San Lorenzo e Ferragosto

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SAN LORENZO

Il 10 di agosto, nel culmine dell’estate e del periodo vacanziero, il calendario cristiano propone la festività di San Lorenzo, che for­se sarebbe un santo non molto diverso dagli altri se non cadesse, secondo l’antica tradizione un po’ offuscata dalla moderna astro­nomia, in un momento del tutto particolare. Infatti nella nottata di San Lorenzo mezzo mondo è quasi obbligato a guardare in cielo, a cercare i segni della fortuna e della felicità nelle stelle cadenti.

Diciamo brevemente che Lorenzo era un diacono della chiesa romana, vissuto nel III secolo e martirizzato ai tempi dell’imperato­re Valeriano, attorno al 258. La tradizione vuole che sia stato arso vivo su una graticola, essendosi rifiutato di consegnare al prefetto di Roma il piccolo tesoro della comunità cristiana. La sua popola­rità è dovuta soprattutto al fatto che, secondo un’antica e ancora valida tradizione, nella notte di San Lorenzo il cielo è solcato da un gran numero di stelle cadenti. E tutti, dai nostri lontani antenati ai nostri nipoti, restiamo con il naso all’insù per vedere queste stel­le cadenti che, in termini scientifici sintetici, non sono altro che piccoli oggetti celesti, presenti soprattutto lungo le orbite di come­te scomparse e che, secondo lo Schiaparelli, incontrando l’atmo­sfera terrestre, si accendono a causa dell’attrito con l’aria, renden­dosi visibili. A quanto risulta, contengono spesso ferro e materiali pietrosi, definiti dagli scienziati “bolidi” o “meteoriti”.

Ma ciò che impone la tradizione non è tanto la parte scientifica della caduta delle stelle, che interessa in modo superficiale, ma il contenuto tradizionale che aleggia in questa serata particolare: per­ché se si vede una stella cadente bisogna subito esprimere un de­siderio in modo veloce e vi sono molte probabilità che questo de­siderio venga esaudito. Il desiderio può essere di natura sentimen­tale (che è il più frequente), oppure può riguardare la sfera degli affari, la salute o quant’altro. Ma deve ssere un desiderio lecito e dai propositi onesti: svaligiare la Banca d’Italia, ad esempio, può essere un desiderio legittimo, però non sembra onesto e difficil­mente potrà essere esaudito.

Dunque, il mese di agosto rappresenta quel periodo in cui, un po’ per l’aria vacanziera che si respira, un po’ perché di sera si sta bene all’aperto, si guarda di più in cielo: non solo si cercano con ansia le stelle cadenti che portano bene, si vedono sempre più spesso passare aerei e anche satelliti, e poi si guarda con sempre nuova curiosità quel nostro strano affascinante satellite che è la lu­na.

IL FERRAGOSTO

Proprio a metà del mese di agosto, quasi a fare da spartiacque fra l’estate ormai declinante e l’autunno incipiente, giunge la festi­vità di Ferragosto, che la Chiesa dedica all’Assunzione in cielo di Maria Vergine. La parola “ferragosto” deriva dal latino “feriae Au- gustae” cioè la festività in onore dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto. Al tempo dei Romani queste ferie si celebravano a partire dal 1 di agosto, nel mondo moderno sono state posticipate al 15 dello stesso mese. Ferragosto oggi è un momento di pausa nel la­voro annuale, un periodo di relax con le fabbriche, grandi e picco­le, praticamente chiuse.

Ma, a dire il vero, è una festa relativamente recente, in ogni ca­so estranea all’antica tradizione della “Bassa”. Una delle rare mani­festazioni tradizionali del nostro territorio è la “sagra dell’anatra” che si tiene ogni anno per Ferragosto a Massa Finalese, con una notevole ecatombe di anatre che finiscono arrostite. E il giorno, sempre più stanco, in questo mese cala di un’ora e 21 minuti.

Giuseppe Morselli

Tratto da: Antiche Tradizioni Mirandolane

Autore: Giuseppe Morselli

Edizioni Bozzoli

Anno : 2006

 

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