Sospensione dell’attività dei volontari della A.T.C.MO1 Bassa Pianura

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera della A.T.C. MO1 Bassa Pianura – Ambito territoriale di caccia, dove si preannuncia a tutti gli enti competenti la sospensione dell’attività.

Presentazione standard1

A.T.C. MO1 Bassa Pianura – Ambito territoriale di caccia

Cavezzo li, 12 marzo 2018.

Oggetto: piani di controllo delle fauna opportunista, situazione e azione di sospensione attività.

Gentilissimi, l’attività di controllo della fauna opportunista da diversi anni ci vede protagonisti nel coordinamento e nella attività stessa di controllo e con grande sofferenza e disagio siamo a denunciare l’avvilimento che i Coadiutori sono costretti a subire da parte di alcuni agenti della Polizia Provinciale.

L’attività di controllo è svolta da oltre trecento volontari – fino ad ora sostenuti dalla responsabilità di effettuare interventi su tutto il territorio dell’ATC MO1- che ogni anno si occupano di servizi finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi gestionali, definiti prima della riforma da parte della Provincia, e ora di competenza della Regione.

L’attività dei Volontari Coadiutori della Polizia Provinciale è la seguente: – tutela delle produzioni agricole dai danni causati da fauna;

– tutela del decoro urbano e della salute pubblica;

– tutela delle opere idrauliche e per l’integrità degli argini;

– collaborazione con la Protezione Civile Provinciale per la cattura degli Istrici e dei Tassi;

– tutela degli allevamenti bovini e suini dai danni causati dai piccioni;

– cattura e controllo delle nutrie in convenzione con la Provincia di Modena, il Consorzio della Bonifica della Burana, il Consorzio della Bonifica dell’Emilia Centrale, l’AIPO e di 13 Comuni di competenza dell’ATC MO1.

CONSIDERATO

– il recente atteggiamento “punitivo” assunto da alcuni agenti della Polizia Provinciale nei confronti di operatori volontari a cui sono state anticipati verbalmente contravvenzioni per errori formali (come “sparare sulla Croce Rossa”);

– l’atteggiamento “non collaborativo”, sempre da parte di alcuni agenti della Polizia Provinciale, che obbligano gli operatori volontari a districarsi tra mille difficoltà operative;

– che la contravvenzione comporta la sospensione dell’attività di sei mesi oltre al fatto che, in determinati casi, può compromettere il Porto d’Armi e di conseguenza l’impedimento a svolgere l’attività venatoria e dei piani di controllo;

– che da oltre due mesi il sottoscritto ha cercato un dialogo costruttivo con la Dirigenza della Polizia Provinciale per trovare una via d’uscita in grado di dare tranquillità agli operatori volontari che svolgono un servizio indispensabile oltre che prezioso per tutta la comunità;

– che i Piani di Controllo sono di competenza della Polizia Provinciale;

SI COMUNICA

che, nostro malgrado, sospenderemo l’attività di coordinamento, supporto e sostegno dell’attività di controllo della fauna opportunista fin quando i Coadiutori non potranno effettuare l’attività in modo tranquillo e tutelati da parte della Polizia Provinciale.

È questa una decisione particolarmente sofferta, considerato che siamo riusciti a strutturare il territorio in modo da poter rispondere in tempo reale alle esigenze delle oltre 1600 Aziende Agricole con cui entriamo in contatto ogni anno. Inoltre rispondiamo sempre in modo puntuale:

– alle esigenze di tutela dei corsi d’acqua da parte dei due Consorzi di Bonifica locali;

– alle esigenze di tutela degli argini dei fiumi più importanti, (Secchia, Panaro e Naviglio) da parte dell’AIPO;

– alle esigenze di tutela urbana da parte dei tredici comuni sui quali operiamo;

– alle esigenze della Protezione Civile per il monitoraggi delle tane e per la cattura delle specie fossorie.

Fino ad ora siamo riusciti a motivare il personale volontario al punto da consentire la realizzazione di un lavoro veramente imponente. Questi i dati riferiti all’attività del 2017:

4.041 settimane di lavoro con trappole di cattura e 5.412 interventi di attività con sparo.

Ne consegue che lo sforzo profuso dai coadiutori nell’anno 2017 è complessivamente di 33.699 (trentatremilaseicentonovantanove) servizi realizzati da circa 320 operatori volontari su una S.A.S.P. (Superficie Agro Silvo Pastorale) complessiva di 66.837 ettari.

dimissioni

Un ottimo risultato, considerando che in questo Paese ciò che funziona deve essere sempre messo a dura prova e chi ha entusiasmo, capacità e voglia di fare deve essere prontamente avvilito e messo in condizione di non poter operare. Invitiamo pertanto tutti gli Enti, le Associazioni di Categoria con le quali abbiamo collaborato in questi anni e tutti coloro ai quali abbiamo garantito un servizio, ad indirizzare le loro future esigenze e necessità alla Polizia Provinciale. Anticipiamo che non ci riteniamo responsabili ai fini dei risarcimenti di eventuali danni da fauna causati alle produzioni agricole, qualora la Polizia Provinciale non abbia provveduto a realizzare la prevenzione danni mediante i piani di controllo richiesti dalle Aziende Agricole. Distinti saluti.

Il Presidente

Stefano Gasperi 

One Response to Sospensione dell’attività dei volontari della A.T.C.MO1 Bassa Pianura

  1. cri says:

    Capisco l’atteggiamento protettivo del presidente Gasperi nei confronti di suoi collaboratori ma mi chiedo e vi chiedo ci sono delle regole sicuramente da rispettare verso le cose le persone e ci sono delle delibere che hanno anche esse regole se tutto questo viene rispettato non vedo il perché di togliere a chi vuol fare un servizio all’agricoltore oppure all’ AIPO o alla protezione civile di poterlo fare in oltre tutti gli interventi sono gestiti dalle guardie venatorie per ciò come in tutte le cose chi sbaglia paga. Nella lettera su letta vedo solo forse una protezione nei confronti di chi in buona fede sicuramente ha sbagliato e chi è ligio a tutte le normative non può dimostrarlo. Se uno spara dove non deve o trappola dove non deve allora cosa deve fare chi la legge la deve far rispettare girarsi o dire non farlo più e se veramente è volontariato lo si fa con le regole e i modi consentiti anche se molto macchinosi. Penso che la posizione presa non sia logica perché tutela forse solo alcune persone contro 300 ed oltre collaboratori ligi e coscienti di ciò che svolgono

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