La parola ai candidati mirandolesi – Anna Mazzoli-Architetto

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Tutti ricordiamo come nel 2012, dopo il disorientamento e il profondo dolore per i lutti del sisma, siano scaturite una forza nuova, una nuova sensibilità verso gli altri e una voglia di condivisione mai conosciute prima.
Rialzarsi è stata dura, ma penso che tante cose siano state fatte…
e sono sotto gli occhi di tutti.
Sono stati commessi errori? Può darsi. Si poteva fare di più? Forse.
Ma certamente Mirandola non si è fermata di fronte alla sfida della ricostruzione.
Stabilite le priorità, ben presto gli studenti sono entrati in scuole nuove, antisismiche, raggruppate in un polo scolastico dotato di laboratori e palestre…
come pochi ce ne sono in Italia.
Le aziende hanno ricostruito le loro sedi, per ridare un lavoro ai tanti lavoratori…
ma la ricostruzione ha significato non solo muri nuovi, ma attenzione alla ricerca, a macchinari e tecnologie all’avanguardia.
Poi sono venute le abitazioni private. La macchina dei contributi, per chi non è del mestiere, può sembrare lenta e burocratizzata, ma per chi ha imparato a lavorarci è stata uno strumento per ricostruire gestendo i soldi pubblici in modo trasparente.
Ci sono state situazioni difficili, è vero, alcuni progetti discutibili, ma le Ordinanze del Commissario Delegato hanno fornito un’ apprezzabile guida da seguire.
A mio avviso un merito va riconosciuto a quei tecnici che in questi anni hanno saputo tenere aperto un dialogo con la Regione, sottoponendo le difficoltà e le criticità del lavoro “sul campo” e tenendo sempre alta l’attenzione al nostro territorio.
Fa rabbia negli ultimi tempi non sentire più parlare, a livello nazionale, del sisma in Emilia, o sentirne parlare come se tutto fosse già completato: non è vero!
La ricostruzione non è finita! Ora tocca al centro storico, ai monumenti, alle chiese, agli spazi pubblici.
L’amministrazione che verrà dovrà portare a compimento tutti quei progetti che daranno lustro e visibilità alla nostra città.Vedere i ponteggi dei cantieri è una speranza, basta un po’ di pazienza e tra qualche anno potremo vantare una piazza meravigliosa, circondata da splendidi palazzi, in cui i mirandolesi ameranno ritrovarsi come un tempo e in cui arriveranno anche i turisti, se sapremo puntare sulla cultura, sui prodotti tipici e la storia locale.
Anna Mazzoli – Architetto
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