“Francia o Spagna purché se magna!”

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 “Francia o Spagna purché se magna!”

Trattato segreto di Granada 11 Novembre 1500

Da dove trae origine questa amara considerazione del Guicciardini espressa verso la metà del ‘500?

Mirandola come era inserita in questo contesto?

Il giorno 11 Novembre 1500 ci fu un accordo stipulato in segreto tra la Corona d’Aragona ed il Regno di Francia, per la spartizione del Regno di Napoli da parte dei due Stati.

L’Italia era appena entrata in quella triste era di guerre europee combattute sul nostro territorio, duecento anni circa in cui le nostre città e le nostre piccole Signorie, sempre in guerra tra loro, vennero messe in ginocchio dalle grandi monarchie.  La nostra penisola era messa a ferro e fuoco dalle Guerre d’Italia, spesso indicate anche come le Grandi Guerre d’Italia, le quali furono una serie di conflitti, combattuti prevalentemente sul suolo italiano nella prima metà del secolo XVI (per la precisione durarono dal 1494 al 1559), aventi come obiettivo finale la supremazia in Europa. Furono inizialmente scatenate da alcuni sovrani francesi, che inviarono nella penisola italiana le loro truppe, per far valere i loro diritti ereditari sul Regno di Napoli e poi sul Ducato di Milano. Da locali le guerre divennero in breve tempo di scala europea, coinvolgendo, oltre alla Francia anche la maggior parte degli stati italiani, il Sacro Romano Impero, la Spagna, l’Inghilterra e l’Impero Ottomano.

Francia o Spagna purché se magna!

Questo detto è attribuito al Guicciardini il quale durante queste guerre straniere combattute su suolo italiano, verso la prima metà del 1500, si riferiva agli italiani dell’epoca che incapaci di pensare a un futuro di speranza e prosperità si appoggiavano o meglio si mettevano a disposizione dell’una o dell’altra potenza pur di salvare un minimo di potere entro le mura del loro limitato orticello.

A Mirandola cosa accadeva a quella data di Novembre 1500?

Giovanni Pico era morto da appena sei anni, lo zio Gianfrancesco II che aveva avuto l’investitura ufficiale dall’Imperatore Massimiliano, quale primogenito figlio di Galeotto I, entrava in una disputa feroce coi fratelli Ludovico e Federico, per il governo dello Stato di Mirandola. Allo scopo, portò a termine in un solo anno,1499, il famoso torrione. Nel 1501 il secondogenito  Ludovico sposò Francesca Trivulzio e nel 1502, mentre combatteva gli spagnoli a Napoli al servizio di Cesare Borgia,  Gianfrancesco occupò Concordia. Ludovico allora si alleò col fratello minore Federico I Pico e, aiutati dal marchese di Mantova Francesco Gonzaga, dal duca di Ferrara Ercole d’Este e dai Trivulzio, lanciarono l’assedio della Mirandola il 17 giugno 1502. Dopo 50 giorni d’assedio, il 6 agosto 1502 Ludovico riuscì ad impadronirsi del castello dei Pico e a cacciare in esilio Gianfrancesco per otto anni.    Ludovico poi  morì durante la battaglia di Polesella, quando il 19 giugno 1509 un colpo di colubrina sparato dai veneziani gli mozzò di netto la testa

A questo punto Gianfrancesco pensava di rientrare in possesso dei suoi diritti sullo Stato della Mirandola, ma la cognata Francesca Trivulzio, moglie di Ludovico, figlia del potente condottiero Giangiacomo Trivulzio, molto influente presso la corte francese, gli avrebbe dato molto filo da torcere e reso l’impresa durissima per tantissimi anni come vedova di Ludovico e reggente al posto del figlio bambino Galeotto II.  Solamente l’intervento del Papa Guerriero, Giulio II, con il famoso assedio del 1510, che costrinse i macellai mirandolesi ad inventare lo zampone,  riuscì a far rientrare  Gianfrancesco almeno temporaneamente nel suo Stato.

Mirandola quindi si trovò in quel periodo al centro di grandi dispute che si combattevano a livello europeo e divenne così famosa per la sua posizione strategica di confine tra diversi altri potentissimi stati, come fortezza inespugnabile, se non per fame.

Quarantoli 11/11/19

Ubaldo Chiarotti

Fonti:

Mirandola il Regno dei Pico di Fabrizio Ferri.

Reg. Emilia Romagna

Wikipedia

Storia della Regina Isabella di Castiglia

Storia degli italiani di Procacci

L’immagine: Pianta di Mirandola nel 1500

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