Il linguaggio delle campane nella Bassa

Commenti (0) Racconti

Potere-delle-Campane

Av’Maria dla matìna: viene suonata alle prime luci del nuovo giorno, a brevi intervalli: tre, cinque, sette rintocchi con campana grossa, breve intervallo, poi cinque rintocchi con campana piccola, altro intervallo poi con campana mezzana viene data la « situazione del tempo » :

  • se è sereno, un botto;
  • se è nuvolo, due botti;
  • se piove, tre botti;
  • se nevica, quattro botti.

Campana ad mesdì o Al mesdì dal campanàr: a brevi intervalli: tre, cinque, sette rintocchi con cam­pana grossa; era definito « al mesdì dal campanàr » perché il campanaro si basava sull’orario della meridiana (che immancabilmente si trovava o sul muro della Chiesa o sul muro del campanile), se era nuvolo, l’ora di suonare la campana di mezzo­giorno era quando il pranzo era in tavola.

Av’Maria dla sìra: vien suonata all’imbrunire: cinque rintocchi con campana piccola, poi tre, cinque, sette rintocchi con campana grossa.

Ora ad nòtt: ultimo suono di campana della giornata, il sole è già tramontato da più di due ore. A brevi intervalli: tre, cinque, sette rintocchi con campana grossa, poi cinque rintocchi con campana piccola.

La campana dl’agonìa: usanza ora cessata. Quando si chiedeva al sacerdote di portare l’Estrema Unzione a un moribondo veniva suonata « la campana del­l’agonia »: erano alcuni rintocchi intercalati dati con la campana grossa e una campana mezzana, poi, due rintocchi con la campana piccola se la persona mo­rente era una donna, o tre rintocchi se era un uomo. Generalmente, chi la sentiva per strada o nei campi, si faceva il segno della croce e sostava un attimo in raccoglimento elevando una preghiera a Dio perché accogliesse l’anima che stava per presentarsi a Lui.

La passàda: campana a morto; suono lento e grave, con campana grossa; tre riprese di circa due minuti ciascuna, intervallate, al termine, se suonano pochi rintocchi con la campana piccola, è morto un bimbo in tenera età; se suonano due rintocchi con la cam­pana mezzana, è morta una donna; se i rintocchi sono tre, è morto un uomo; se i rintocchi sono quat­tro, è morto il cappellano; se i rintocchi sono cinque, è morto il parroco; se i rintocchi sono sei, è morto il Vescovo; se i rintocchi sono sette, è morto il Papa.

L’alvàda dla cròs: due rintocchi (se donna) tre rintocchi (se uomo) dati alcune volte con campana mezzanina e campana mezzana, intervallati, annunciano che il sacerdote s’avvia in quel momento dalla Chiesa per recarsi nel luogo dove si trova il defunto; è l’ora del funerale.

L’ingresso e l’uscita della salma dalla Chiesa è dato dal suono della campana a morto.

Al dòpi: suono a distesa di due campane; annunciano, con circa mezz’ora d’anticipo, l’inizio di una funzione religiosa in Chiesa (S. Messa o Vespro).

La campanìna: suono a distesa della campana più piccola – segue immediatamente il suono del « doppio ».

I bòtt: rintocchi di una campana mezzana che annunciano l’inizio della funzione religiosa.

I bòtt dla bandisiòn: tre, cinque, sette rintocchi con cam­pana grossa annunciano che l’officiante sta impar­tendo la benedizione con il SS. Sacramento.

Scampansàda: scampanio a festa con più campane.

Campani a dastèsa: suono a distesa, a festa, con due cam­pane.

Campanina dla dutrìna: rintocchi con campana piccola, chiamava a raccolta i ragazzi per l’ora di catechismo (usanza cessata).

Campana dla ròta: suono a distesa di una campana mez­zana, dopo un’abbondante nevicata si invita la popolazione a sgombrare le strade dalla neve.

Campani dla timpèsta: all’avvicinarsi di un temporale (d’un temp catìv) si suonano tuttora le campane. E’ sempre stata credenza popolare che le onde sonore emanate dal suono delle campane possano rompere o disperdere le nubi foriere di tempesta (i fumarùa).

Campana a martèl: rintocchi secchi, a breve distanza l’uno dall’altro, dati con campana grossa. E’ un se­gnale di pericolo per tutti, come in caso di alluvioni, oppure una chiamata a raccolta della popolazione per un incendio o altre calamità.

Campana dla scùla: rintocchi suonati (per cinque minuti) con la campana della Torre civica (Torre dell’oro­logio) . Era un richiamo per gli scolari; dopo venti minuti dal suono della campana avevano inizio le lezioni nelle Scuole pubbliche (usanza cessata dal 1940).

I-hann ligà il campani: si « legano » le campane (in modo simbolico) il giovedì santo e si « slegano » il sabato santo. Quando riprendono a suonare è tradizione bagnarsi gli occhi con acqua.

Per gli abitanti di San Felice sul Panaro

« PREVISIONI DEL TEMPO » DATE DALLE CAMPANE
CONSTATATE SEMPRE ESATTE

Se si sentono le campane della Parrocchia di Rivara:

« A tira l’aria da bass » cattivo tempo assicurato.

Se si sentono le campane della Parrocchia di San Biagio:

« A tira l’aria d’in sù » il tempo si mantiene o si rimette al bello.

Mario Bozzoli

Tratto da: San Felice sul Panaro – La sua storia, il suo dialetto

Autori: Elena Zavatta, Mario Bozzoli, Riccardo Pellati

A cura della Banca Popolare di San Felice

Anno: 1978

L’immagine è tratta da: https://www.viaggionelmistero.it/confini-conoscenza/miti-leggende/mistico-potere-suono-delle-campane

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *