I Santi de Al Barnardon dal 10 al 16 Luglio

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1 - S. Emanuele Ruiz

10  luglio

8 francescani, guidati da padre Emanuele Ruiz, si trovavano nel loro convento di Damasco in Siria, svolgendo la vita comunitaria, estesa all’apostolato fra la popolazione locale. Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, furono attaccati dai Drusi di Damasco, setta religiosa di origine musulmana sciita, che in preda al loro fanatismo di insofferenza religiosa, scoppiato negli anni 1845-46 e specialmente nel 1860 contro il cristianesimo; essi percorsero la città facendo stragi di cristiani. Gli otto francescani si rifugiarono fra le solide mura del convento, con loro si trovavano tre fratelli cristiani maroniti; purtroppo ci fu un traditore, forse fra gli inservienti locali, che introdusse gli assassini per una piccola porta, cui nessuno aveva pensato, e così furono tutti massacrati, con la ferocia che distingue i fondamentalisti islamici e che in tanti secoli ha fatto migliaia e migliaia di vittime nel mondo cristiano.

11 luglio

Nel giorno di san Benedetto, patrono d’Europa, la Chiesa ricorda anche s. Olga, tra i primi santi russi inseriti nel calendario cattolico. È considerata l’anello di congiunzione tra epoca pagana e cristiana. Nacque nell’890 nei pressi di Pskov da un capo variago, popolazione di origine normanna. Era traghettatrice sul fiume Velika, quando conobbe il principe Igor Rjurikovic, che la sposò. Morto questi divenne reggente di Kiev. Si convertì al cristianesimo nel 957. Il nipote san Vladimiro sarebbe stato il “battezzatore della Rus'”. Tenne contatti con Costantinopoli. Morì quasi 80enne nel 969.

3 - S. Giovanni Gualberto

12  luglio

San Giovanni Gualberto fu monaco di San Miniato. Dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull’Appennino, con l’appoggio dell’abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l’Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri.

4 - S. Eugenio

12  luglio

San Giovanni Gualberto fu monaco di San Miniato. Dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull’Appennino, con l’appoggio dell’abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l’Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri.

13  luglio

Eugenio, vescovo di Cartagine, lega il suo nome all’isola di Bergeggi e al vicino comune ligure di Noli. Secondo la tradizione, il santo si rifugiò nell’isola, insieme con Vendemiale, per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali ariani e qui morì nel 505. Poi l’isola stessa sarebbe arrivata di fronte alla costa ligure «traghettando» su di sé Eugenio e Vendemiale. Le spoglie del santo vennero allora traslate a Noli dove divenne il patrono della città. La tradizione vuole che alcuni anni dopo il corpo del santo sia ritornato da solo sull’isola.

5 - S. Felice di Como

14  luglio

San Felice venne scelto come vescovo di Como da sant’Ambrogio di Milano, fu da lui ordinato il 1° novembre dell’anno 386. Con questa data si fa coincidere, pertanto, il “natale” della Chiesa di Como e quindi anche della nostra Chiesa particolare. Grazie alla predicazione di san Felice, molti abitanti del territorio comasco furono iniziati alla fede. Legato da amicizia con il grande vescovo di Milano, Felice partecipò al sinodo milanese dell’anno 390, condannando l’eresia di Gioviniano. Sul luogo di un antico tempio pagano fece edificare la prima chiesa di Como, e qui raccolse le spoglie dei primi martiri locali, Carpoforo e compagni. Alla sua morte fu anch’egli sepolto accanto ad essi.

6 - S. Vladimiro

15  luglio

San Vladimiro

Versioni agiografiche di dubbia autenticità connettono la sua educazione infantile alla figura della nonna Ol’ga, che durante le campagne militari di Svjatoslav I reggeva il potere a Kiev. Di stirpe variaga, governò la Rus’ di Kiev dal 980 al 1015; nel 988 si convertì al cristianesimo invertendo così la posizione del padre Svjatoslav che aveva difeso le tradizioni pagane (probabilmente un sincretismo di elementi norreni e slavi). Quando, nel 969, Svjatoslav trasferì il suo quartier generale a Perejaslavec, assegnò a Vladimir il governo di Novgorod ma dette al suo primogenito Jaropolk il controllo di Kiev, che era la capitale del principato. Dopo la morte di Svjatoslav (972) scoppiò la guerra, nel 976 tra Jaropolk ed il fratello minore Oleg, che aveva ottenuto dal padre il governo di Dareva. Nel 977 Vladimir dovette rifugiarsi in Scandinavia insieme con i suoi parenti e Novgorod cadde nelle mani di Jaropolk. Tornato in Russia l’anno seguente, dopo aver radunato un vasto esercito, Vladimir, nel 979 riconquistò Novgorod. Uccise poi il principe Variago Ragnvald di Polock e costrinse la figlia, Ragnhild, promessa sposa di Jaropolk, a sposarlo. Jaropolk fuggì quando Vladimir pose l’assedio a Kiev e venne poi ucciso 980 dopo essersi arreso. Con la sua morte Vladimir pose fine alla guerra e tornò a governare su tutti i domini del padre. Sebbene nella Russia vi fossero molti cristiani, la cui conversione risaliva al periodo di governo di Ol’ga, Vladimir rimase, inizialmente, pagano, prendendo numerose mogli ed erigendo statue ed altari a divinità come Perun e Veles. Vladimir proseguì nella politica di espansione del Rus’, combattendo in Galizia nel 981, contro gli jatvingi sulle coste del Mar Baltico nel 983, contro i Bulgari nel 985 e contro l’Impero Bizantino, in Crimea, nel 987. Nel 988 ottenne dall’imperatore Basilio II (976-1025) la mano della sorella Anna ma dovette accettare la conversione al Cristianesimo di rito bizantino. Tornato in patria, abbandonò le altre mogli, fece abbattere tutte le statue e gli idoli pagani ed erigere numerose chiese. In seguito inviò ambasciatori a Roma e presso gli altri stati cristiani dell’Europa e contribuì alla fondazione del monastero del Monte Athos. Per amministrare al meglio i suoi possedimenti formò un grande concilio formato dai rappresentanti dei boiardi della Rus. Dopo la morte di Anna si sposò nuovamente con la nipote di Ottone I. Morì a Berestovo, nei pressi di Kiev. Il suo corpo, diviso in varie parti, fu distribuito alle chiese e ai monasteri che aveva fondato, nelle quali ancora prima della sua canonizzazione, fu venerato come santo. Prendono oggi il suo nome una delle più grandi cattedrali e l’università di Kiev. A livello onorifico è stato istituito in Russia l’ordine di San Vladimir. La Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa lo commemorano il 15 luglio.

16  luglio

16  luglio

Generoso fu abate nell’antico monastero di Saint Jouin de Marnes, detto un tempo Ension, nel IV secolo nella diocesi di Poitiers. A tutt’oggi viene ricordato, ma senza enfasi, in questa sola località, grazie soprattutto al fatto che una delle più antiche chiese di Francia è a lui intitolata.

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