Ospedale di Mirandola – La parola ad un cittadino

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Caro Barnardon,

la riunione per la discussione del futuro del nostro ospedale è stata particolarmente “frizzante”; ti ho visto defilato ma interessato, non altro per averne viste di cotte e di crude in questi ultimi centotrentasei anni.      Mi permetto dunque di scriverti una piccola raccolta di quanto sentito dai responsabili della sanità pubblica, provinciale e regionale, dopo che essi avevano assistito alle rimostranze della cittadinanza preoccupata per il probabile smantellamento del presidio mirandolese, approcciando purtroppo a quei volti accaldati con l’atteggiamento di aver a che fare con dei generici “protestatari”, piuttosto che con gente demoralizzata

Di seguito i miei semplici ed ingenui pensieri, con una legenda:

A, Annichiarico Massimo, direttore generale Ausl Modena

V, Venturi Sergio, assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna

IO, io

A: la sanità deve per forza seguire i tempi, come accade ormai in ogni parte del mondo, non ci saranno più ospedali in ogni paese, perché le prestazioni più importanti dovranno essere centralizzate in grandi strutture

IO: l’assemblea pubblica era stata organizzata per dare risposte certe ai cittadini dell’area nord che chiedono di non depotenziare l’ospedale, nulla da dire su eccellenze in luoghi specifici, ma un ospedale (il nostro) che è destinato a diventare poco più di un poliambulatorio è altro, e le risposte certe non sono arrivate, pardon, non non sarà più come prima, questo è garantito, non sapendo ancora come sarà

A: le nuove tecnologie ed i farmaci di ultima generazione permettono di non essere più ricoverati giorni e giorni in un ospedale come il S. Maria Bianca che è di vecchia concezione, ora l’intervento chirurgico si fa in day hospital, dobbiamo perseguire la strada più giusta ed economica per il sistema sanitario

IO: se un intervento in day hospital prevede che le successive visite di controllo debbano essere eseguite dal chirurgo e/o da suoi assistenti, per chi vive nella bassa fare tutto a Mirandola, invece che a Sassuolo, Carpi, Modena, Baggiovara etc. significa perdere un’ora del proprio tempo (lavoro, famiglia, bambini etc.) invece che mezza giornata, 1 o 2 euro di benzina invece di 10, ergo quel che risparmia l’Ausl lo ricarica sulle tasche dei cittadini che, moltiplicate per molte migliaia di trasferte risultano diventare decine di milioni di euro (ma solo dei cittadini però)

A: la vostra zona rappresenta quanto di meglio e più avanzato tecnologicamente c’è nel panorama industriale per la presenza delle aziende biomedicali, le vostre lamentele significano non capire il cambiamento, non accettare questa modernità significa rimanere fuori dai tempi

IO: nessuno pensa che un (vero) ospedale (fatto bene e completo) con sede al fianco delle aziende che producono macchinari per la salute potrebbe essere una bella “vetrina funzionante” per queste tecnologie ? Nel mondo (quello avanzato preso per modello dal Sig.re qui citato), le strade dell’impresa non sono più quelle tracciate solo come ricerca + fabbrica + vendita, bensì percorrono sentieri molto diversi e innovativi; perché dunque non sfruttare il nostro nosocomio, in sinergia con le imprese qui presenti, anche per farlo diventare una palestra tecnologica, formando in contemporanea tanti tecnici specializzati ?

A: il PAL prevede che il territorio sia servito da centri d’eccellenza (Policlinico Modena e Baggiovara) con altre strutture di prossimità che, per necessità particolari ed urgenze, siano pronte ad inviarvi i pazienti, questo sistema è funzionale, ben gestito e correttamente posizionato sul territorio

IO: da San Martino Spino a Fiumalbo sono 135 chilometri, perché posizionare i centri eccelsi a soli dieci chilometri tra di loro, e per giunta nel bel mezzo ? Perché le due strutture di prossimità (più importanti ed intoccabili) sono a 20 chilometri dall’uno (Carpi/Policlinico) e 10 dall’altro (Sassuolo/Baggiovara) ? Spontaneamente una domanda: Mirandola sarà prossimità di Carpi o prossimità della prossimità di Modena? Evidentemente stessa sorte capiterà all’ospedale di Pavullo: prossimità della prossimità di Baggiovara

V: subito dopo il terremoto si parlò di edificare l’ospedale baricentrico Mirandola/Carpi, poi le cose non sono andate come si pensava e nessuno tra le amministrazioni locali andò fino in fondo alla questione, perché non ripensate a questo progetto ?

IO: delle due l’una: o il pallino ce l’hanno in mano i sindaci o comanda la Regione. Se l’assessore dice che i comuni non sono andati avanti con l’iniziativa significa che potevano farlo ma poi si son persi per strada        (è una tirata d’orecchie ?) ma, se invece come sembra (e come effettivamente è) il PAL lo decide la regione, lui all’assemblea ha mandato il suo gemello, che però non conosce le cose

A: il sistema per come è stato organizzato ci sta permettendo un risparmio di giorni di degenza, di risorse in personale, di strutture che non saranno più come prima, grandiose e costose, la sanità moderna è altro

IO: il sistema per come è stato organizzato oggi (con la chiave della supposta modernità), prevede il raddoppio secco dei tempi per fare qualsiasi tipo di analisi clinica. Chi dai comuni dell’area nord prende un appuntamento tramite CUP sa, con certezza, che non disporrà di un servizio A) veloce e B) vicino a casa   (da ricordare i bei tempi quando Mirandola erogava tutte le prestazioni), sarà invece “esportato” in tutta la provincia, magari si farà un extra, che so, a San Giovanni in Persiceto ma, con i potenti mezzi messi a disposizione dall’Ausl di Modena, purtroppo la diagnosi certificata nel bolognese non potrà leggerla un medico modenese, perché i sistemi tra di loro non sono connessi, divisi come ai tempi della Secchia Rapita

V: Policlinico e Baggiovara sono due realtà all’altezza delle più moderne società avanzate, all’estero ci fanno i complimenti per cosa facciamo e per come lo facciamo. Pensate che anche in casa nostra, a Roma, alle riunioni degli assessori alla sanità tutti guardano con ammirazione e rispetto il cartellino “Emilia Romagna” e spendono complimenti parlando dei nostri dirigenti sanitari

IO: qualcuno sa spiegare perché i sistemi informatici di Policlinico e Baggiovara non si parlano tra di loro ? Dunque diventa impossibile scambiarsi, se non con un modernissimo pezzo di carta, qualsiasi informazione su un paziente. Sarà perché le due eccellenze sono gestite da Enti diversi che ancora non sono integrati ?  L’ammirazione finisce dove non si connette un server, i dirigenti però sono da premiare (non solo a parole)

A: non abbiate paura, cardiologia a Mirandola non chiuderà e tornerà dopo l’estate, non bisogna preoccuparsi per il fatto che Carpi erogherà i servizi che verranno meno, il primario è stato molto chiaro nel confermare la migliore assistenza

IO: il primario di cardiologia è un mirandolese, mi fido di lui, è bravo, preparato e pure simpatico.               Non so se, come, quando (e perché, visto il PAL) cardiologia tornerà più bella di prima dopo le vacanze.   Quel che proprio non riesco a capire invece è come, grazie ad un sistema così innovativo, ben gestito, moderno ed ancor meglio amministrato nel 2015 si chiuda un intero reparto d’estate. Ho provato a chiedere ad alcuni amici francesi, tedeschi e spagnoli se le loro cardiologie (anche di ospedali piccoli s’intende) chiudono per ferie. Volendo dimenticare la loro (identica) risposta non nego che hanno ridacchiato tutti…

In ultimo dedico un pensiero al nostro sindaco ed al sindaco presidente dell’unione area nord che, presenti all’assemblea più nella veste di moderatori che protagonisti, hanno ribadito la granitica certezza che la cittadinanza dei nove comuni sarà di “naturale importanza” nelle decisioni che, però, qualcun altro calerà dall’alto, dalle torri bolognesi della fiera, decretando così la vita (la sopravvivenza) del nostro ospedale. Purtroppo l’ormai famoso “percorso partecipativo” ha fatto le prime vittime, in forza del potere contrattuale, pari a zero, del quale i nostri amministratori dispongono. Anche le anime ferite dei nostri concittadini eletti  dovranno andare in trasferta per farsi curare, ma quel sistema ben tanto innovativo che A e V hanno così meravigliosamente presentato ed interpretato sarà certamente di loro conforto.

Un caro saluto, N.C.Z.

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