1 Marzo – “Prima della pensione”

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Prima della Pensione ph Luca Del Pia Bucci Vergani Sgrosso

Un fratello, due sorelle, le ombre del Nazismo: all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola in scena “Prima della pensione” di Thomas Bernhard con la Bucci e Sgrosso

Il più sinistro, il migliore dei testi del grande drammaturgo austriaco, una ‘commedia dell’anima tedesca’ in scena a Mirandola mercoledì 1 marzo alle ore 21.00, nell’ambito della Stagione teatrale 2016/2017 curata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna

Definita da Benjamin Heinrichs «il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard», Prima della pensione ovvero Cospiratori è ‘una commedia dell’anima tedesca’ del grande drammaturgo austriaco contemporaneo Thomas Bernhard. Il progetto di Elena Bucci e Marco Sgrosso – prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con la compagnia teatrale Le Belle Bandiere  – va in scena all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola mercoledì prossimo 1 marzo alle ore 21.00 nell’ambito della Stagione Teatrale 2016-2017 curata per il secondo anno consecutivo da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna nell’ambito del Circuito Regionale Multidisciplinare.

Protagonisti Elena Bucci, Marco Sgrosso ed Elisabetta Vergani; la traduzione è di Roberto Menin; progetto, scene e regia sempre di Elena Bucci e Marco Sgrosso.

Prima della pensione è un testo del grande drammaturgo austriaco Thomas Bernhard (1931-1989) noto per le sue illuminanti riflessioni sul mondo contemporaneo, e vede protagonista una famiglia di tre fratelli – Rudolf, Vera e Clara – votati a un rapporto di morbosa dipendenza reciproca. In scena assistiamo ai loro riti di maniacale precisione, che ne costituiscono l’identità e ne guidano i sentimenti. Tra le claustrofobiche pareti domestiche, nel giorno del compleanno del criminale nazista Heinrich Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una ‘cena d’anniversario’ allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la partecipazione ostile ma complice dell’altra sorella inferma Clara, vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti. L’opera si snoda tra ambigue memorie d’infanzia e di guerra, mescolate a recriminazioni incrociate e brindisi spettrali, come in un rito fuori dal tempo che precipita verso un finale sospeso tra dramma e tragica ironia.

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