22 Febbraio – Messa in scena di una vita d’artista

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Messa in scena di una vita d’artista: con “Ferruccio Soleri racconta una Vita da Arlecchino” prosegue la Stagione 2017/2018 dell’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola

Giovedì 22 febbraio alle ore 21.00 in scena il mitico attore fiorentino oggi 89enne – per oltre 60 anni interprete dell’Arlecchino di Carlo Goldoni con la regia di Giorgio Strehler – in un testo scritto su di lui dal poeta e drammaturgo Yannis Hott diretto da Mario Mattia Giorgetti, che intreccia vita da protagonista e privata in una sorta di conferenza-spettacolo

Una figura mitica della Storia del Teatro Italiano nel suo ‘addio alle scene’: l’attore Ferruccio Soleri, tra un lazzo e l’altro del suo “Arlecchino servitore di due padroni” racconta la sua vita di protagonista e privata. E’ uno spettacolo unico ed emozionante Ferruccio Soleri racconta una Vita da Arlecchino  in scena giovedì prossimo 22 febbraio 2018 alle ore 21.00 all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, nell’ambito della Stagione teatrale affidata per il terzo anno consecutivo al Circuito Multidisciplinare Regionale dell’Emilia Romagna di ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna.

La regia è di Mario Mattia Giorgetti su testo di Yannis Hott, una produzione Teatro Carlo Terron, Sipario mensile del Teatro, Compagnia La Contemporanea. Lo spettacolo termina la sua tournée in Emilia Romagna proprio a Mirandola, dopo essere andato in scena nei giorni scorsi al Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno (BO) e al Salone Snaporaz di Cattolica (RN)

Il più grande Arlecchino di tutti i tempi, l’attore ottantanovenne Ferruccio Soleri, in procinto di lasciare le scene del Piccolo Teatro di Milano, dove per oltre 60 anni ha recitato nel ruolo di “Arlecchino, servitore di due padroni”, creato dal genio del regista Giorgio Strehler, per un totale di oltre 5000 repliche in tutto il mondo, si offre in anteprima al pubblico della Regione Emilia Romagna con alcune serate di spettacolo, organizzate da Ater, in collaborazione con Sipario/Fondazione Teatro Carlo Terron, dove si presenterà  con un evento singolare, scrittogli addosso dal poeta-drammaturgo Yannis Hott, dal titolo Ferruccio Soleri racconta una Vita da Arlecchino, in cui l’attore fiorentino si apre al pubblico anche con molti particolari della sua vita privata, da pochi conosciuta. La serata di addio definitiva alle scene, certamente, avrà luogo il 23 aprile al Teatro La Pergola di Firenze, sede della Fondazione Teatro Nazionale della Toscana. E città natale di Ferruccio Soleri.

Sinossi

Dopo una breve presentazione storica sul fenomeno della “Commedia dell’Arte”, tenuta da Mario Mattia Giorgetti, regista anche dell’evento, si passa alla serata dedicata a Ferruccio Soleri. Si apre con una prima proiezione del filmato di Arlecchino che riceve gli applausi a fine rappresentazione dello spettacolo “Arlecchino, servitore due padroni” di Carlo Goldoni, regia di Giorgio Strelher; dalla platea si alza Soleri che inizia a interloquire col pubblico, fino raggiungere il suo tavolo di lavoro, da dove inizia la sua storia di ragazzo, figlio di un cieco, con la passione del circo e della danza.  Lungo la narrazione si conoscerà l’ambiente fiorentino in cui si è formato, gli artisti che sono stati i compagni di strada, da Paolo Poli, Beppe Menegatti, Alfredo Bianchini e altri, fino al momento in cui frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il primo saggio di Arlecchino,  il rapporto col regista Orazio Costa Giovangigli, la chiamata al Piccolo Teatro, l’incontro con Marcello Moretti, il primo Arlecchino di Strehler, l’inizio della grande avventura, il suo primo debutto a New York… Ogni episodio sarà alternato da una proiezione di un filmato in cui Arlecchino mostra i suoi lazzi. Si conclude il percorso con una breve esibizione dal vivo di Soleri, per poi tornare alla proiezione finale che ha aperto l’evento.

Era un giovanotto magro e agile quando nel ‘63, due anni dopo la morte di Marcello Moretti, Giorgio Streheler diede la parte di Arlecchino a Ferruccio Soleri che ha portato quella maschera incessantemente, eccetto qualche sporadica parentesi, in tutta la sua lunga carriera: 54 anni di repliche, quasi 3mila rappresentazioni in 40 paesi del mondo e per oltre due milioni di spettatori.  Ancora oggi, a 87 anni d’età, il ruolo di Arlecchino nel mitico spettacolo del Piccolo è suo: Ferruccio Soleri racconta la sua acrobatica maschera, dominata da fame, astuzia, paura e poesia, sul solco della sua vita privata, svelandoci l’ambiente fiorentino in cui si è formato e gli artisti che sono stati suoi compagni di strada. Un incontro ravvicinato con un grande attore in una sorta di conferenza-spettacolo tra proiezioni, autobiografia, aneddoti e ricordi. Un appuntamento in cui Arlecchino finalmente mostra il volto dell’attore.

Ferruccio Soleri

Nasce a Firenze nel 1929, frequenta la Facoltà di Matematica e Fisica a Firenze e in seguito studia recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma.  Fa il suo debutto teatrale da professionista nel 1957, al Piccolo Teatro di Milano, in La favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello, successivamente recita in opere di Lorca, Babel, Ibsen, Brecht, Schnitzler, Shakespeare, Goldoni, Molière, Marivaux, Gogol, Neruda, diretto da importanti registi tra i quali Menegatti, Strehler, Chéreau, Huston, Squarzina, Guicciardini, Puggelli, Vitez, Langhoff.

Il 28 febbraio 1960 debutta a New York, come sostituto di Marcello Moretti, nel ruolo di protagonista in Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, prodotto dal Piccolo Teatro con la regia di Giorgio Strehler, ruolo di cui è divenuto titolare nel 1963. Da allora Arlecchino, ogni anno, è in scena a Milano e in tournée in Italia e nel mondo. Soleri ha preso anche parte a film prodotti da alcune reti televisive europee tra i quali Mozart und Da Ponte di Friedel, La trappola di Lizzani.

Nel 1971 debutta come regista teatrale in Il corvo di Gozzi. Da allora ha messo in scena La locandiera, I due gemelli veneziani, La castalda, Il ventaglio e L’impresario delle Smirne di Goldoni; La mandragola di Machiavelli, Arlecchino, l’amore e la fame di Ferrante e Soleri; Arlecchino fame… fame… fame… di De Martino e Soleri.  Ha messo in scena anche alcune opere liriche di repertorio: Don Pasquale, Convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti; Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, Il signor Bruschino e Il turco in Italia di Rossini; Duello comico di Paisiello; Livietta e Tracollo e La serva padrona di Pergolesi; Il ratto dal serraglio e La finta giardiniera di Mozart; Il trionfo dell’onore di Scarlatti; La Traviata di Verdi; Il franco cacciatore di Weber; La sposa venduta di Smetana; L’Arcadia in Brenta di Galluppi e le operette Notte a Venezia di Strauss e La vedova allegra di Lehár. Ha insegnato in varie scuole di teatro tra le quali: Otto Falckenberg Schule di Monaco di Baviera, École Mudra di Bruxelles, fondata da Maurice Béjart, Max Reinhardt Seminar di Vienna, Santa Clara University in California, Fondazione Gulbekian di Lisbona, Festival di Oguni (Giappone), Scuola di Teatro di Valencia, Festival Internazionale di Teatro di Lisbona, Teatro Nazionale di Bucarest e Festival Internazionale di Napoli.

Tiene in tutto il mondo stage sulla Commedia dell’Arte e sul Teatro. Fra i numerosi premi ricevuti, la medaglia civica di benemerenza del Comune di Milano, l’Arlecchino d’oro 2001 a Mantova, la Maschera d’oro 2001 a Mosca, la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel 2005 come benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte, il Leone d’oro alla carriera alla Biennale Internazionale di Venezia 2006, l’Ambrogino d’oro il 6 novembre 2009 a Milano in occasione dei suoi ottant’anni.  Nel 2007 è stato nominato Ambasciatore Unicef.

Costo dei biglietti: intero 15,00 euro, ridotto (per persone fino a 29 anni e oltre i 60 anni d’età, e per gruppi e associazioni di almeno 8 persone) 12,00 euro.

Prossimo spettacolo in cartellone, venerdì 2 marzo 2018 alle ore 21.00: Esilio di e con Mariano Dammacco, protagonista Serena Balivo, vincitore ‘Last Seen’ 2016 (miglior spettacolo dell’anno su Krapp’s Last Post). Giovedì 1 marzo alle ore 18.30 il regista, autore e attore Mariano Dammacco terrà l’incontro aperto a tutti dal titolo “Come orientarsi in un sogno”.

Info al numero 053522455 o sulla pagina Fb dedicata.

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