro, per sapere che l’episcopato di Pompeo fu breve e pacifico. Nient’altro. A lui successe il Vescovo San Giovenzo; mentre San Pompeo sarebbe stato sepolto, con San Siro, in quella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio che avrebbe dovuto essere una specie di sfida in muratura dei fedeli di Pavia nei confronti dei fedeli di Milano.

4 - S. Silvia

15  dicembre

Silvia è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Questi visse a Roma sul Celio in un ambiente cristiano esemplare anche grazie alla santità delle zie (cognate di Silvia) Tersilia ed Emiliana (o Amelia). La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Dal figlio Gregorio traspare la sua santità. Su di lui, infatti, l’esempio e l’insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Quando Gregorio non ebbe più bisogno che della sua guida, Silvia abbandonò il mondo e si ritirò a vita claustrale presso la basilica di San Paolo fuori le mura. Morì probabilmente verso il 590.

5 - S. Adone

16  dicembre

Adone entrò nell’abbazia di Ferrieres-en-Gatinais e dopo anni di vita monastica venne proposto da S. Remigio quale vescovo di Vienne dove rimase fino alla morte. Importante vescovo della Francia Medievale, restaurò la disciplina ecclesiastica e regolò l’ufficiatura divina tenendo vari sinodi ed esercitando una benefica influenza sulla vita politica del tempo.

6 - 3^ domenica d' Avvento

17  dicembre

3^ domenica d’avvento. L’Avvento. Questo è il periodo dell’anno che prepara il Santo Natale, come la Quaresima prepara alla Santa Pasqua. L’etimologia della parola deriva dal latino adventus, “venuta”, parola che sancisce la discesa al mondo del Salvatore. I credenti vivono questo periodo liturgico nella gioia e la speranza, come vivono la Pasqua nella certezza della salvezza.

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