Pipen dal gess e Al Barnardon

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pipen dal gess giuseppe baraldi 1887-1966Tra i compilatori del Barnardon merita un cenno speciale, per la continuità dell’intervento (dal 1929 al 1961) e le caratteristiche del personaggio, il Cav.Giuseppe Baraldi, più noto a Mirandola con il nome di Pipèn dal gess, nato a Mirandola il 25 agosto 1887, morto a Modena il 22 luglio 1966. Il padre era sagrestano della Chiesa del Gesù e il ragazzo, che in età scolare si dimostrava di non buona salute e,per la indigenza della famiglia,bisognoso di aiuto, fu mandato, per interessamento dell’ambiente cattolico di Mirandola, al collegio S.Filippo Neri (i barnarden) a studiare; in collegio, dove restò poco e anche in seguito, in famiglia e nella vita privata, perchè malaticcio e svogliato fu quasi sempre escluso dalle incombenze che comportavano una certa fatica fisica, e forse, da quell’età e dalla sua situazione di salute gli derivò la scarsa tendenza al lavoro che lo seguì per tutta la vita. Il soprannome gli derivò dal titolo di un Bollettino Parrocchiale intitolato appunto “Al pipèn ad gess” (la pipa di gesso) che veniva stampato a Mirandola a cura di un certo Don Verri e che il giovane Baraldi era incaricato di distribuire. A volte lo stesso Baraldi scriveva dei piccoli pezzi sull’Operaio Cattolico di Carpi. In questo modo  “Pipen dal gess”entrò nel giornalismo.

Questa carriera gli diede sempre un magrissimo guadagno economico. Finita la Prima guerra mondiale, con l’avvento del Fascismo si ebbe la soppressione dei giornali clericali e degli altri Partiti e Peppino fu costretto ad abbandonare il giornalismo politico e si diede agli articoli di storia e di cronaca locale. La sua specializzzione erano gli articoli di carattere storico che redigeva,regolarmente, su tutte le Sagre, Fiere o cerimonie religiose che si verificavano nel Mirandolese e dintorni. La tavola di queste feste erano il suo sostentamento insieme alla Stagione Lirica del Teatro Nuovo. Pipen era a suo modo un intenditore di musica e senz’altro un amatore e spesso si imbarcava addirittura con la troupe degli artisti, cenando e pranzando con loro, abbandonandoli solo nelle ore del sonno e vivendo di giorno praticamente al loro seguito per tutto il tempo durante il quale si intrattenevano a Mirandola.

Era un personaggio, in fondo, decisamente simpatico anche se un poco patetico, senza denaro e quindi….senza mai pagare l’affitto.

In collaborazione, nei primi tempi, con la Sig.ra Chiarina Grilli, compilò poi da solo per moltissimi anni il Barnardon dai proverbi al “Dascors general”, il suo primo numero fu quello dell’anno 1929. Un anno profetizzò un inverno mitissimo e fu il peggior inverno che si ricordi, questi fatti, che accaddero veramente, aumentarono di molto, anche se in modo negativo, la notorietà di Pipen dal gess.

Scrisse il Barnardon fino al 1962, allorchè si trasferì a Modena dove morì nel 1966. A lui il Barnardon deve, in un modo o in un altro, ben 33 anni di vita, un terzo della sua esistenza.

Tratto da “Nona i me car Mirandules” edizioni Al Barnardon anno 1978

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