Il calcio a Mirandola – Libero Lolli

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Libero Lolli

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Valorosa bandiera gialloblù, stroncato alle soglie della serie A

La storia della Mirandolese è in simbiosi con Libero Lolli, uno dei migliori talenti locali di tutti i tempi.

Nato il 7 aprile 1910, figlio dell’ex sindaco Attilio e fratello dell’altro campione gialloblù Nino, si trasfe­rì a Modena nel 1921 per gli studi e lì iniziò a giocare nei Pulcini del Modena. Nel 1926 vestì la maglia della Pro Calcio Modena e per due anni consecutivi vinse il campionato italiano dei Liberi Calciatori. Rientra­to alla fine del 1927 a Mirandola, dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, fu assunto alla Cassa di Risparmio e contempo­raneamente iniziò la sua carriera in gialloblù, contribuendo subito al primo anno al raggiungimento dello storico traguardo della II Divisione, e l’anno successivo al trionfo con la conquista della I Divisione. Pa­rallelamente, faceva parte anche della squadra mirandolese di atleti­ca leggera che in quegli anni si di­stinse sia in campo provinciale che regionale. Mediano dai piedi buoni, fu indiscusso titolare nella formazio­ne che nel 1929-30 seppe centrare il risultato più alto di tutta la storia sportiva gialloblù, ovvero il 5° posto in I Divisione.

Nel 1930-31 fu alla scuola Allievi Ufficiali di Palermo: in Sicilia fu tesserato per la squadra rosanero che all’epoca disputava la serie B e fu uno dei migliori gio­catori della stagione.

Ritornato a Mirandola dopo un anno, fu desti­nato per il servizio militare a Fiu­me in qualità di Ufficiale e riuscì a disputare diverse partite con la Mirandolese sempre in I Divisione quando le licenze glielo consenti­vano.

L’aspirazione di conseguire la laurea in Scienze Economiche e Commerciali, lo portò nel 1932 ad iscriversi all’Università di Roma. E approfittando del fatto che Mario Castorri, suo ex compagno nel­la Mirandolese, fu acquistato dal Perugia in serie B, riuscì a trovare un ingaggio nella vicina Umbria. Con la maglia dei grifoni disputò due campionati fantastici, tanto che nell’estate del 1934 passò al Livorno che all’epoca disputava la serie A da protagonista. Fatta la preparazione, giocò con la maglia amaranto un’amichevole a Pisa e improvvisamente si sentì male.

Una peritonite acuta in una setti­mana gli stroncò la vita e contemporaneamente il sogno di esordire in serie A: il 23 settembre 1934 morì all’ospedale toscano.

Ap­prezzato ed amato per le sue doti umane e di cavalleria sportiva, l’8 settembre 1957 fu ricordato dalla Città di Mirandola che gli intitolò lo Stadio Comunale, ancora oggi con fierezza dedicato al suo nome.

Formazione della Mirandolese 1926-27. In piedi da sx Nino Lolli,Guerzoni (in borghese), Montorsi R., Prandini, Golfieri, Gramola (in borghese).Seconda fila da sx: Pollastri U., Artioli Ferruccio, Bellentani W. Seduti: Salotti F., Oreste Benatti, Manzotti L., Castirri Mario, Zavaroni D.

LIBERO LOLLI 1 (FILEminimizer)

Tratto da: Un secolo di calcio a Mirandola

Autori: Alberto Bombarda – Massimo Bruno

Anno: 2012

lolli

One Response to Il calcio a Mirandola – Libero Lolli

  1. libero Anderlini says:

    Secondo me nella foto della 1926-27 in mezzo alla destra di Ferruccio c’è Guicciardi Enzo (il macellaio di via Fenice) e non Pollastri U.

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