La Mirandola – Storia urbanistica di una città – X capitolo – Dal Medioevo al Rinascimento

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La Mirandola medioevale

La Casa o Palazzo della Ragione

Mirandola

Palazzo della Ragione in una immagine dei primi 900

Palazzo della ragione

La cosidetta Casa della Ragione o del Podestà nella quale si ritiene che abbia avuto sede uno dei principali organi direttivi dell’età comunale; uno dei pochissimi esempi di architettura civile di stile gotico sopravissuti.

La città medioevale era costituita, come altrove si è detto, da due abbastanza vasti insediamenti sorti uno a nord e l’altro a sud del Castello chiamati rispettivamente Borgo di Sotto e di Sopra.

In quel tempo la Mirandola non era «formata» urbanistica­mente; anzi era sparsa anche sul piano amministrativo (come alcune grandissime aziende moderne) e perfino nel campo dello spirituale: il Podestà risiedeva (fino alla fine del secolo XIV) a Cividale, la chiesa battesimale era a Quarantoli (fino alla costru­zione del Duomo i Mirandolesi ‘andavano a battezzare i loro figlioli a quella Pieve, 5 miglia distante dai Borghi e dal Castello); il potere politico aveva la sede a Mirandola.

Eccetto che la chiesa di S. Francesco (rifatta nell’anno 1400) e la Casa della Ragione (entrambe situate nella parte dell’antica Mirandola detta il Borgo di Sopra) nulla rimane ora della Mirandola medioevale. Le case, fuori di ogni possibile clas­sificazione, che per trovarsi in questa parte della Città sono da considerarsi in gran parte risalenti al trecento sono state inghiot­tite dal tempo cioè dai rifacimenti. La planimetria medioevale della quale rimangono le tracce solo nel Borgo Bruciato è stata alterata o distrutta dal piano riordinatore del secolo XVI.

La Mirandola di transizione

Il Borgo della Fortezza

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La Mirandola di transizione era rappresentata essenzialmente dalla Cittadella più il Borgo Bruciato unito in un unico “girone” murato (detto Borgo della Fortezza) più il resto del Borgo di Sopra (denominato a volte Borgo di San Francesco, a volte Borgo di Piazza) di struttura medievale da una parte e dal Borgo Novo di recente definizione e di struttura in prevalenza rinasci­mentale dall’altra.

La Mirandola rinascimentale

Mirandola

La Città venne formata, come altrove si è ripetutamente detto, dalla unione del Borgo Novo col Borgo della Fortezza e il resto del Borgo di Sopra. Quando al posto delle torri ango­lari furono costruiti i bastioni, fu modificata la cortina di sud e fu preso dentro la città, cioè demolito il rivellino della porta che non fu rifatta. Restò solo la vecchia porta di Sotto.

La distruzione del Borgo Franco avvenuta qualche tempo prima aveva tolto ogni problema alla espansione della città verso settentrione.

Testimonianze degli avvenimenti e di questa situazione si trovano in diversi scritti dell’epoca, mirandolesi o che si riferi­scono alla Mirandola. Tra i principali non si può fare a meno di ricordare la breve illustrazione di Marco Giulio Ballino («Holim hoc fuit parvum oppidulum … muris fossaque tamen recinctum. Ad hoc tempore usque ad novum, suburbium productum videtur quod quidem suburbium septum muris cum reliquo coniunctum est oppido. Linde in unum Mirandula corpus reducta honesti speciem oppidi magnitudemque ostendit» in “De Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo”. Parte I, Venezia 1567, p. 3) e le notizie date da Leandro Alberti a pagina 360 del suo libro «Descriptione de tutta Italia», Venezia, dell anno 1581 (per la Mirandola prima del 1533): «Fu primieramente la Mirandola fabbricata piccolo castello, anzi sì come una piccola contrada intorniata però di mura e di una fossa come etiamdio conoscere si può da quel luogo oggidì la Cittadella addimandato. Fu poi allargata insino al Borgo Novo e al fine cinto detto Borgo di mura e congiunto col resto e a terra gettate le mura e spianate le fosse che partivano il Borgo da quella parte della Cittadella questi anni pas­sati. Et così fu fatto tutto un corpo come bora si vede».

Anche in una opera tedesca del secolo XVI che racconta tra l’altro la guerra di Carlo V e di Papa Giulio III contro alla Mirandola si leggono pressapoco le stesse cose: «… Pochi anni or sono … furono demolite le mura e colmati i fossati che separa­vano la località detta Castro Novo dalla località detta la Cittadella, così ai nostri giorni aggiungendo a forma e conformazione estensione ed ampiezza ne è sorta una magnifica e grande città…», (S. Munster, Cosmographia universalis, libro II, cap. XXXV: Die Statt Mirandula, Basilea 1554, pp. 278-79).

Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città

Autore: Vilmo Cappi

A cura: Cassa di Risparmio di Mirandola – Seconda Edizione a cura del Circolo “G.Morandi” di Mirandola.

Anno: 2000

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