“San Felice 2012-2017” Considerazioni sul convegno….

Commenti (0) Notizie

A 5 anni del Sisma, nella suggestiva cornice di Piazza Matteotti, il Comune di San Felice sul Panaro, in collaborazione con l’assessorato alla ricostruzione della Regione Emilia Romagna, hanno organizzato il convegno “San Felice 2012-2017 – Dalla ricostruzione al rilancio economico. Storie di successo dal cratere dell’Emilia”.

E’ stato un momento per ricordare il terremoto del 2012, ripercorrere le tappe della ricostruzione, ma anche per fare il punto sulle prospettive future del cratere. Il giornalista Gianluca Pedrazzi ha guidato un dibattito vivace e ricco di riflessioni importanti grazie alla presenza di 7 imprese sanfeliciane che hanno fortemente investito in questi anni e di più di un centinaio di persone presenti per tutta la serata.

Tutti hanno sottolineato il grande impegno e la collaborazione dei lavoratori durante l’emergenza. La reazione incredibile delle persone nel momento della tragedia per salvare il proprio lavoro, una volta assicurata la famiglia, un esempio per il mondo. Una reazione potentissima delle persone che ha permesso di ricostruire fin dall’immediato.

Le aziende hanno inoltre evidenziato una grave carenza che rimane nel nostro territorio, quella infrastrutturale. E’ l’unica area industriale manifatturiera importante che non è collegata con la viabilità principale, creando gravi problemi all’organizzazione dei trasporti e relativi costi. Hanno ricordato così alle istituzioni come sia stata promessa l’autostrada cispadana, la cui realizzazione non è ancora iniziata, ma che è una parte fondamentale della decisione di rimanere a produrre in questo distretto.

L’incontro è stato introdotto dal direttore della Sanfelice 1893 Banca Popolare, Leonello Guidetti, istituto di credito con la propria sede proprio in piazza Matteotti che ha illustrato i dati della propria banca, particolarmente significativi perché la maggior parte degli sportelli sono nell’area del sisma. Sono state gestite pratiche Mude e Sfinge per un valore complessivo di più di 364 milioni di €. E’ importante sottolineare come nell’ultimo anno, mentre il sistema bancario italiano cresce nei finanziamenti del 1,3%, la Sanfelice 1893 Banca Popolare sia cresciuta del 6,2%. “Vedere una «Gru» dalla finestra del proprio ufficio mi ricorda che la sfida maggiore dei prossimi anni, sia per le Banche che per le Aziende, sarà quella di rimanere legati ai territori dando risposte concrete ed aggiornate con le richieste di tutti i nostri interlocutori”.

Il direttore di Corob, Francesco De Lucia, ha aperto gli interventi. Un’azienda oggi di 110 dipendenti. Tra le principali aziende del settore della produzione di tintometri, che continua a fare dell’innovazione il suo core business. Dopo diversi passaggi di proprietà e l’idea di trasferire l’azienda in India, dal 4 agosto 2016 è stata venduta ad una private equity italiana. Un fondo con cultura industriale che vuole far crescere l’attività e sviluppare il business restituendo all’azienda di San Felice la sua identità. “La Ricostruzione è un progetto aperto. Si è ripartiti dalla resistenza delle persone, dietro al lavoro c’è un territorio vero.”

Ferropol, azienda della famiglia Molinari. Raffaele, che oggi guida lo stabilimento, ha fatto un emozionato racconto della grande sfida intrapresa dopo il terremoto. Grazie al grande lavoro di squadra, alla collaborazione con le istituzioni e alla misura di sospensione dei contributi, sta raddoppiando lo stabilimento, da una superficie da 5 mila metri quadrati a 10 mila metri quadrati. I dipendenti sono passati da 45 a 80 più 25 persone che lavorano nell’indotto. E l’intenzione, una volta completato il nuovo magazzino, di continuare ad assumere.

Il direttore dell’International Paper, Busco ha riportato un’esperienza unica e fondamentale.

Oggi la sede di San Felice, 190 persone, è uno stabilimento che produce scatole da imballaggio perfettamente integrato con Milano, prima le due realtà erano completamente indipendenti. “Una facilitazione dell’osmosi dal punto di vista organizzativo possibile grazie allo shock del terremoto che ha permesso di abbassare le barriere e togliere filtri. E’ avvenuta una specie di fusione fredda, la calamità ha facilitato lo scambio, portando ad un fenomeno di contaminazione di culture, di dialetti. Nel nostro settore il giusto mix tra persone e territorio può fare la differenza”.

Italfrutta è una Cooperativa con più di 250 soci che ha appena compiuto e festeggiato i 50 anni di attività. Diana Bortoli, attuale Presidente, ha raccontato la ricostruzione dello stabilimento e come, nonostante le tante difficoltà del settore, con la realizzazione di nuove linee produttive, si è potuto fare il salto di qualità ed allargarsi. Dopo il sisma sono state fatte scelte strategiche che hanno permesso di entrare in nuovi mercati. E’ stata fatta una diversificazione dell’attività e si è riusciti ad assicurare un futuro di sviluppo all’azienda.

Omr Fonderia San Felice impiega oggi più di 140 persone. Il direttore di stabilimento Zagni ha illustrato la scelta dell’attuale proprietà, i fratelli Bonometti di Brescia, di acquisire la storica Fonderia Scacchetti. Il gruppo Omr possiede 10 stabilimenti in Italia, 2 fonderie di leghe leggere, e lavora nel settore Automotive per i più importanti produttori internazionali.

Era un’azienda in crisi prima del terremoto. Omr ha scelto di ricostruire ed investire. E oggi le prospettive sono di continuare ad allargarsi. Il tutto con una attenzione altissima su pulizia, sicurezza e qualità del lavoro e del prodotto.

Ster è un’azienda storica nel settore alimentare che conta 25 dipendenti. Il responsabile commerciale Angelo Giovani ha illustrato la ricostruzione e la scelta di investire in nuova linea di produzione di piadine.

Scelta che ha la finalità di internazionalizzare il mercato di vendita dell’azienda. La nuova sfida è continuare a produrre piadine di alta qualità con l’utilizzo di prodotti a km 0, ma cercando di raggiungere i mercati fuori dall’Italia.

Zincol, un’importante azienda che lavora nel settore della zincatura principalmente per le grandi infrastrutture e conta oggi 60 dipendenti, quasi il doppio rispetto al 2012. Lo stabilimento stava per chiudere, essendo in un settore fortemente in crisi in questi anni. Ma il legame alle persone e al territorio hanno consentito negli anni la prosecuzione dell’attività. Il nuovo stabilimento ricostruito, con importanti investimenti su ambiente, sicurezza, qualità e tecnologia, è stato da poco inaugurato a Novembre 2016, ed è uno degli stabilimenti più efficienti in Europa. “Dal sogno della ricostruzione allo slancio verso il futuro” non era solo il titolo scelto per l’appuntamento, ma un nuovo modo di affrontare il fare impresa. “La manifattura e l’industria sono necessarie per portare il Paese nel futuro e c’è bisogno di avvicinare le persone e i giovani del territorio alle proprie realtà produttive – ha invitato Giancarlo Desirò, presidente di Zincol – dobbiamo mostrare le tecnologie e la qualità che si trova in questi stabilimenti. C’è bisogno di aprire gli stabilimenti per fare un’importante operazione culturale insieme alle istituzioni. Abbiamo una 500 con il motore di una Ferrari, che per correre ha bisogno delle infrastrutture.”

Le conclusioni di Alberto Silvestri che ha ringraziato tutte le componenti della nostra comunità, che ognuna nel suo ruolo ed ognuna per la sua competenza, hanno fatto la propria parte con grande impegno e cuore, pensando e investendo nel futuro. “Oggi possiamo tutti insieme trovarci ed emozionarci, ritornando con la mente all’emergenza e, soprattutto, possiamo essere orgogliosi di quanto fatto insieme nella ricostruzione. Senza mai dimenticarci della grande solidarietà ricevuta e che sul territorio del nostro comune sono stati stanziati ad oggi fondi per più di 400 milioni di euro (sommando fondi per emergenza, mude, sfinge e opere pubbliche). Una grande responsabilità, ma anche una grande opportunità per il futuro della nostra comunità e dei nostri giovani”

Palma Costi, assessore alla ricostruzione della Regione Emilia Romagna, ha chiuso la serata. “Stasera è evidente a tutti come la grande forza della nostra gente, delle nostre terre, sia il sapere collaborare insieme, riuscire a fare sistema e ad essere sistema. Non smetteremo e, anzi, aumenteremo gli sforzi per investire nelle persone e nei saperi. Così come ogni giorno ci impegneremo con tutte le nostre energie per arrivare anche all’approvazione e alla realizzazione della Cispadana. Per noi amministratori fare politica vuol dire stare vicini ai nostri cittadini, alle nostre imprese. In modo serio e responsabile. Affrontando i problemi per risolverli, per dare nuove opportunità a questi territori, fino alla fine della ricostruzione.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *