Sabato 21 Gennaio a Finale – Si celebra San Sebastiano patrono della Polizia Locale

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SAN SEBASTIANO: SI CELEBRA IL PATRONO DELLA POLIZIA LOCALE

Sono in programma sabato 21 gennaio le celebrazioni per la ricorrenza di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale.

Alle ore 9.30, presso la chiesa del Seminario, verrà officiata la Santa Messa, mentre alle 10.30, nella sala consiliare MAF di viale della Rinascita, il sindaco e il comandante della Polizia Locale presenteranno i dati sull’attività svolta nel corso del 2022.

SAN SEBASTIANO

Le notizie certe su San Sebastiano sono poche: la menzione nel più antico calendario della Chiesa di Roma, la «Depositio Martyrum», confluita nel «Cronografo» risalente al 354, e la citazione nel «Commento al Salmo 118» di sant’Ambrogio vescovo di Milano sono i soli documenti storici da cui è possibile ricavare i pochi elementi certi sulla vita del santo, tra questi il luogo del martirio, quello della sepoltura in una catacomba e la data della festività liturgica fissata al 20 gennaio.

La ricostruzione delle vicende che lo riguardano è avvenuta sulla base del racconto della “Passio S. Sebastiani”, una specie di romanzo storico in gran parte frutto della fantasia dell’autore.

San Sebastiano, secondo quanto raccontato, era cristiano dalla nascita. Si sarebbe trasferito da Milano, sua città natale, a Roma, dove divenne capo della prima coorte della guardia imperiale. Grazie al suo servizio, poteva portare conforto ai cristiani che erano destinati al supplizio. Scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio,Nicostrato, Castoro e Simproniano), fu sottoposto ad un processo sommario e condannato a morte mediante il supplizio delle frecce.

Durante la notte, i cristiani che si recarono nel campo a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che Sebastiano era ancora vivo, così lo prelevarono e si presero cura di lui. Riacquistata miracolosamente la salute dopo le cure di una nobile romana, per testimoniare la propria fede, si recò nel tempio di Ercole ad affrontare l’Imperatore Diocleziano che stava officiando un rito pubblico.

Arrestato e condotto all’Ippodromo del Palatino, fu nuovamente condannato a morte e gettato nella Cloaca Massima. Le sue spoglie furono ritrovate e deposte nelle catacombe della via Appia che oggi portano il suo nome. Le sue reliquie sono venerate nella basilica di San Sebastiano fuori le Mura a Roma, tranne quella del cranio, custodita nella basilica dei Santi Quattro Coronati a Roma.

La spiegazione della scelta di San Sebastiano patrono dei Vigili Urbani d’Italia la troviamo nel Breve Pontificio di Pio XII del 3 Maggio 1957 che così recita “… San Sebastiano che, come viene riferito dalla tradizione, durante l’impero di Diocleziano fu comandante della coorte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione (…) a lui come patrono si consacrano molte associazioni sia militari che civili attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane (…) per cui dopo aver consultato la Sacra Congregazione dei riti, soppesata accuratamente ogni cosa, con consapevolezza e matura deliberazione, nella pienezza della nostra potestà Apostolica in forza di questa lettera costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati “Vigili Urbani” e Celeste Patrono con tutti i privilegi liturgici (…)”.

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