I Santi de “Al Barnardon” dal 8 al 14 Maggio

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1 - S. Vittore il Moro

8  maggio

Le notizie più antiche su s. Vittore il Moro le abbiamo da Sant’Ambrogio nell’Explanatio evangelii secundum Lucam e soprattutto nell’Inno in onore dei martiri Vittore, Narbore e Felice, soldati originari della Mauritania, di stanza a Milano, che morirono a Lodi in difesa della fede. Negli Atti, invece che risalgono al VIII secolo, si tramanda che Vittore si rifiutò di continuare a prestare servizio militare. Trascinato nell’ippodromo del Circo alla presenza di Massimiano Erculeo e del suo consigliere Anulino, rifiutò di tradire la fede nonostante tormenti a cui fu sottoposto. Flagellato e incarcerato, dopo un’evasione quasi miracolosa, fu di nuovo catturato e decapitato. Il suo corpo sarebbe stato ritrovato dal vescovo S. Materno.

2 - B. Nicolò Albergati

9  maggio

Nicolò,della nobile famiglia Albergati, a 18 anni entrò fra i monaci della Certosa di Bologna, di cui divenne priore. Nel 1417 fu eletto vescovo della città per designazione popolare e da Martino V fu creato cardinale nel 1426. Coltivò l’istruzione religiosa delle classi popolari fondando la Compagnia di San Gerolamo Miramonte. Sotto il suo episcopato, per la prima volta, nel 1433 discese dal Colle della Guardia l’immagine della B.V. di San Luca. Inviato come Legato Pontificio nelle nazioni europee, fu artefice e messaggero di pace tra i popoli, e animatore del Concilio Ecumenico di Ferrara-Firenze nel 1438. Morì a Siena e fu sepolto nella Certosa di Firenze. Benedetto XIV lo annoverò fra i beati nel 1744.

3 - S. Cataldo

10  maggio

Cataldo nasce in Irlanda all’inizio del secolo VII, dopo essere stato monaco e poi abate del monastero di Lismore, fondato dal vescovo Cartagine, Cataldo divenne vescovo di Rachau. Durante un peilegrinaggio in Terra Santa, morì a Taranto, nella cui cattedrale fu sepolto e dimenticato. Nel 1094, durante la ricostruzione del sacro edificio, che era stato distrutto dai Saraceni, fu ritrovato il suo corpo, come indicava chiaramente una crocetta d’oro su cui era inciso il suo nome e quello della sede episcopale. Questo reperto, che si conserva insieme col corpo ha permesso di stabilire che il santo visse nel secolo VII e erroneamente, quindi, i tarantini lo considerarono loro vescovo, anzi il protovescovo. nominato da s. Pietro apostolo. Il 10 maggio ricorre la festa di Cataldo, che è patrono della città bimare ed è venerato, oltre che in Irlanda, sua patria, nell’Italia Meridionale e insulare. A Modena gli è intitolata una chiesa parrocchiale e Supino, cittadina del Lazio meridionale, è uno dei centri del suo culto.

4 - S. Petronilla

11  maggio

Anche per santa Petronilla, come per molti santi dei primi secoli, nonostante abbia avuto un culto così diffuso, abbiamo scarse notizie. Quello che è certo che era sepolta nel cimitero di Domitilla nei pressi o nell’ambito della Basilica sotterranea delle catacombe: le fonti archeologiche indicano la più antica testimonianza in un affresco del IV secolo tuttora esistente in un cubicolo dietro l’abside della basilica sotterranea, costruita da papa Siricio tra il 390 e il 395, che raffigura Veneranda introdotta in paradiso, tenuta per mano da una fanciulla al cui fianco è scritto «Petronella Mart(yr)». Secondo la «Passio» dei santi Nereo ed Achilleo composta nel VI secolo Petronilla sarebbe stata figlia di san Pietro e sarebbe morta naturalmente, quindi non martire come invece è segnalato nell’affresco. Il corpo di Petronilla sarebbe rimasto nel cimitero di Domitilla a Roma, fino al 757 quando papa Paolo I lo trasportò insieme al sarcofago che lo conteneva, nella basilica vaticana.

5 - S. Pancrazio

12  maggio

La storia di san Pancrazio, morto in giovane età sotto Diocleziano, è stata arricchita di tanti elementi leggendari dalla sua tardiva «Passio» che è ben difficile isolare le reali vicende storiche di questo che è stato uno dei santi più popolari non solo a Roma e in Italia, ma anche all’estero: è patrono dei Giovani di Azione Cattolica. A lui sono stati dedicati chiese e monasteri: quello di Roma venne fondato da san Gregorio Magno e quello di Londra da sant’Agostino di Canterbury. Il suo sepolcro si trova a Roma nel cimitero di Ottavilla al secondo miglio della via Aurelia, dove Papa Simmaco costruì una basilica in suo onore.

13  maggio

Muzio nacque da famiglia patrizia e fu educato alla fede ed alla virtù e divenne sacerdote ad Anfipoli, in Macedonia. Riuscì a scamparla dalla persecuzione di Diocleziano, ma incappò in una delle ultime “purghe” operate dai pagani. Venne accusato di aver abbattuto un altare pagano davanti al tempio della città. A seguito di tal fatto, verso il 311 fu martirizzato, ma prima di venire decapitato fu inutilmente sottoposto ad inutili torture nel tentativo di fargli rinnegare la fede.

14  maggio

Di certo sul s. Bonifacio martire del IV secolo, si sa solo che sarebbe caduto martire a Tarso, in Cilicia, nel 307. La leggenda dice che fu romano e amministratore dei beni della ricca matrona Aglae. I due erano dissoluti e si davano alla bella vita, quando prima Aglae e poi Bonifacio si convertirono e l’amministratore venne spedito in Oriente per cercare reliquie di martiri. A Tarso fu testimone delle sofferenze dei cristiani perseguitati e ciò lo indusse a dichiarare la propria fede in mezzo ai funzionari imperiali. Venne subito arrestato, processato, torturato e decapitato. I suoi servi riportarono i suoi resti ad Aglae che ebbe così le sue reliquie.

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