L’Avis Mirandola propone al Sindaco Greco di intitolare una via a Primo Luppi

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Presidente per 33 anni della Sezione Avis Mirandola

UNA VIA PER PRIMO LUPPI

La proposta avanzata dal direttivo Avis al Sindaco di Mirandola a dieci anni dalla morte.

Una Via per ricordare Primo Luppi, presidente Avis per 33 anni. La proposta è del Consiglio direttivo Avis Mirandola in occasione del decimo anniversario della morte. Inoltrata nei giorni scorsi all’attenzione del Sindaco di Mirandola, Alberto Greco, la richiesta è stata approvata all’unanimità da tutti gli organismi direttivi dell’Avis Mirandola “quale dovuto riconoscimento – recita la delibera avisina – all’impegno dedicato da Primo alla promozione del dono del sangue, dei suoi valori di solidarietà, civici ed etici, oltre che di profonda generosità”.

Nella stessa delibera si chiede di valutare la possibilità di intitolare una via della Città di Mirandola a Primo Luppi, “donatore croce d’oro con oltre 200 donazioni, indimenticato Presidente dal 1978 al 1996 e poi Presidente onorario fino al 2011”.

Primo Luppi, avisino e presidente:

Avisino decorato con la croce d’oro, che è il più alto riconoscimento avisino, per le sue oltre 200 donazioni effettuate.

Figura di straordinario valore umano, avisino di infinita sensibilità civile e sociale, ha da prima concorso, come volontario, insieme al presidente fondatore, prof. Lino Smerieri, alla organizzazione e alla gestione delle attività della Sezione Avis Mirandola, poi come presidente, ad estendere e qualificare l’intera attività prelievistica del sangue tanto da posizionare Mirandola, in modo stabile, a livello nazionale, tra i primissimi comuni nella speciale e ambita graduatoria donazioni per numero di abitanti.

Di tutto questo, Mirandola e i suoi attuali avisini – recita infine la delibera – vogliono rendere testimonianza futura con l’intitolazione di una via all’amico Primo, mirandolese da sempre e per sempre, testimonianza di concreto altruismo, di solidarietà e coesione sociale.

Primo Luppi, avisino e Presidente” – breve nota biografica

PRIMO LUPPI, AVISINO E PRESIDENTE”

N. Mirandola 24 Maggio 1925 – M. Mirandola 13 Ottobre 2011

Presidente Avis Mirandola dal 1978 al 1996

Presidente onorario Avis Mirandola dal 28 febbraio 1999 al 12 Ottobre 2011

Breve nota biografica _______________________________________

Primo Luppi nasce a Mirandola il 24 maggio del 1925. Argia e Giuseppe sono i suoi genitori, mezzadri della frazione di Quarantoli.

Conseguita la licenza elementare, il lavoro nei campi diventa, per lui come per gran parte dei suoi coetanei, l’unico sbocco occupazionale.

Animato fin da giovane da valori di solidarietà e vicinanza a quanti soffrivano come lui il peso di una vita segnata da profonde ingiustizie e sofferenze, compie negl’anni drammatici della guerra una scelta destinata a segnare profondamente la sua vita. Chiamato alle armi dalla nascente RSI, il giovane Luppi sceglie la clandestinità. Poco dopo si aggrega alle formazioni della resistenza entrando poi a far parte, con il nome di battaglia “Pierino”, della 14ma Brigata “Remo”.

Con il ruolo di comandante di distaccamento, il 22 Aprile 1945 partecipa alla liberazione di Mirandola ad opera del battaglione “Pecorari” della 14ma brigata Remo.

Fin dai primi anni dopo la liberazione, Primo Luppi riversa tutta il suo giovanile entusiasmo ai problemi sociali, al civismo militante, mai venuti a meno anche negli anni della resistenza.

In questo contesto di forte attenzione al prossimo, Primo segue, già dai nascenti passi, la costituzione della Sezione Avis di Mirandola fondata, per iniziativa del dottor Lino Smerieri, medico ospedaliero a Mirandola, il 31 gennaio 1951. L’atto formale è sottoscritto nella “Sala Gialla” della residenza municipale alla presenza del sindaco Oreste Gelmini e dell’Onorevole Mario Merighi, parlamentare mirandolese.

Luogo e presenze non casuali, testimonianza del riconoscimento istituzionale dell’alto valore sociale e civico della donazione del sangue.

Con il dottor Smerieri alla presidenza – ci rimarrà fino al marzo 1978 – la Sezione, da subito divenne un vero e proprio punto di riferimento per centinaia di donatori tanto da raggiungere, già negl’anni ‘53-’54, livelli di raccolta sangue più che sufficienti per l’intera attivita chirurgica e di cura dell’ospedale di Mirandola.

Sono gli anni in cui Primo Luppi non solo diventa donatore, ma inizia a collaborare, come volontario, alla gestione della sezione. Comincia come collaboratore a supporto degli operatori della sala prelievi. Poco dopo, estende le sue attività volontaristiche alla segreteria organizzativa.

Nel 1961 viene eletto nel Consiglio della Sezione Avis Mirandola diventandone segretario nel 1965 mantenendo tale carica fino al 1978 anno in cui viene eletto, per la prima volta, presidente della stessa sezione in sostituzione del dottor Smerieri nel frattempo diventato Presidente provinciale dell’Avis Modena.

Per Avis Mirandola è in arrivo un altro traguardo: nel 1980 i soci attivi raggiungono quota 1000 collocando la sezione fra le primissime posizioni a livello provinciale.

Molte sono le novità organizzative e gestionali introdotte in quei primi anni di presidenza Luppi. Insieme al Consiglio e al sempre più numeroso gruppo dei volontari Avis, si sperimenta con successo la formazione dei gruppi Avis frazionali e aziendali, novità assoluta non solo a livello provinciale ma anche per l’intero panorama Avis nazionale.

Eletto consigliere provinciale e poi consigliere regionale, Primo Luppi diventa l’anima organizzativa di una esperienza Avis tra le più significativa della sua storia locale e nazionale.

A Modena, sotto la direzione del Centro trasfusionale del Policlinico, l’Avis provinciale istituisce, sperimentando due nuovi filtri separatori Dideco, il primo centro prelievi in plasmaferesi. Nell’impegno di Primo, sempre proposto in stretta sinergia con il dottor Smerieri, c’è l’amore per l’Avis e i suoi valori ma anche il suo incessante abbraccio e amore per Mirandola, a cominciare dalle sue eccellenze in ambito sanitario, le stesse che poi ne faranno il più importante polo biomedicale europeo, produttive biomedicali. Con una mai celata punta di orgoglio era solito ricordare a medici e donatori che la plasmaferesi parlava mirandolese, anzi, in dialetto mirandolese, per evidenziarne il suo profondo legame con il territorio.

Vanno ricordate, a tale proposito, due dimensioni caratterizzanti della gestione a traino Luppi Primo:

– Luppi fu tra i primi quattro donatori che, in quell’ormai lontano dicembre del 1984 a Modena, aprirono la strada alla plasmaferesi;

– Mirandola e la sua sezione Avis trainata dal suo Presidente ancora una volta risponde senza indugi alla richiesta di aiuto dell’Avis provinciale. Luppi scende in campo in prima persona: si impegna a garantire, da Mirandola, due volte la settimana, il reclutamento e il trasporto a Modena, al nascente centro provinciale plasmaferesi, quattro donatori. Partenza alle 7 con ritorno ai vari domicili alle ore 13. Una responsabilità enorme, un’altra sfida da vincere e vinta, durata fino al 1990, che ha permesso di avviare e poi di consolidare, a Modena, quello che ora è diventato il più importante centro plasmaferesi a livello nazionale.

Un contributo quello garantito dalla sezione Avis mirandolese e da Primo Luppi in particolare, determinante per la scelta poi in seguito compiuta da Avis provinciale e dal Centro trasfusionale di allestire a Mirandola la prima sezione trasfusionale decentrata di tutta la provincia, ancora oggi punta d’eccellenza del sistema plasmaferesi provinciale con ben tre postazioni simultanee di prelievo.

Una ulteriore ambita tappa per gli oltre 2000 donatori mirandolesi come per tutti gli avisini dell’Area nord.

Portano la “firma” di Primo Luppi, infine, anche altri due importanti tratti ancora distintivi della sezione Avis di Mirandola:

– la salvaguardia della salute dei donatori consolidando un sistema di tutele raramente presente, per qualità e frequenze così alte, in altre realtà provinciali e regionali; il tutto assicurato da decine di medici volontari coordinati dai diversi direttori sanitari che si sono succeduti, a cominciare dal Dottor Carlo Tassi e dal dottor Saverio Montella per arrivare al direttore in carica, dottor Tito Casoni.

– l’attenzione constante e diffusa al ruolo del donatore, al suo atto disinteressato, ai suoi problemi partecipativi alla attività della sezione, ai suoi eventuali problemi di salute.

Basta qui ricordare le forniture urgenti di sangue assicurate dall’Avis Mirandola, il più delle volte con servizio trasporto fornito dagli agenti della polizia stradale, a mirandolesi, avisini e non, ricoverati, bisognosi di sangue, presso altri ospedali nazionali, a Padova come a Milano, a Roma come a Napoli.

Ha saputo gestire, sempre con generosità e impegno, decine di interventi per emergenze sangue in decine di occasioni a livello regionale e nazionale; sangue fatto pervenire ove richiesto ricorrendo a soluzioni trasportistiche con aereo, treno o staffette della Polizia Stradale, quest’ultima da anni preziosa collaboratrice della sezione Avis Mirandola.

Primo Luppi, avisino e presidente:

Avisino decorato con la croce d’oro, che è il più alto riconoscimento avisino, per le sue oltre 200 donazioni effettuate.

Presidente per 19 anni Nominato per la prima volta nel 1978, viene riconfermato fino al rinnovo delle cariche del 1996, data in cui, per ragioni statutarie, il Consiglio è “costretto” a non ricandidarlo. Presidente viene eletta Mirella Testi, da anni consigliera con la carica di segretaria.

Per Primo Luppi, su proposta unanime del Consiglio, poi ratificata sempre all’unanimità dall’assemblea, inizia la sua nuova esperienza di Presidente onorario, carica ricoperta dal 28 febbraio 1999 al 13 ottobre 2011, data della sua morte.

FABIO VITALI

Presidente Avis Mirandola

One Response to L’Avis Mirandola propone al Sindaco Greco di intitolare una via a Primo Luppi

  1. Lauro Rebecchi says:

    Io ho cominciato a donare a San Martino Spino quando lui veniva volontario, con lui eravamo più di 200, una grande persona, spero che il mio amico ed ex collega di scuola Alberto Greco sponsorizzi questa proposta, mai uomo meritò l’intitolazione di una via/piazza

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