Mercoledì 15 Dicembre a Mirandola – “Note di Notte”

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La Toscanini Next_ph. Luca Pezzani  (24)

AUDITORIUM RITA LEVI MONTALCINI DI MIRANDOLA: CON IL CONCERTO DI MUSICHE DA FILM “NOTE DI NOTTE” PROTAGONISTA IL QUINTETTO DE LA TOSCANINI NEXT PROSEGUE LA STAGIONE 2021/2022 CURATA DA ATER FONDAZIONE

Appuntamento mercoledì 15 dicembre alle 21, i cinque giovani musicisti eseguiranno tra gli altri brani di Ennio Morricone, Astor Piazzolla, George Gershwin, Leonard Bernstein, Luis Bacalov. Biglietto intero 15 euro, ridotto 13 euro

Con il concerto “Note di Notte” dedicato alle grandi musiche da film, protagonisti i giovani musicisti del Quintetto de La Toscanini Next prosegue mercoledì prossimo 15 dicembre la Stagione teatrale 2021-2022 dell’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola (MO), curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Inizio alle 21; biglietto intero 15 euro, ridotto 13 euro.

Sul palco si esibiranno Rosita Piritore al pianoforte, Paolo Esposito alla fisarmonica, Alessandro Schiavetta al clarinetto, Martino Mora alla batteria e percussioni, Giancarlo Patris al contrabbasso su musiche di Ennio Morricone, Astor Piazzolla, Georges Bizet, George Gershwin, Rosita Piritore, Giuseppe Verdi/Donato Lovreglio, Leonard Bernstein, Henghel Gualdi, Luis Bacalov, Zequinha De Abreu.

Nel buio della sala cinematografica, la suggestione dell’immagine trova nella parola, ma anche nel suono, imprescindibili strumenti di amplificazione… ma l’esecuzione della sola musica da film, innesca negli ascoltatori nuvole di ricordi, miriadi di immagini e di colori che non sono necessariamente soltanto quelle dei film corrispondenti, ma molte altre. Esempi oltremodo eloquenti li troviamo tra i brani del programma. A partire da Playing Love di Ennio Morricone,vale a dire l’anima de La leggenda del pianista sull’oceano: un’improvvisazione che volge dal virtuosismo iniziale ad un intenso tema d’amore, specchio delle emozioni dilaganti nel cuore del protagonista. 

Se queste musiche sono pensate per il cinema, i due tanghi di Piazzolla che compongono il programma sono stati prestati alla macchina da presa in tempo successivo. Il tango, evocando facilmente sentimenti, situazioni, si presta in modo incredibile a completare le immagini. Densi di aspetti contrastanti, presentano un linguaggio malinconico, passionale, ma anche slanci di vitalità che si rincorrono all’interno di una forma ben precisa. In una parola partono dal cuore a dal suo pulsare, come Libertango composto nel 1974 e inserito dal regista Roman Polański nel film Frantic del 1988. Parimenti Oblivion è stato introdotto da Marco Bellocchio in Enrico IV: lento, dolcissimo carico di suggestioni, è un pezzo in cui il ritmo cadenzato del tango lascia spazio a una melodia lirica, intima e introspettiva.

Ma i musicisti del Quintetto de La Toscanini Next, appassionati, valorosi, esigenti e creativi al tempo stesso, non si accontentano e aggiungono altri capolavori, attingendo dalle songs americane, introducendo quindi nuovi colori legati a suggestioni, jazz e blues firmate Gershwin.

La Toscanini Next è un progetto innovativo de La Toscanini, realizzato in collaborazione e con il sostegno della rete culturale della Regione Emilia-Romagna. Nata per dare un’opportunità di lavoro ai giovani, è un’orchestra formata da musicisti under35, frutto di un percorso di Alta Formazione che si fonde e si completa con un’attività concertistica professionale. L’interazione e la commistione tra generi e stili sono le caratteristiche della sua attività. Quattro i repertori musicali di riferimento: sinfonico-operistico rivisitato in chiave pop/rock (rielaborazioni/trascrizioni dal pop e rock d’autore); incidental music (adattamento di musica per danza e prosa, musical, cabaret); global music (arrangiamento di repertori quali Tango, Swing, Klezmer, tradizioni popolari); soundtrack (colonne sonore, musica per arti visive, games, cortometraggi, docufilm). La Toscanini Next porta la musica nelle piazze, nei luoghi della cultura e della memoria e nelle periferie cittadine non usuali a trasformarsi in sale da concerto per entrare nel tessuto connettivo del territorio e avvicinarsi al pubblico.

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