Una nuova sfida per i ragazzi della Evolution Fat Bike Crusaders

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Societa’ Ciclistica Mirandolese e Evolution Fat Bike Crusaders

I ragazzi della Evolution Fat Bike Crusaders gemellati con la Societa’ Ciclistica Mirandolese hanno affrontato un’altra sfida domenica 09 settembre

Dopo l’ avventura di Roma Torbole della scorsa primavera questa volta i Bikers Evolution Fat Bike Crusaders e della Societa’ Ciclistica Mirandolese hanno affrontato la RE-TRAIL sfida dalla Terre di Matilde di Canossa al Parco Nazionale dell’ Appennino Tosco Emiliano

135 Km con 4000 metri di dislivello, 60% di strade sterrate e asfaltate e 40% di carraie e mulattiere,  Una piccola grande avventura in bicicletta a ritroso nel tempo, tra castelli, borghi rurali e paesaggi mozzafiato, in un cassetto d’Italia tutto da scoprire.

Claudio Bianchini, Stefano Benetti e Andrea Bonini partiti alle 7,30 e arrivati stremati ma soddisfatti alle 22,00 hanno Percorso nel territorio recentemente riconosciuto come patrimonio dell’Unesco ha transitato attraverso 7 luoghi incantati partendo dalla città di Scandiano con la sua Rocca dei Boiardo, considerata una piccola capitale del Rinascimento dove arte e cultura erano di casa, e’ stato il punto di partenza di questo raid che ha condotto dai piedi delle colline reggiane fino al crinale appenninico che unisce l’Emilia alla Toscana, nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, recentemente riconosciuto come Riserva MaB UNESCO e dove da pochi anni è ritornato il lupo.

Terra di passaggio quella dell’Appennino Reggiano, terra di pellegrini, terra di Castelli Matildici, terra di Parmigiano Reggiano e di Lambrusco. Il tempo della storia scorre sotto gli occhi con paesaggi indimenticabili e borghi rurali restituiti in tutta la loro primordiale bellezza alle persone che l’Appennino Reggiano lo abitano e a coloro che semplicemente… lo pedalano.

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Le 7 meraviglie selezionate per i per il percorso del RE-trail

1.       Castello di Bianello: 
Bianello è il secondo a partire da levante dei quattro colli contigui di Quattro Castella, sui quali sorgono altrettanti castelli medievali di cui solo quello di Bianello si è conservato integro nella sua struttura di splendida residenza storica ed è simbolo di  un passato glorioso ed affascinante.

2.       Castello di Canossa: l’eccellente posizione strategica del castello, posto in cima a una bianca rupe di arenaria, ha costituito un caposaldo naturale fin dai tempi più remoti. Da esso era possibile collegare, mediante segnalazioni visive, tutta la rete di castelli del feudo della Contessa Matilde che andavano ben oltre il confine reggiano, estendendosi in tutta la Toscana. Qui nel 1077 d.C. si svolse il celebre incontro tra l’Imperatore Enrico IV e il Papa Gregorio VII.

3.       Pietra di Bismantova: massiccio roccioso dall’inconfondibile profilo a forma di nave che rompe il profilo del medio Appennino emiliano con la prepotenza visiva dei più noti “sassi” del mondo; con una lunghezza di 1 km, una larghezza di 240 m ed un’altezza di 300 m, sull’altopiano che le fa da base, è un gigantesco esempio di erosione residuale, incastonata come per caso, meta per turisti e per arditi arrampicatori. La Pietra possiede il fascino della storia e della letteratura, il ricordo del castello bizantino che vi sorgeva sulla cima e i versi di Dante che la paragona al monte del Purgatorio.

4.       Ligonchio: fa parte del comune più alto della provincia di Reggio Emilia e, situato tra la splendida Valle dell’Ozola e quella del Secchia, è il cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano. Un paesaggio ancora integro, naturale e di straordinaria bellezza, dove all’interno della storica Centrale idroelettrica Enel è nato il primo Atelier delle Acque e delle Energie.

5.       Abetina Reale e Monte Cusna (rifugio Battisti): 
il sentiero Cai n.633 conosciuto come “Decouville” e utilizzato in passato come ferrovia per il trasporto di merci, conduce a questa maestosa e fiabesca foresta di conifere, che si estende fino al crinale appenninico, con abeti bianchi secolari contornati da abeti rossi ed altre conifere. 
Il Monte Cusna è la maggiore cima dell’Appennino Reggiano e viene comunemente chiamato “Gigante che dorme”, a causa del suo profilo che ne ricorda la forma. Un luogo del cuore per i reggiani, circondato da grandi praterie d’altura e dalla cui vetta, nelle giornate limpide, si possono ammirare le Alpi Apuane e persino il Golfo di La Spezia. Il P.O.I. dal quale è obbligatorio transitare è il Rifugio Battisti.

6.       San Pellegrino in Alpe: 
vero e proprio balcone naturale sulla Garfagnana e punto più a sud del RE-trail, 
San Pellegrino in Alpe è un piccolo paese arroccato a quota 1525 metri sul livello del mare, avanguardia di tre province: quelle di Modena, Lucca, e Reggio Emilia. Questo piccolo borgo, luogo di pace e di sogno, ha una storia antichissima che si svolge attorno al suo santuario, uno dei più celebri ed antichi Santuari d’Italia.

7.       Castello di Carpineti: strategica roccaforte della contessa Matilde, situata nei pressi dei caratteristici calanchi policromi di Baiso, riconduce al paesaggio agricolo iniziale, dove i campi ricamati sulle colline sono destinati all’allevamento bovino e alla produzione dell’oro giallo caratteristico di queste terre: il Parmigiano Reggiano

Presto seguiranno le nuove avventure che i Bikers affronteranno dopo mesi di preparazione

Societa’ Ciclistica Mirandolese e Evolution Fat Bike Crusaders

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