Zoilo Eusebio Soriani – Nasce l’orchestra “Aquilotti”

Commenti (0) Personaggi

1938 La neonata orchestrina "Aquilotti

1939 La neonata orchestrina Aquilotti

Leggi anche: Zoilo Eusebio Soriani e gli Aquilotti – Una vita tra le note

Dopo aver partecipato ad alcuni addestramenti militari chiamati “Campi Dux”, che duravano 30 giorni, pensai con mio fratello Delfo ed altri amici musicisti di dare vita ad una nostra orchestrina.

Erano gli anni 1939-40, quando nel nostro piccolo paese della bassa padana, San Martino Spino, e dal palcoscenico di una sconosciuta borgata chiamata “Babilonia”, nasceva un nostro gruppo che chiamammo “Gli Aquilotti”, per ritenerci superiori all’orchestra “I Canarini” che risiedevano a Cavezzo di Modena.

Mio papà dall’Africa ci mandò i soldi per l’acqui­sto di una tromba ed un saxofono nuovi, per me e mio fratello e da quel momento l’orchestra restò sulla breccia per 30 anni. Il nostro posto di lavoro da allora fu il palco delle sale da ballo, semplicemente dette: “balere”. Fu veramente un lavoro e direi un bel lavo­ro gratificante, anche se a proposito di balere un mio impresario buontempone di allora mi diceva: “Le balere!? Locali dove principalmente l’uomo cerca la donna, la donna cerca l’uomo e….c’è anche un’orchestra che suona!”

1938 Zoilo Eusebio Soriani

1938 Eusebio Soriani

La neonata orchestrina “Aquilotti” da me guida­ta, dopo poco tempo, vantava già un discreto reper­torio di canzoni e ballabili.

Le prove dei brani si facevano nella casa del contrabbassista Natale Greco oppure in quella di Claudio Bergamini (amichevolmente detto “Pic­chi”), dove mamma Carmela ci faceva trovare spes­so un grosso tegame di budino confezionato col latte fornito dalle mucche governate da papà Brisot, bovaro alla stalla “Giavarotta”.

Per noi ragazzi era festa grande. Oltre al piacere di socializzare, di stare insieme in amicizia e fratel­lanza, il nostro intento era quello di raggiungere un certo livello di affiatamento per farci conoscere fuori paese e proseguire sulla via della musica leg­gera.            .

A proposito delle nostre prove d’orchestra che si protraevano fino a tarda notte, ricordo una simpatica ingenuità di nostra mamma che una volta prima di andare a letto, senza pensarci, mise un biglietto sulla tavola che diceva: “Quando tornate, prima di entrare pulitevi le scarpe”.

Da notare che il biglietto lo trovammo sulla tavola.

Semplici ricordi che ringiovaniscono lo spirito.

Tratto da: Una vita tra le note – Zoilo Eusebio Soriani racconta  “Io e l’Orchestra “Aquilotti” “

Anno 2002

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *