Mirandola – Il Castello

Commenti (0) Mirandola raccontata da Vanni Chierici

Fino a qualche anno fa, il sabato sera ma più facilmente la domenica sera, era tradizione delle famiglie mirandolesi passeggiare lungo il “listone”. Niente di che, tanto per farsi “ammirare” e vedere chi c’era. Se un’idea del genere vi fosse passata per la mente nel VII secolo avreste dovuto farlo in barca. Infatti a quel tempo, dove oggi fa mostra di sé la nostra bellissima piazza, c’era un fiume e accanto alla sua riva sinistra, dove oggi sono i resti del castello, i Longobardi, allora padroni del territorio, vi avevano eretto una torre di guardia. Questa prima costruzione, sicuramente lignea, fu inconsapevolmente il primo passo verso una fortezza che, non solo avrebbe dato filo da torcere ai nemici, ma doveva diventare un’opera architettonica assai originale essendo costruita in varie epoche seguendo di volta in volta gli stili in auge.

Già prima dell’arrivo dei Pico si parla di un villaggio fortificato con all’interno una piccola rocca cinta da fossato e terrapieno; questa prima costruzione difensiva viene distrutta nel 1267 dai modenesi, ma i Pico iniziano da subito la ricostruzione che il principe Passerino si affretta a demolire di nuovo nel 1321.

34 anni dopo, la Mirandola viene definitivamente restituita ai Pico che si danno subito da fare per ricostruire la rocca circondandola di possenti terrapieni e un largo fossato. Poco a poco la pietra prende il posto della terra pressata e col passare degli anni l’interno del castello, dapprima solo un’opera strettamente militare, si riempie di edifici con varie funzioni e diviene anche un’opera governativa e residenziale. L’evoluzione dell’insieme raggiunge l’apice nel 1688 con la costruzione della Galleria Nova, una delle poche parti originali del castello arrivate fino ad oggi.

Ecco la descrizione della complessa struttura alla fine del 1600, l’epoca del suo massimo splendore.

Il lato est, che si affaccia sulla piazza, comprende in senso orario la torre della Maddalena a forma circolare, l’appartamento della Duchessa, il Palazzo Ducale, il portone d’entrata col ponte che scavalca il fossato, la chiesetta di sant’Alberto, il magazzino del sale e la torre delle Ore con l’orologio che scandisce la giornata della città.

Il lato sud ha tre torri: quella delle Ore, la torre Pennaiola e quella della Spina a forma semicircolare. All’interno delle mura vi sono edifici che ospitano forni, granai, la zecca e l’arsenale ed altri magazzini.

A ovest troviamo il baluardo che difende parte dell’armeria, il mulino, alcuni magazzini, il poderoso mastio o torrione, la torre merlata e l’appartamento dell’Assa.

Infine il lato nord, difeso sia dal baluardo che dal Rivellino della Porta, è formato dal lato settentrionale dell’appartamento dell’Assa, la cancelleria e la paggeria, il fabbricato della Ceresa, il Palazzo Ducale vecchio, la Galleria Nova, la Galleria vecchia ed il lato a settentrione dell’appartamento della Duchessa.

Nella parte centrale vi erano edifici che ospitavano funzionari vari e cortigiani, nonché una parte dell’esercito.

Nella notte del 15 giugno 1714 avveniva la tragedia; un fulmine colpì il torrione facendo esplodere la polveriera che vi era ospitata. Gran parte del castello venne distrutta o gravemente danneggiata ed il governo estense prima e napoleonico poi fecero poco o nulla per salvare il salvabile; anzi, gli estensi si affrettarono a spogliare gl’interni e a disperdere il vasto patrimonio dei Pico.

Nel 1800 si seguitò l’opera di distruzione del patrimonio storico/architettonico della città e scomparvero a poco a poco le mura e le strutture che avevano fatto della Mirandola una delle cittadelle militari italiane più temute e rispettate.

La torre delle Ore fu l’ultimo simbolo militare del castello a scomparire nel

1888.

Durante il ventennio venne effettuata una parziale ricostruzione nell’angolo nord/est del castello, molto coreografica ma assolutamente di fantasia. Solo negli ultimi anni sono stati fatti lavori seri di recupero storico restaurando, sia esternamente che internamente, la Galleria Nova e ricostruendo una piccola parte del baluardo del castello.

Vanni Chierici

Fonti: Liceo classico Giovanni Pico. Classe 2A B. Anno 2006/2007. (La scuola adotta un monumento. Castello della Mirandola). V. Cappi. (La Mirandola. Storia urbanistica di una città).

Mirandola vista da ponente col baluardo in primo piano. L. Confortini

Mirandola vista da ponente col baluardo in primo piano. L. Confortini

Mirandola vista da levante. L. Confortini

Mirandola vista da levante. L. Confortini



Mirandola vista da sud a volo d'uccello in bianco e nero. L. Confortini

Mirandola vista da sud a volo d’uccello in bianco e nero. L. Confortini

Mirandola vista da nord. L. Confortini

Mirandola vista da nord. L. Confortini

Mirandola Torre delle Ore o dell'orologio abbattuta nel 1888

Mirandola Torre delle Ore o dell’orologio abbattuta nel 1888

Mirandola 1980. Resti originali prima del restauro.

Mirandola 1980. Resti originali prima del restauro.

Mirandola Resti originali dopo il restauro

Mirandola Resti originali dopo il restauro

Mirandola oggi - La parte fantasiosa

Mirandola oggi – La parte fantasiosa

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