Preghiera in dialetto Mirandolese

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Non esclusiva del Mirandolese, ma estremamente diffusa, era un’altra « catechesi » in poesia (con diverse parti in lingua) che si recitava durante la settimana di Pasqua, tutti i giorni della settimana; al contrario della precedente si svolgeva in forma di dialogo (tra la Madonna e Gesù); impostata a domanda e risposta (a due voci?) sui modi di un Maggio sembra trovare parentela colle rappresentazioni sacre del nostro Appennino:

« Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sariì al Lunedi sant?

  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre, al Lunedi sant a sarò in viazz cum’ è un povar pelegren.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarìì al Martedì sant?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre, al Martedì sant a sarò martirizà.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarii al Merculdi sant?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre,al Merculdi sant a sarò vindù par trentatri danar fals.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarìì al Giuvidi sant?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre,al Giuvidi sant a sarò ligà a la culona cum’ è un povar angiulen imparfett.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarìi al Venerdì sant?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre, al Venerdì sant a sarò nel Santo Sepolcro.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarìi al Sabat sant?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre, al Sabat sant a sarò risuscità par mai più murir. cum’ è al bel furment sotta la tera.
  • Ditemi, caro il mio Divin Figliuolo, andu a sarìi al giorn’ ad Pasqua?
  • La m’ascolta, mia amatissima Vergine Madre, al giorn d’ Pasqua a sarò Patron, Redentor, tutti quant» .
  • Tratto da “Preghiere in dialetto Mirandolese” di Vilmo Cappi

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