Martedì 25 Gennaio a Mirandola – “Baccanti”

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AUDITORIUM RITA LEVI MONTALCINI DI MIRANDOLA: CON LA RIVISITAZIONE DELLA TRAGEDIA “BACCANTI” DI EURIPIDE PROSEGUE LA STAGIONE 2021/2022 CURATA DA ATER FONDAZIONE

Appuntamento martedì prossimo 25 gennaio alle 21, regia traduzione e adattamento di Laura Sicignano con la compagnia del Teatro Stabile di Catania. Biglietto intero 15 euro, ridotto 13

Con la rivisitazione in chiave contemporanea di una delle tragedie greche più misteriose e ricche di suggestioni,  “Baccanti” di Euripide, messa in scena dal Teatro Stabile di Catania per la regia di Laura Sicignano, prosegue martedì prossimo 25 gennaio la Stagione teatrale 2021-2022 dell’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola (MO), curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Inizio alle 21; biglietto intero 15 euro, ridotto 13 euro.

La traduzione e l’adattamento del testo sono della stessa Sicignano assieme ad Alessandra Vannucci. Interpreti dello spettacolo Aldo Ottobrino, Manuela Ventura, Egle Doria, Lydia Giordano, Silvia Napoletano, Alessandra Fazzino, Antonio Alveario, Franco Mirabella e Silvio Laviano. Musiche originali eseguite dal vivo da Edmondo Romano.

Trama

Il dio Dioniso, figlio di Zeus e di Semele, giunge in forma umana a Tebe, patria della madre, per punire, travolgendone le menti, le donne tebane che hanno dubitato della sua nascita divina. Solo il re Penteo è deciso ad opporsi alla follia ispirata dal dio. Il padre di Semele, Cadmo, e l’indovino Tiresia celebrano anch’essi la potenza di Dioniso. Quando le donne si recano sul monte Citerone per celebrare i misteri bacchici, Penteo si lascia convincere dal dio a seguirlo, travestito da donna, sul monte. La madre di Penteo, Agave, sorella di Semele, e le baccanti in preda al delirio dionisiaco lo scambiano per un leone e lo sbranano. Quando Agave torna alla coscienza, riconosce con orrore il capo del figlio in quella che credeva la testa del leone e portava come trofeo. La vendetta del dio è compiuta. A Cadmo che piange la morte di Penteo appare Dioniso: le sventure accadute derivano dal non aver onorato la sua potenza. Cadmo soffrirà ancora finché, mutato in drago, sposerà Armonia e troverà pace. Agave fugge lontano.

Note di regia

Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica. Friedrich Nietzsche

Baccanti parla di un rito arcaico. Questa tragedia ci appare oggi misteriosa e rivoluzionaria in quanto l’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo. Bacco nel nostro spettacolo è un’entità androgina ed eversiva: è il regista che tiene segretamente le fila di tutti gli eventi. Gioca a dadi le vite degli uomini e si diverte. La divinità dai molti nomi e dalle molte storie che più di tutte tra i greci rappresenta il Caos è al tempo stesso il legame con la Zoè, la forza vitale che tutto attraversa. Dio e disordine finiscono per identificarsi, così come Penteo e Dioniso si contrappongono e si rispecchiano come due opposti che si attirano e si respingono.

Baccanti è un mondo rovesciato dove il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero, che lo irretisce in un gioco al massacro, dove sarà proprio la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali, le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura. Baccanti sembra citare a priori e contenere in sè gran parte del teatro futuro.

Questa tragedia è attraversata da un rito arcaico di smembramento e rigenerazione, misterioso e profondamente radicato nella nostra cultura. Siamo nella stanza di un museo infestato da presenze malefiche, che forse è la traduzione spaziale della mente di Penteo, uno spazio geometrico e razionale, ma minacciato da muffe e infiltrazioni, inquietudini e desideri violentemente repressi. Qui si manifestano apparizioni e scomparse di sogni e di inconfessabili desideri. Siamo in un circo demoniaco, dove regnano metamorfosi e travestimento. Su musica elettronica, le donne corrono con i lupi: streghe e femmine folli di Dioniso, le Baccanti sono un piccolo esercito impeccabile di principesse inservienti pronte a danzare e a sbranare, sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile e sono libere. Baccanti è la celebrazione del mistero prepotente fino all’assurdo di Dioniso, della Zoé che non ha morale, la cui sacerdotessa è la potenza dell’imprevedibile forza eversiva femminile. Baccanti è una distruzione e una rinascita. In quest’opera Euripide sembra esprimere l’intuizione che nella cultura occidentale stia avvenendo una fine e un nuovo inizio. Laura Sicignano

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Auditorium Rita Levi Montalcini

Via 29 Maggio, 4 – 41037 Mirandola (MO)

Tel. 0535.22455 

mirandola@ater.emr.it

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