Santi de Al Barnardon – Dal 20 al 26 Novembre

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1 - S. Edmondo

20  novembre

Re dell’Estanglia, territorio costituito dalle contee di Norfolk e Suffolk, il martire Edmondo è patrono dell’Inghilterra. Nato attorno all’841, Edmondo visse in un secolo, il IX, che era caratterizzato dalle razzie degli occupanti danesi secondo un metodo collaudato: l’assedio e la richiesta di una taglia per risparmiare persone e cose. Edmondo, invece, nell’869, non si piegò al ricatto e ingaggiò battaglia con il suo piccolo esercito ma venne sconfitto e fatto prigioniero. A Edmondo furono promesse la salvezza e il mantenimento della corona se avesse rinnegato la sua fede religiosa e si fosse dichiarato vassallo dei danesi. Rispose senza esitazione per due volte no e così venne trafitto dalle frecce dei vincitori. Riposa a Bury St. Edmund, ad una cinquantina di chilometri da Cambridge.

2 - Presentazione di Maria al tempio.

21  novembre

Presentazione di Maria al tempio. La ricorrenza si basa sul racconto del protovangelo di Giacomo, uno dei vangeli apocrifi. Il Protovangelo afferma, nel capitolo sesto, che all’età di un anno Maria viene presentata ai sacerdoti del Tempio dai suoi due genitori, Anna e Gioacchino; pochi anni dopo viene fatta accedere all’interno, prendendo parte alla vita sacerdotale, fino al momento della caciata da parte dei Grandi sacerdoti perché la bambina è diventata donna e della scelta di Giuseppe, come uo sposo. Nei primi autori cristiani, come nel già citato protovangelo o nel libro sulla natività di Maria (capitolo VI), viene ricordato che Maria venne introdotta nel Tempio all’età di tre anni, come i suoi genitori avevano promesso a Dio, purché gli concedesse di concepire un figlio. La data della festività, il 21 novembre, deriva dallo stesso giorno di consacrazione della Basilica di Santa Maria Nova nella città di Gerusalemme, che era stata costruita da Giustiniano I per il vescovo Elia.

3 - S. Mauro (3° da sinistra)

22  novembre

San Mauro (terzo a sinistra) non fu soltanto Martire. Due antiche iscrizioni, relative alla costruzione della chiesa e al trasporto, in questa, dei corpo dei Santo, confermano che il Martire fu anche Vescovo di Parenzo. Risalgono probabilmente al suo tempo gli avanzi della precedente chiesa, una basilica del IV secolo, preceduta da un oratorio ancor più antico. Si può arguire, perciò, con molte probabilità, che Mauro fu Vescovo di Parenzo al tempo dell’ultima persecuzione, quella di Diocleziano, avvenuta agli inizi del IV secolo. Secondo la leggenda, questo Vescovo istriano sarebbe venuto dall’Africa, forse per giustificare il nome, che significa infatti ” moro “. Cristiano dall’infanzia e giovane di specchiata vita, Mauro sarebbe diventato monaco e avrebbe trascorso diciotto anni in monastero. Poi si sarebbe spinto pellegrino a Roma, sulla tomba di Pietro. Da Roma sarebbe giunto in Istria, dove sarebbe stato eletto Vescovo di Parenzo. Durante la persecuzione, avrebbe sopportato i tormenti più dolorosi, senza vacillare nella testimonianza della fede. Finalmente sarebbe stato decapitato, e sepolto ~ secondo la consuetudine romana – in un cimitero suburbano.

4 - S. Lucrezia

23  novembre

Originaria della Spagna, di una Spagna evidentemente romanizzata quale era la penisola iberica nei secoli dell’Impero, Santa Lucrezia è tradizionalmente considerata martire, caduta al tempo della persecuzione di Diocleziano e sotto il prefetto Daciano. Sua patria e luogo della sua morte sarebbe stata la città di Mérida, città anche della più celebre martire fanciulla Santa Eulalia, festeggiata il 10 dicembre. Forse proprio la gloria di questa concittadina ha contribuito ad oscurare il ricordo di Santa Lucrezia. Sul suo conto infatti non si conosce nulla e solamente si sa che il suo culto è molto antico e radicato.

5 - S. Agnello di Napoli

24  novembre

All’inizio del decimo secolo Pietro, suddiacono della Chiesa napoletana che era stato liberato da una grave infermità per intercessione di Agnello, compose un «libellus miraculorum», in cui, oltre alla sua, racconta altre ventidue guarigioni miracolose operate dal santo. Da questo testo, che è la più antica fonte che ci parli di Agnello, apprendiamo che Gaudioso Settiminio Celio, vescovo di Abitina in Africa, avendo dovuto insieme con altri presuli abbandonare la sua sede invasa dai Vandali, riparò a Napoli e vi fondò un monastero, probabilmente basiliano, che poi prese il suo nome. Di questo monastero, nel VI secolo, divenne abate Agnello, che morì a sessantun’anni tra il 590 e il 604, forse nel 596, come molti affermano. Scrittori recenti parlano dei suoi interventi miracolosi per liberare Napoli e Sorrento, strette d’assedio dai Saraceni, ma l’agiografo citato non ne fa cenno. Il suo epitafio, rinvenuto nella chiesa parrocchiale a lui dedicata, dal punto di vista paleografico, secondo gli esperti, si accorda con l’età della sua morte.

6 - S. Mercurio

25  novembre

Secondo la sua “Passio”, di certo leggendaria, Mercurio avrebbe militato sotto Decio e Valeriano, quando questi due imperatori ” che in realtà non regnarono mai insieme ” pubblicarono il loro editto di persecuzione. Mercurio, che era giunto ad essere generale dell’esercito, si ricordò poi di essere figlio di un cristiano, e di essere stato battezzato con il nome simbolico di Filopatròs, cioè «che ama il padre». Decise così di presentarsi a confessare la propria fede al suo amico Imperatore. Seguirono gravi supplizi, finché Mercurio venne condotto a dorso d’asino in Cappadocia, la sua patria, per essere decapitato.

7 - S. Silvestro Guzzolini

26  novembre

Nato nel 1177 da nobile famiglia di Osimo, nelle Marche, Silvestro Guzzolini divenne prete dopo aver studiato Diritto a Bologna e Teologia a Padova. Canonico della cattedrale osimana, a 50 anni si ritirò in una grotta presso Frasassi. Arrivarono parecchi compagni e adottò la regola di san Benedetto. Nacquero così i Benedettini Silvestrini. Nel 1231 Silvestro fondò il monastero di Montefano (Fabriano). Prima di morire, nel 1267, ne fondò altri 11 con 119 monaci.

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