Mirandola anno 1386 – Dallo Statuto ( leggi municipali )

Commenti (0) Racconti

MEMORIE_0001

Del adulterio et stupro commesso per forza et del rapire violentemente alcuna donna.

Ancora è statuito et ordinato che se alcuno cognoscera car­nalmente alcuna donna vergine o donzella maritata o vedova che vivera honestamente o deshonestamente, per forza et contra la voluntade de essa donna o per modo alcuno per forza rapirà, alhora a tale delinquente o che cognoscera per forza carnalmente la detta donna o per forza rapirà, sia tagliata la testa da le spalle talmente che in tuto mori, se sara costituito nella forza del podestà o del Commune de la Mirandola, ma se non sara costituito nella forza del podestà o del Commune de la Miran­dola, alhora esso tale delinquente sia condannato a essergli ta­gliato la testa, et siano publicati tuti li suoi beni mobili o im­mobili, et de la medema pena sia condannato et punito in tuto et per tuto quello che in le predette cose o alcuna de quelle prestara ad alcuno aiuto o favore, et se intendi carnalmente cognosciuta o rapita essa donna per forza se in esso atto, essa donna gridara forte, o, se denunci al podestà essa fara querela de le predette cose, o, el suo marito de voluntade de essa, et se non sara maritata el piu proximo suo parente de sua voluntade fra tre giorni, dal giorno de esso maleficio commesso, se sara nella terra de la Mirandola o suo destretto, ma se fusse fuori del destretto de la Mirandola fra otto giorni da essere numerati dal giorno de esso maleficio perpetrato, salvo che se tale delin­quente in modo alcuno de li predetti, la detta donna soluta et non maritata ad altri cognosciuta carnalmente o rapita per forza torà per mogliere volendo et consentendo essa, et consentendo anche el suo piu proximo parente, et dotara essa donna conve­nientemente ad arbitro de dui huomeni da bene, segondo la facultade de esso delinquente et de le predette cose fara fede al podestà nanti che sia data la sententia overo maritara essa donna a un’ altro, essa donna et el suo piu proximo parente consentendo et essa donna dotara convenientemente, ut supra, et de le predette cose fara fede al podestà inanti la sententia data, alhora tale delinquente, per modo alcuno ne quello che gli ha­vera prestato aiuto o favore in alcuna de le predette cose non se habbino da condannare ne punire essi ne alcuno de loro, ma se la detta donna vergine o donzella maritata o vedova non cognoscera carnalmente, ma havera voluto cognoscerla o rapire per forza et per lui non è mancato, alhora tale delinquente sia condannato et punito in lire cento de Modena, quale se fra quendeci giorni, da essere computati dal giorno de la sententia data non pagara, alhora se gli habbi a cavare uno ochio et ta­gliargli una mano, et de la medema pena sia condannato in tuto et per tuto quello che in alcuna de le predette cose ad alcuno prestara aiuto o favore, se esso delinquente la detta donna soluta et ad altri non maritata quale per forza cognoscere o rapire havera voluto non pigliara per mogliere o la maritara ad altri volendo et consentendo essa et il suo piu proximo parente, et essa convenientemente dotara ad arbitrio de doi huomeni da bene segondo le facultade de esso delinquente, et de le predette cose fara fede al podestà inanti la sententia data nel quale caso ninno de essi sia punito et condannato, et in ciascuno de li casi sopra scritti se intendino solamente essere proximi parenti, el padre, figliuolo, fratelo et cusini germani de essa donna o de suo marito, et le predette cose ne alcuna de quelle habbino luoco nelle meretrice che stanno in Bordello.

Tratto da: Memorie Storiche della Città e dell’Antico Ducato della Mirandola – Statuti della Terra del Comune della Mirandola e della Corte di Quarantola.

Anno: 1386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *