Chicche dall’Indicatore Mirandolese – 1877-1908 – Cronaca edilizia

Commenti (0) Chicche dall'Indicatore Mirandolese 1877-1908

Periodico mensuale di memorie patrie (1877-1908)

Dalla biblioteca di Alberto Toscani

A cura di Maurizio Bonzagni e Fabrizio Artioli

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Anno IX – Febbraio 1885

Cronaca edilìzia 

L’anno testè decorso resterà memorabile nella cronaca cittadina per gli impor­tanti e molteplici lavori pubblici e privati che si compirono, e per i miglioramenti edilizii cui si diede mano, e che mercè la buona stagione furono continuati fin quasi allo spirare del 1884. Per com­pletare la nostra cronaca edilizia, alle indicazioni da noi già date di qualcuno fra i suddetti lavori nello cronache precedenti, dobbiamo aggiungerne al­tre meritevoli di essere ricordate. Il grandioso edi­lizio, la cui costruzione, sopra disegni del Sig. Ing. Pietro Tosatti, fu intrapresa fino dal 1883 dal Sig. Giuseppe Magnanini sulle rovine di una parte del soppresso Monastero di S. Lodovico, ha avuto nel 1884 il suo quasi completo termine nelle fronti esterne. Questo, quanto si presenta elegante per ar­chitettura e decorazione dalle parti di ponente, mez­zogiorno o settentrione che prospettano sul giardino annesso, altrettanto poi disdice dalla parte di le­vante di fronte al Duomo. È certamente deplorabile che per malintesi sòrti col Municipio siasi deturpata nel modo il più sconcio la fronte principale di un fabbricato nuovo che va annoverato fra i più gran­diosi della città nostra. Sopra detto fabbricato fu­rono anche collocati i parafulmini. I fratelli Dott. Francesco ed Antonio Molinari, oltre l’aver cinto con muro quell’appezzamento di terreno acquistato di seguito alla distruzione delle mura meridionali, hanno innalzato sull’angolo sud-ovest in prolunga­mento della via Fulvia un elegante fabbricato, de­stinato ad uso di Locanda con sottostanti botteghe ad uso di caffè e bottiglierìa, ed annessa fabbrichetta ad uso di stallo. E ciò sopra disegni del sud­detto ing. Pietro Tosatti di Mirandola. I fratelli Mo­linari fu Luigi hanno chiuso con muri laterali ed elegante cancellata di ferro e ghisa fabbricata a Milano il terreno loro ceduto e che faceva parte della mura e sue adiacenze. II Sig. Antonio Ragazzi ed il Sig. Giovanni Borellini hanno essi pure chiuse con muri di cinta le pezze di terra loro pervenute in causa degli accennati lavori della mura. Resta soltanto inesatta la fronte del Sig. Conte Leopoldo Corbelli il quale ha fatte le fondazioni del suo nuo­vo muro di cinta cui dicesi andrà unito un fabbri­cato. In causa di tali lavori la parte meridionale della città nostra che prospetta la stazione è pie­namente trasformata, e quasi irreconoseibile da chi sia stato assente da qualche tempo dalla Mirandola.

E dappoiché parliamo di queste località ci sia permesso sortire per poco dalla città per ricordare il grandioso ed imponente fabbricato ad uso di vil­leggiatura che il Sig. Gioachino Molinari ha eretto da qualche anno ed ora ha quasi compiuto nella decorazione esterna. Detto fabbricato, disegnato dall’ing. Tosatti, sorge in fondo ad una lunga prova­na e s’ammira dal piazzale della stazione. Un mo­desto casino di campagna costruito quasi del tutto con materiali ricavati dalla demolizione delle mura dal Sig. Ing. Pietro Vischi si vede a pochi metri dalla città lungo la via che conduce a S. Martino. Ma ritorniamo nel recinto della città. Il Sig. Lodovico Guagnellini ha ricostruita la facciata della sua casa in via Marsala N. 142. Il Sig. Ferraresi Uberto ha ricostruita la facciata della sua casa in via Cur­tatone al N. 218. Il Sig. Sgarbi Evangelista di Quarantoli ha in parte ricostruita, e per l’altra parte ristaurata la parte esterna della sua casa in via Castelfidardo al N. 55. Il Sig. Puccio ha ricostruito il muro ili cinta dell’orto annesso al fabbricato in via Luosi. Il Municipio ha ricostruito tutto il muro di cinta dellorto dell’ ex Convento di S. Francesco tanto dalla parte della contrada dello Spedale, come da quella della Posta. La Signora Domenica Civollari ha ristaurata la facciata della sua casa al N. 36. nel vicolo del Palazzo. Il Sig. Antonio Rebucci ha chiusa con un nuovo muro di cinta quel pezzo di terreno che possiede in prossimità alle mura, ed ha ricostruita ed abbellita la facciata della sua casa che prospetta sulla stessa mura dalla parte di settentrione. Il Sig. Cavicchioli Battista ha intrapreso la ricostruzione della facciata della sua casa in via dello Spedale al N. 378, limitando per ora i lavori alla rifonditura del muro all’ingresso, ad una nuova porta con sovrastante elegante meandro, e ciò dopo importanti e radicali lavori fatti nellinterno della casa stessa. I Signori Fratelli Gibertoni di Camurana hanno ricostruita per una metà il muro esterno della loro casa di recente acquisto in Piazza Montanara, riservandosi di compire il lavoro nella ventura primavera. Da ultimo gli eredi dei Sìg. Cesare Gavioli hanno ricostruito sul terminare dello scorso dicembre il muro del loro orto che pro­spetta la via dello Spedale.

Scaldatoio — Nel giorno 16 dello scorso dicembre per cura del Comitato di beneficenza veniva riaperto lo scaldatoio pei poveri con distribuzione di minestre a pagamento per soli 8 centesimi. L’una e l’altra beneficenza tornarono molto vantaggiose.

Nel dicembre scorso fu fatta una distribuzione in media di circa 40 minestre gratuite ed altrettanto a pagamento ogni giorno.

Vaccari Pietro Gerente responsabile

Mirandola Tipografia di G.Cagarelli

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