Dalla Diocesi di Carpi – Credenti di serie A e credenti di serie B?

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Si è svolta questa mattina al Palazzo Vescovile di Carpi la conferenza stampa di presentazione della riapertura del Duomo di Santa Maria Maggiore in Mirandola. Sono intervenuti don Massimo Fabbri e don Carlo Malavasi, Provicari Generali, delegati da monsignor Erio Castellucci, Amministratore Apostolico della Diocesi di Carpi, don Flavio Segalina, Parroco di Santa Maria Maggiore di Mirandola, Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Palma Costi, Assessore attività produttive e ricostruzione post-sisma Regione Emilia Romagna, e Marco Soglia, Responsabile dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi di Carpi. (Foto del Duomo di Mirandola: Enrico Forapani – Foto Attualità Marchi)

Sabato 21 settembre, alle 18, sarà celebrata la Santa Messa solenne nella riapertura al culto del Duomo di Santa Maria Maggiore in Mirandola, restaurato a seguito degli eventi sismici del 2012.
Presiederà la liturgia il Vescovo emerito di Carpi, monsignor Francesco Cavina.
Si concretizza così l’evento tanto atteso ed auspicato dai mirandolesi, a coronare il cammino di ricostruzione della seconda chiesa per importanza – dopo la Cattedrale – della Diocesi di Carpi. Un intervento di recupero il cui inizio era stato annunciato da monsignor Cavina, alla presenza di Papa Francesco a Mirandola il 2 aprile 2017, proprio sul sagrato del Duomo.
“La messa solenne del 21 settembre – spiega il parroco di Santa Maria Maggiore, don Flavio Segalina – sarà il momento più istituzionale per vivere nella fede la riapertura del Duomo come luogo di culto della comunità mirandolese e, nel contempo, sarà espressione del ringraziamento agli organi competenti e a quanti si sono adoperati, a vario titolo, per la ricostruzione della chiesa”.
Per motivi concreti di spazio ma anche di sicurezza, l’ingresso sarà possibile ad un numero prestabilito di persone, 400 in totale, munite di pass.
Per permettere comunque a chi lo vorrà di assistere alla celebrazione sarà allestito un maxischermo sulla piazza del Duomo, mentre Trc Modena (canale 11) trasmetterà la diretta televisiva dalle 17.50.

Programma delle celebrazioni e degli eventi
Domenica 22 settembre, ci sarà la vera e propria festa di popolo. Alle 10.30, monsignor Cavina presiederà la messa per tutti. Fino alle 18, il Duomo sarà aperto per le visite e alle 18.30, si celebrerà la messa parrocchiale.
Altri appuntamenti verranno offerti alla cittadinanza in piazza Riconciliazione: sabato 21, alle 21, il concerto del Faith Gospel Choir; domenica 22 – oltre al rinfresco in canonica dopo la messa solenne della mattina -, alle 16.30, il concerto della Filarmonica G. Andreoli di Mirandola; sabato 28, alle 21 l’esibizione della Banda Rulli Frulli.
“La scelta di queste formazioni musicali così apprezzate ben al di là della realtà di Mirandola – sottolinea don Segalina – è nata dall’intento di valorizzare le eccellenze del nostro territorio. L’appendice ai festeggiamenti con la Banda Rulli Frulli si propone in continuità con la visita di Papa Francesco, il 2 aprile 2017. Sono stati questi ragazzi ad accogliere il Santo Padre a San Giacomo Roncole, nel giorno in cui si è dato l’annuncio dell’inizio dei lavori di ricostruzione del Duomo. Ci è parso significativo che fossero dunque loro a chiudere, per così dire, il cerchio”.
Si aggiungerà infine – ma non da ultimo – l’incontro comunitario di preghiera mercoledì 25 settembre, alle 21, in Duomo, come ringraziamento per il recupero della chiesa e la sua restituzione alla città.
Un programma di festa dunque, sobrio, pensato in modo da coinvolgere tutti, ma anche sostenuto dalle donazioni di numerosi benefattori, enti, aziende e privati.
“Le offerte raccolte hanno permesso di coprire interamente i costi – afferma don Segalina -. Nei mesi scorsi, la parrocchia aveva fatto appello alla generosità e alla sensibilità dei mirandolesi e posso dire, con spirito di riconoscenza, che, grazie a Dio, l’invito non è rimasto inascoltato”.
Secondo il calendario, l’estate finirà proprio in questi giorni, cioè il 23 settembre, tuttavia, conclude il parroco, “confidiamo che questo ritorno ‘a casa’ segni per la nostra comunità non l’inizio dell’autunno bensì di una nuova primavera. Una stagione da vivere con rinnovata fede e profonda gratitudine verso Dio e verso tutti coloro che si sono adoperati per restituire il Duomo alla città”.

Iter della ricostruzione
Il progetto di restauro e miglioramento sismico del Duomo di Santa Maria Maggiore – chiesa e campanile – è stato curato dallo Studio Comes di Sesto Fiorentino, in particolare dall’architetto Carlo Blasi e dall’ingegner Susanna Carfagni, che ha assunto anche la direzione lavori, mentre il coordinamento per la sicurezza è stato svolto dall’ingegner Enrico Miceli.
Impresa capogruppo è Bottoli Costruzioni di Mantova; imprese mandanti Alchimia Laboratorio di Restauro di Cavezzo, Caem Group di Curtatone e Martini & Martini Impiantistica di Magnacavallo.
L’importo complessivo, interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ammonta a 5.397.942,36 euro, comprensivo di Iva e spese tecniche.
Il restauro si è svolto sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, nella persona dell’architetto Emanuela Storchi.

I numeri
Inizio progettazione: 5 Novembre 2013
Approvazione finale progetto: 21 Luglio 2017 (3 anni e mezzo)
Inizio lavori: 28 Settembre 2017 (2 mesi)
Fine lavori: 20 Settembre 2019 (2 anni)
30 subappalti

Lavori eseguiti
Fra i principali interventi eseguiti: lo smontaggio delle porzioni di copertura e di muratura rimaste, con il recupero dei materiali preesistenti; il raddrizzamento delle pareti – il fuoripiombo raggiungeva anche i 40 centimetri -, la ricostruzione e il consolidamento di pareti e volte; la realizzazione di una nuova copertura sulla navata centrale con capriate in legno e acciaio e tavolato microlamellare; il consolidamento di volte, murature e coperture con tiranti metallici; il consolidamento del campanile con fasciature in fibra di vetro e cavi di acciaio; il restauro di superfici interne e intonaci; il restauro di archi ed elementi in muratura esterni del campanile; il rifacimento della parte alta della facciata; la realizzazione di nuovi impianti, fra cui quello di riscaldamento a pavimento.
Alla base di tutto il progetto, in estrema sintesi, l’idea di ricostruire il Duomo com’era, seppure con l’utilizzo di materiali più leggeri – quali, ad esempio, legno e acciaio – per gravare il meno possibile sulle strutture sottostanti e far sì che l’edificio resista più efficacemente ad eventuali futuri eventi sismici, oltre che a predisporlo affinché le prossime manutenzioni possano svolgersi in sicurezza.

One Response to Dalla Diocesi di Carpi – Credenti di serie A e credenti di serie B?

  1. Al Barnardon, neanche una parola sull’animazione della Celebrazione di Sabato animata dal Coro Città di Mirandola e dalla Schola Gregoriana “Matilde di Canossa” e di quella di Domenica dal Coro Città di Mirandola.

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