Mirandola – La Ferrovia

Commenti (0) Mirandola raccontata da Vanni Chierici

Se il primo aprile del 1883 foste giunti alla Mirandola da fuori, al momento giusto, molto probabilmente avreste trovato la città deserta. Le autorità, i nobili ed i notabili con le proprie signore tutte imbellettate, il popolino tutto col vestito della festa e la banda cittadina intenta a suonare marce e inni, li avreste trovati riuniti in Viale della Stazione (oggi Viale della Libertà) davanti ad un nuovissimo edificio, sito quasi all’altezza dell’asilo infantile al di là della strada, in attesa dell’arrivo del treno nel viaggio inaugurale della nuova linea ferroviaria Modena – Mirandola. Un anno prima erano iniziati i lavori per la costruzione di due nuove tratte ferroviarie, la Modena – Sassuolo e la Modena – Mirandola; il 31 marzo del 1883 si inaugurava la stazione piccola di Modena con la prima tratta di 18 km. Il giorno dopo era la volta dei 32 km verso la Mirandola. Il treno a vapore, che i mirandolesi conosceranno coi nomignoli di “La Mariannina” o “Al trenen dal cucc“, porta il progresso nella bassa mandando in pensione la diligenza a cavalli Omnibus che fino a quel momento portava i viaggiatori a Modena in quattro ore e su di una strada polverosa d’estate e fangosa d’inverno, ma con buche distruggi-schiena in tutte le stagioni. Ora, per la modica somma di 85 centesimi e in una sola ora, si poteva andare nel capoluogo salvandosi il fondoschiena. Pochi anni dopo, alla stazione di Cavezzo, venne inaugurata la deviazione che avrebbe collegato la Mirandola anche a S. Felice e a Finale Emilia. Restava comunque un treno locale e se si doveva intraprendere un viaggio più impegnativo esso non era più sufficiente. Si dovette aspettare il 1902 per poter avere anche alla Mirandola una ferrovia allacciata alla rete nazionale. Si approfittò della costruzione del nuovo tronco S. Felice-Poggio Rusco della linea Bologna – Verona per inaugurare la stazione di Cividale che avrebbe consentito alla città di avere un collegamento diretto alla rete ferroviaria statale. Due anni dopo, per agevolare i viaggiatori, si istituì una linea di tram a cavalli che collegava la piazza cittadina alla stazione.

A questo punto si comincia a pensare in grande e nel 1907 si iniziano a progettare nuovi percorsi per collegarsi dapprima a Suzzara, poi a Novellara via Concordia e Rolo. I lavori procedono a rilento e trovare fondi non è semplice, inoltre la I Guerra Mondiale costringe i lavori ad una battuta d’arresto. Solo nei primi anni ”20 si dà inizio alla costruzione di una nuova stazione a nord della città, subito all’esterno della Circonvallazione. Si decide anche di creare un raccordo tra la nuova stazione e quella vecchia che si trovava a sud.

Ma poi il progetto per la nuova ferrovia viene cancellato. Per non sprecare il denaro speso nella nuova costruzione viene decisa la dismissione della stazione a sud e l’utilizzo di quella nuova a nord. Il raccordo tra le due stazioni, non ancora terminato, passava troppo vicino all’abitato rasentando la Circonvallazione a est della città così fu smantellato e rifatto nel percorso che oggi ospita la ciclabile Chico Mendes. Nel 1932 il trenino a vapore effettua la sua ultima corsa e viene sostituito dal treno elettrico gestito dalla SEFTA.

La prima stazione della Mirandola.

La prima stazione della Mirandola.

La stazione che sostituì la prima.

La stazione che sostituì la prima.

 La stazione di Cividale

La stazione di Cividale

Il tram a cavalli che collegava Mirandola a Cividale.

Il tram a cavalli che collegava Mirandola a Cividale.

Stazione di Cividale oggi.

Stazione di Cividale oggi.

Fino al 1965 i mirandolesi potranno utilizzare la stazione cittadina per i viaggi locali e quella di Cividale per quelli nazionali; in quell’anno “al trenen dal cucc”, non più redditizio, viene sostituito con una linea di corriere tuttora attiva, oggi in attesa di essere trasferita nella nuova area scolastica.

Nel autunno del 2006 iniziano i lavori per il raddoppio dei binari sulla Bologna – Verona. Se ne approfitta per rimettere a nuovo la stazione di Cividale, ma quando il 26 ottobre 2008 il raddoppio entra in funzione i mirandolesi scoprono che la stazione è stata declassata a semplice fermata; il boom economico è ormai un lontano ricordo e i tagli, specie ai servizi, sono all’ordine del giorno.

Ah, dimenticavo, anche il servizio di collegamento del tram a cavalli è stato sostituito da una linea di corriere.

Vanni Chierici

Fonti: G.Morselli (Mirandola, 30 secoli di cronaca)

P.Mattioli & C.Sgarbanti (Itinerari illustrati e un po’ storici di Mirandola)

F.Casini (Le tre stazioni di Mirandola-Indicatore n.12 2016)

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