A parte la leggenda che ben conosciamo, le origini di Mirandola si fanno risalire, più o meno, quasi, pare, sembra, all’incirca, suppergiù, approssimativamente verso la fine dell’XI secolo quando per la prima volta vi è la notizia “locus qui dicitur Mirandula”.Questa è la versione ufficiale degli storici seri; circola invece la voce che un viandante di vaghe origini spagnole che passava chiese ad un villico: Orsù signore mi ragguagli, com’è menzionato codesto mirabile luogo? Il villico rispose: Guarda là. Ed indicò un cartello col nome del luogo. Ma il viandante essendo miope non lo vide ed esclamò: Ah, mirando là!
FOTO 1 – Tra il 1250 ed il 1350 la città venne parzialmente distrutta in due occasioni; nel 1267 dai modenesi per edificare opere militari e nel 1321 dal duca “pasaren”, Passerino Bonaccolsi signore di Mantova. Bonaccolsi di nome ma non di fatto visto che non accolse di buon grado le nuove fortificazioni e si affrettò a distruggerle. In ambedue i casi la ricostruzione fu ad opera della rinomata Impresa Costruzioni Pico.
FOTO 2 – 1350 – 1460 in questo periodo l’Impresa Costruzioni Pico, avendo esagerato con le costruzioni senza tener conto del piano regolatore, si vide costretta ad allargare le fortificazioni fino ad inglobare gli edifici abusivi che si erano edificati all’esterno della città, compresa la chiesa di s.Francesco, evitando così di pagare un’enorme multa. Non vi erano ancora le mura ma argini in terra ed un larghissimo fossato cosicchè la spesa valse la candela…anche perchè l’elettricità non era ancora stata scoperta.
FOTO 3 – 1500 – 1560 In questo periodo l’Impresa Pico si rende conto che altre ditte costruttrici, esterne al territorio e molto più grandi, si stanno interessando troppo da vicino agli appalti lucrosi. La città viene quindi fornita di una vera e completa cinta muraria ed assume una pianta quadrangolare di tipo rinascimentale. Inoltre i Pico si affrettarono a costruire gli edifici più rappresentativi della città come il castello, il Duomo ed il palazzo pubblico. Le altre ditte, incavolate di brutto, guidate dal papato, che era avvantaggiato dal fatto che non pagava l’IMU, iniziano azioni di sabotaggio (guerre) intese a rovinare l’Impresa Pico.
FOTO 4 – 1560 – 1630 Dopo la vittoria sull’assediante Giulio III la città diventa importante e salta fuori uno sponsor d’eccezione, il re di Francia, che finanzia una nuova fortificazione. Nascono così quelle mura a pianta ottagonale che ne permetteranno la difesa con un esercito ridotto ai minimi
termini risparmiando così sul vitto, alloggio e dentifricio. Le nuove mura saranno talmente famose che ancora oggi in Francia all’accademia militare di Saint Cyr si insegna agli allievi il vecchio detto “inespugnabile come la Mirandola”. Va mo là.
FOTO 7 – 1930 Mirandola con lo stadio, l’acquedotto dietro il Teatro Nuovo e ampi spazi aperti in città.
FOTO 8 – Primi anni ’70 Gli spazi aperti sono scomparsi occupati dal boom dell’edilizia e non c’è più l’acquedotto in centro.