Una sposa bambina

Commenti (0) Mirandola raccontata da Vanni Chierici

Epilessia, una brutta malattia che oggigiorno, grazie ai farmaci e ad una vita regolare, può al massimo creare imbarazzo. Ma nel medioevo e nel rinascimento, l’ignoranza e la supremazia di una chiesa che insegnava più superstizione che fede riducevano il malato ad essere trattato come un reietto e, nei casi più gravi, ad essere escluso dalla vita sociale.

Sabato 29 novembre 1603 il conte Alessandro I Pico della Mirandola sposa madonna Laura d’Este figlia del duca di Modena e Reggio Cesare d’Este e Virginia de’ Medici. La cerimonia si svolge, per così dire, a porte chiuse, in intimità, nella corte del duca a Modena. Ad officiare la cerimonia c’è un sacerdote sconosciuto delegato dal vescovo di Modena monsignor Silingardi. La sposa ha tredici anni, che per l’epoca è abbastanza normale, ma non è questa la ragione di cotanta discrezione, è stato Cesare a volere tutto questo. Il motivo è che Virginia è epilettica, ma non ha voluto mancare al matrimonio della figlia, così per evitare possibili scene imbarazzanti davanti agli abituali ospiti di nozze nobili si è scelta la prudenza. Ma forse Cesare non ha detto tutto ad Alessandro; pare che anche Laura sia affetta dalla stessa malattia.

Trascorrono otto mesi e finalmente al conte Alessandro viene recata la notizia che tanto attendeva: la principessa Laura ha avuto le sue prime mestruazioni. Dopo tre giorni d’inappetenza e crisi d’amnesia si sente male ed inizia il ciclo. Alessandro non sta più nella pelle, finalmente può mettere in cantiere l’arrivo dell’erede, ma l’entusiasmo iniziale si raffredda rapidamente. Madonna Laura continua ad essere preda di malesseri frequenti e pesanti. Il medico personale del duca Cesare, Giovan Battista Acquistapace (nome “appropriato” per un medico), la cura con bagni gelati, purghe e salassi con sanguisughe. A tratti vi sono miglioramenti ed il 15 settembre del 1607 il primo lieto evento, che però è una femmina.

La principessa peggiora di nuovo ed anche la sanità mentale comincia a risentirne. Ad aggravare la situazione il conte praticamente la isola in una villa fuori città, probabilmente il casino di Quarantoli o la Motta di Cividale, e non le permette una regolare vita sociale.

Laura d'Este e Alessandro I Pico-S.Peranda

Laura d’Este e Alessandro I Pico-S.Peranda

 Cesare d'Este duca di Modena e Reggio

Cesare d’Este duca di Modena e Reggio

 Virginia de' Medici moglie di Cesare e madre di Laura

Virginia de’ Medici moglie di Cesare e madre di Laura

Nei momenti peggiori arriva a digiunare e ad agitarsi violentemente fino a strapparsi i capelli; durante i brevi periodi in cui prova giovamento dalle cure mediche il conte la va a trovare e nel 1611 il secondo lieto evento, ma è ancora una femmina. L’anno dopo il medico del duca Cesare si arrende e dichiara l’incapacità della medicina e che il male non è di origini naturali. Da questo momento la principessa Laura è nelle mani di esorcisti provenienti da tutta Italia sotto la guida del confessore della famiglia don Aurelio Arrigoni. Nel 1613 nasce una terza figlia ed una quarta nel 1616, quest’ultima però muore poco dopo il battesimo.

Alessandro è ormai convinto da un pezzo che una maledizione aleggi sulla testa di Laura e così si è dato da fare. La vedova ferrarese di famiglia nobile Eleonora Signi gli ha dato un figlio maschio nel 1610 di nome Galeotto. Dopo la quarta femmina datagli da madonna Laura rompe gli indugi e riconosce il figlio adottandolo e chiedendo all’imperatore un diploma per poterlo nominare erede. Con la “modica” spesa di 100.000 fiorini, usati per ungere ingranaggi e regali vari, riceve non solo il diploma sperato ma anche l’investitura del titolo di duca della Mirandola.

Nel frattempo donna Laura, ora duchessa, continua con i suoi alti e bassi e sforna altre quattro femmine. Nel 1618 arriva alla corte della Mirandola il carmelitano scalzo spagnolo Domenico Gesù Maria che ha la fama di dispensare miracoli. Portenti non ne compie, ma i momenti sereni si ampliano tanto che nel 1621 le viene concesso di far parte per un lungo tratto del seguito che accompagna una sua nipote in un viaggio in Spagna. Poi però torna ad aggravarsi arrivando ad aggredire la propria dama di compagnia e viene di nuovo isolata.

Nel 1624 la svolta: un nuovo esorcista appare al fianco della duchessa Laura, l’eremitano camaldolese don Paolo. La sua presenza, i suoi modi ed il fatto che le nasconda tutte le brutte notizie che possano turbarla donandole pace e tranquillità, nel giro di un anno le giovano a tal punto da poterle permettere una vita quasi normale. Da questo momento appare sempre più spesso in pubblico al fianco del marito e si fa amare dai sudditi dispensando carità ed atti misericordiosi.

Purtroppo la serenità così duramente conquistata non dura a lungo. Nel 1630, a soli quarant’anni, è vittima della peste.

Vanni Chierici

Fonti:  Memorie storiche della città e dell’antico ducato della Mirandola.

Vol. III – XVII.

Luca Al Sabbag – Sito web “Ereticopedia.org”

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