Detti e proverbi – San Svan an vol ingan

Commenti (1) Detti e Proverbi

Battistero di San Giovanni Battista - Reggio Emilia

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San Z’van al fa veder l’ingàn
Nella versione mirandolese “San Z’van an vol ingann”
“Rubiamo” alcuni proverbi della tradizione modenese, tratti da un istruttivo opuscolo sponsorizzato dall’impresa “Breviglieri Paolo”.
Cambia l’inflessione dialettale, ma il significato è lo stesso
San Giovanni ci fa vedere l’inganno.

San Giovanni ci fa vedere l’inganno. Secondo la tradizione, questo diffuso e celebre proverbio trae origine dalle misure ufficiali scolpite nella pietra arenaria della facciata del Battistero di San Giovan­ni Battista, a lato del Duomo di Reggio, in piazza Prampolini. Lì i contendenti si recavano onde ve­rificare l’esatta corrispondenza delle misure lineari relativamente a quantità di merce acquistata. La tac­ciata del Battistero è stata scolpita da mano ignota verso la fine del XV secolo. Sulla colonna di sini­stra, che delimita la facciata, sono incise le misure ufficiali della città: il “braccio” e la “pertica” reg­giane. Dal ’400 fino ai primi dell’800, quando ven­ne introdotto il sistema metrico decimale, a Reggio Emilia, come in altre città sede di potere politico, si usavano sistemi di misurazione locali. Le dispute circa l’errato computo di legname, cordami, stoffe, ecc… venivano risolte dal magistrato che si recava di persona a verificare se la misura usata dal com­merciante corrispondeva a quella legale; il Battiste­ro di San Giovanni svelava perciò l’eventuale frode.

Vera o meno questa tradizione, rimane il fatto che molti commercianti, ieri ma anche oggi,hanno go­duto della pessima fama di essere “inesperti” sulle misure lineari e di sbagliarsi spesso, sempre però in danno del cliente. A suggellare questa cattiva abitu­dine, o scarsa propensione per l’aritmetica, c’è un altro proverbio: “Utànta a tòt, nuvanta a qualchidun, un mèter a nisùn” (ottanta a tutti, novanta a qualcu­no, un metro a nessuno, ci si riferisce ai centimetri di stoffa). D’altronde il bottegaio, sottoposto a ga­belle di ogni genere, non può dire la verità, perché dicevano in Lombardia: “Botegàr che dis la verità gran pitoc al morirà” (bottegaio che dice la verità, gran poveretto morirà). Certamente nessuno di noi vorrà avere sulla coscienza un bottegaio morto di fame, attenzione però perché: “Se a chi cumpra agh vói sèint òc a chi vend agh’nà asè ed pòch” (se a chi compra occorrono cento occhi, a chi vende ne ba­stano pochi), giacché chi vende sa bene il fatto suo.

Tratto da: I Proverbi della Tradizione – I Soldi, La Roba

Autori: Giuliano Bagnoli, Sandro Bellei

Anno 2015

I SOLDI

One Response to Detti e proverbi – San Svan an vol ingan

  1. Ubaldo Chiarotti says:

    Anche Mirandola ha le misure di riferimento del nostro ex DUCATO, scolpite nelle colonne portanti della Loggia dei Pico, ora Municipio e guarda caso il Palazzo della Ragione è situato proprio accanto ad esso!
    Ubaldo Chiarotti

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